Chiesa della Madonna di Lugo – Spoleto
Cenni storici
La Chiesa da cui prende il nome la località, sorge al centro della depressione, già impaludata in età tardo antica, che Teodorico fece bonificare.
La “ forma” che costeggia la strada presso la chiesa ha sotto di sé una galleria in pietra a volta, larga circa 80 centimetri, che si sviluppa per circa 200 metri.
L’ipotesi, solidamente fondata, che si tratti di un’opera teodoricana, dovrebbe essere verificata da un esame diretto e dettagliato che oggi le condizioni del terreno rendono impossibili.
La chiesa è una ricostruzione di un edificio votivo, la cui origine è legata alla venerazione di un’immagine della Vergine, certamente una “pittura” da strada campestre: il passaggio dell’affresco, attraverso il taglio del muro, dall’edicola della chiesa, motivato da venerazione da desiderio di salvataggio dell’immagine, è un episodio frequentissimo anche nello spoletino.
In questo caso si tratta di una Madonna con Bambino ( Santa Maria della Pace ) del principio del secolo XVI, con qualche affinità con opere della cerchia dello Spagna.
L’immagine che è stata di recente oggetto di un accurato restauro, che ne ha evidenziato l’originale bellezza, è come sempre murata nella parete dell’altare e inquadrata da una cornice.
Aspetto esterno e interno
Nel lato posteriore si apre una porta di carattere tre-quattrocentesco ; ma la chiesa attuale è stata ricostruita forse nel secolo XVII ( una campana è datata 1611 ) e poi ancora rimaneggiata nel settecento.
A quanto sembra, la pala del Calvi oggi al Cimitero di Spoleto, proviene da qui.
L’interno è una semplice navata a capanna.
La chiesa allo stato attuale è chiusa perché pericolante e se non si interviene si rischia di perdere un’altro pezzo della nostra storia.