Chiesa della Madonna di Castelvecchio – Massa Martana (PG)
Cenni Storici
Nei primi anni del 1600 chi transitava per il crocevia di Castelvecchio trovava un gruppetto di poche case, un’osteria ed una modesta cappella dedicata alla Madonna simile a tante altre che ancora oggi costeggiano le strade e gli incroci delle nostre contrade.
La “Maestà“, probabilmente esistente e venerata da secoli, era stata risistemata nel 1581 per devozione di un certo “Benedetto de Ceccho” abitante del castello delle Rocchette il quale, come attesta l’iscrizione in loco, aveva anche commissionato la pittura della sacra immagine raffigurante “La Madonna di Loreto col Bambino“, dipinta dal pittore tuderte Pietro Paolo Sensini.
Il giorno di sabato 11 maggio dell’anno 1602 passava per Castelvecchio un tal Simone Graziani di “Scuccurla di Campagna“, identificabile con l’odierna Sgurgola in provincia di Frosinone.
Il Graziani aveva con sé il figlio Giacomo di 18 anni che era indemoniato “ab immundis spiritibus oppressus” e lo stava portando al celebre santuario della Santa Casa di Loreto, nelle Marche, per impetrarne la guarigione dinanzi alla prodigiosa immagine della Madonna.
Giunti in prossimità dell’incrocio un violento ed improvviso acquazzone costrinse i due pellegrini a cercare un rifugio che trovarono all’interno della cappella, lì provvidenzialmente esistente.
In attesa che il temporale scampasse Simone Graziani, con umiltà e devozione, rivolse le sue preghiere alla Beata Vergine che vedeva dipinta nel muro.
Quello stesso giorno il figlio Giacomo guarì dal male che l’opprimeva ed il padre, felice, vide esaudito il suo desiderio per intercessione di quella sacra immagine della Madonna di Castelvecchio.
La notizia si diffuse immediatamente nelle zone circostanti ed una gran folla di fedeli accorse per rendere omaggio e chiedere grazie all’immagine miracolosa.
Le autorità ecclesiastiche, a cominciare dal vescovo di Todi, Angelo Cesi, si resero subito conto che l’evento stava assumendo una dimensione ed un’importanza di grande rilievo e che quindi era necessario intervenire con provvedimenti ufficiali per normalizzare e controllare il crescente concorso di popolo e per onorare con solennità quel modesto oratorio costruendovi intorno un santuario più grande ed adeguato alle nuove e straordinarie circostanze.
Il nuovo santuario, su disegno dell’architetto perugino Valentino Martelli, viene costruito in breve tempo e già nel 1609 appare completo nelle strutture essenziali al reverendo don Alberto Vignato, durante la visita pastorale del 21 giugno di quell’anno.
Nell’altare maggiore fu collocato l’affresco con l’immagine miracolosa della Madonna col Bambino dipinto nel 1581 dal pittore tuderte Pietro Paolo Sensini.
I quattro altari laterali furono ornati con pregevoli tele seicentesche dei pittori Ascensidonio Spacca detto il Fantino (Cristo crocifisso tra San Francesco e Santa Maria Maddalena), Pietro Paolo Sensini (San Carlo Borromeo) e Pietro Salvi da Bevagna (La Madonna di Costantinopoli tra Santi e la SS.ma Concezione tra i Santi Francesco, Domenico e Antonio da Padova).
Fonti documentative
Cartellonistica sul posto
Nota di ringraziamento
Si ringrazia la Diocesi di Orvieto-Todi per la disponibilità e per aver concesso le autorizzazione alla pubblicazione.