Chiesa di S. Maria del Buon Gesù – Carassai (AP)
Cenni Storici
Iniziata a costruire nella seconda metà del XV secolo, la chiesa è in stile rinascimentale-barocco e si presenta a tre navate; fu eretta a Collegiata nel 1778. Il cosiddetto “Cappellone” a forma ottagonale con apertura a destra, fu annesso alla stessa nel 1853. Gli studiosi locali ritengono che il culto di Santa Maria del Buon Gesù sia arrivato fino al nostro territorio, grazie alla figura di San Giacomo della Marca, il quale – racconta G. Polini – con la sua predicazione, riappacificò la popolazione di Carassai e quella di Petritoli. E quindi possibile che, grazie all’intervento del Frate, sia maturata nei Carassanesi l’idea della costruzione della chiesa, per la quale dal XVI al XVII sec., l’omonima confraternita si prodigò per le diverse fasi della Sua riedificazione. La Collegiata è ricchissima di opere pregevoli: una Scultura lignea di arte abruzzese raffigurante la Vergine col Bambino (XV sec.) a cui è dedicata l’omonima Chiesa; una Cantoria in legno con Organo a canne (XVII sec.) ed il Coro in noce (XVII sec.); il Fonte Battesimale semiesagonale, con intagli e dorature; una tela di A. Boscoli “La Crocifissione” (1601); una tavola di Vincenzo Pagani da Monterubbiano, raffigurante la “Madonna in trono con San Luca e San Lorenzo” (1490-1568), una tela di R. Ripanelli da Urbino, rappresentante S. Barnaba (patrono del Paese), S. Macario e S. Bordone (1598); affreschi alle volte con figure sacre.