Chiesa della Misericordia – Tortoreto Alto (TE)


 

Cenni Storici

Secondo la tradizione fu edificata nel 1348 come ringraziamento alla Vergine della Misericordia per lo scampato pericolo dalla terribile peste che in quegli anni imperversava in tutt’Italia, la stessa di cui parla Boccaccio nel Decameron.
La chiesa tardoromanica fu restaurata o ricostruita ex novo nel XVI secolo e vi fu aggiunto un piccolo ospedale, che doveva esistere ancora agli inizi dell’Ottocento, come ricordato dallo storico teramano Nicola Palma.
 

Aspetto esterno

La chiesa infatti, presenta all’esterno un aspetto molto semplice, con le pareti scarne e squadrate e un’abside a pianta esterna poligonale a nove lati.
La facciata, con mattoni a vista e tetto a capanna, è caratterizzata da un sobrio portale rinascimentale sopra cui si aprono una finestra rettangolare e un piccolo oculo circolare.
I prospetti laterali, in mattoni faccia a vista, presentano finestre rettangolari.
 

Interno

L’interno si presenta con l’aspetto conferito dalla ristrutturazione rinascimentale: una nitida geometria dove gli elementi strutturali sono impaginati secondo canoni di armonia aritmetica.
Ha un’unica spaziosa navata spartita in due campate lunettate con volta a crociera che si raccorda allo spazio presbiterale, leggermente rialzato e alla vasta abside mediante un arcone.
Tutte le pareti e la volta sono affrescate con un ciclo di affreschi, solo parzialmente conservato, che sviluppa il tema della Vita di Gesù e della Redenzione dell’Umanità, opera completata 26 settembre 1526 dal pittore rinascimentale Giacomo Bonfini da Patrignone di Montalto Marche (1470-1557).
Qui l’artista, probabile allievo di Cola d’Amatrice, dimostra di aver ben appreso la lezione del Perugino.
Sono presenti anche alcuni ex voto.
Nella doppia lunetta della controfacciata sono raffigurati Cristo davanti a Caifa e la Flagellazione, si legge la scritta: “(jacobu)s bonfinus de patrignono pinxit anno domini MDXXVI die vero mensis septembris“.
Lungo la parete sinistra, nella nicchia centrale della prima campata compare una bellissima Madonna della Misericordia di gusto e stile raffinatissimo e ancora tardogotico, ai suoi piedi, a sinistra sono posti gli uomini, tra cui i confratelli incappucciati, soci del pio sodalizio a lei dedicato, a destra le donne; a fianco della vergine sono raffigurati un Sant’Antonio di Padova e un San Rocco, protettore dalla peste.
Nella lunetta Gesù Coronato di spine.
Nella campata successiva, in basso, la Salita al Calvario, in alto un lacunoso Ecce Homo.
Sull’arco che separa la zona presbiteriale, a sinistra, San Giobbe, protettore dei lebbrosi.
Nel trittico dell’abside sono raffigurate scene della Crocifissione, con l’Inchiodatura, il Calvario con l’Addolorata e le pie donne, La Maddalena, San Francesco d’Assisi e San Giovanni, la Deposizione.
Sullo sfondo della scena centrale è dipinto il panorama di Tortoreto con la porta principale, le torri, i torrioni, le mura merlate, il mare con le navi.
In alto, nella calotta absidale, sei angeli recano i simboli della Passione e cartigli inneggianti al sacrificio di Cristo.
Nella parete destra, nella lunetta della seconda campata, una molto lacunosa Orazione di Cristo nell’Orto degli Ulivi.
A seguire, nella prima campata, si ammira una splendida Natività, molto vicina per caratteristiche e influssi pittorici alla pittura umbra, con particolare riferimento al Perugino e a Pinturicchio, a sinistra ancora un San Rocco di Montpellier; la presenza ripetuta di questo pellegrino francese del XIV secolo, all’interno della cappella, è strettamente connessa al culto della Madonna della Misericordia, che assieme al santo e a San Sebastiano è invocata come protettrice contro la peste e le epidemie, a destra una Santa Caterina d’Alessandria, riconoscibile dalla grande ruota dentata postale accanto, strumento del suo martirio.
Nella lunetta in alto Cattura di Cristo.
Sulla volta, infine, troneggia, all’interno di un’ampia mandorla, la Risurrezione, con il Risorto attorniato da angeli e nuvole in movimento, nei pennacchi i Quattro Evangelisti seduti sopra piccole nubi e una Sibilla, forse raffigurazione personificata della Bibbia.
 

Fonti documentative

https://www.abruzzo24ore.tv/news/TORTORETO-ALTA-un-piccolo-borgo-d-arte/118064.htm

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

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