Chiesa della Madonna dell’Illare – Spello
Cenni storici
La chiesa sorge a sud di Collepino in alto ripetto al percorso pedonale dell’Acquedotto Romano nell’ultimo tratto poco prima della fonte del Molinaccio.
E’ chiamata “Madonna Ilare” in dialetto “Madonna d’Illera, Illora Illula“, ufficialmente il nome giusto è il primo.
Queste incertezze nella pronuncia hanno scaturito diverse ipotesi circa l’origine del nome; una prima ipotesi è che il nome derivi da un’antica festa pagana in onore della dea Hilaria, madre di tutti gli dei, che veniva celebrata nei boschi durante l’equinozio di primavera.
Quando la chiesa cristianizzò le varie feste pagane, la sostituì con la festa della Madonna madre di tutti i cristiani; il nome Hilaria potrebbe essersi trasformato in Ilare.
Un’altra supposizione è la seguente: poichè il volto della Madonna che domina il grande affresco è sorridente, gioioso, i fedeli potrebbero averle dato l’attributo di Ilare che equivarrebbe a sorridente.
Infine l’ultima ipotesi, che è anche la più remota, è che Ilare potrebbe derivare da “Illera“, la versione dialettale di edera, visto che il luogo in cui la chiesa sorge, abbonda di questa pianta rampicante.
Delle tre ipotesi tuttavia, la prima è la più plausibile.
Si tratta di una delle tante cappelline che i monaci di San Silvestro avevano fatto costruire sparse per il territorio tra XIII e XIV sec. per comodità di pastori, coloni, operai, tra le altre ricordiamo la Madonna della Spella, la Madonna della Stella, Colpernieri, Santa Maria degli Angeli.
La prima notizia documentata di questa chiesetta l’abbiamo nell’inventario di tutte le chiese ordinato da Mons. Mario Maffei nel 1773 in cui è segnata con il nome di S. Maria dell’Illara.
Nel corso del tempo si è provveduto a diversi interventi di restauro, fra questi ricordiamo un primo intervento datato 1959 come riportato da una data incisa sulla parete destra della porta laterale a cui seguì un altro nel 1964 dove sono stati rifatti il tetto, il pavimento, l’altare, le porte e consacrata dal Vescovo di Foligno, Mons. Siro Silvestri, nel giorno dell’Immacolata, 8 dicembre del 1964.
Questi interventi realizzati all’interessamento della famiglia Antiseri Francesco che la custodisce con cura da anni.
La chiesa, in occasione della Pasqua, era meta di una processione degli abitanti del castello di Collepino che vi si recavano, portando lo stendardo raffigurante la Madonna ed il Crocefisso, intonando una lauda.
Aspetto esterno
Analogamente alle altre chiesine rurali, è ad aula semplice absidata, con copertura a capanna priva di campanile.
Interno
Piccola chiesa ad unica navata, il presbiterio è rialzato di un gradino, nel catino absidale si trova un grande affresco datato 1569 con lo sfondo del monte Subasio e del paesetto di Collepino dominato dalla immagine della Madonna nell’atto di proteggere i fedeli sotto il suo ampio manto; per questo viene chiamata anche “Madonna del Riparo“.
Le immagini dei fedeli dipinti accanto alla Vergine, scolorite dal tempo, sono state cancellate da un incompetente; quella della Vergine è stata ritoccata molto bene dal pittore spellano Orlando Tisato.
In particolare, si suppone che le immagini dei fedeli siano state ritoccate da Katharina de Martens, figlia dell’ambasciatore russo in Germania, fuggita in Liguria durante la seconda guerra mondiale e confinata a Spello dal regime fascista.
Bibliografia
Sampalmieri P. Virgilio – Notizie sui Castelli di Collepino, S. Giovanni Armenzano – 1988
Guida Turistica di Spello itinerari tra storia e natura – Comune di Spello Assessorato al Turismo testi di Sabina Guiducci.
Nota di ringraziamento
Ringrazio la famiglia Antiseri e soprattutto Antiseri Flavio per la collaborazione e per la pazienza manifestata nei miei confronti.
Da vedere nella zona
Acquedotto Romano