Chiesa della Madonna delle Grazie – Montepetriolo (PG)

La chiesa sorge su una spianata alle pendici del castello a poca distanza dalle sue mura.

 

Cenni Storici

La chiesa campestre di carattere devozionale si eleva appena fuori le mura, su uno spazio posto alle pendici del colle che ospita il castello di Montepetriolo.
Questa particolare localizzazione rimanda alla sua fondazione come chiesa votiva edificata a seguito di un evento bellicoso della storia del castello di Monte Petriolo, probabilmente sul luogo dove era un’edicola rurale contenente l’effige della Madonna posta oggi al centro dell’altare maggiore.
Nelle mappe settecentesche è identificata all’incrocio di una viabilità secondaria: la strada vicinale del Poggio e la strada vicinale delle Grazie e l’edificio è denominato “Madonna del Greppo” e nella toponomastica attuale la località è denominata “il Greppone“.
Non si hanno documenti scritti circa i dettagli della fondazione, ma una lapide posta a destra dell’altare ricorda che la consacrazione della chiesa avvenne il giorno 3 maggio 1532.
Il primo documento scritto è contenuto nelle visite pastorali a partire dall’anno 1564, le quali contengono
notizie sulla chiesa e descrizioni spesso molto particolareggiate delle opere in essa contenute; le stesse visite la pongono sotto la giurisdizione della parrocchia di San Lorenzo di Monte Petriolo ed elencata sotto il rione di Porta Eburnea.
Nella Visita Pastorale del 1565 è citata con il nome di “madonnam Castri Montis Petrioli” dove la lettera minuscola nell’appellativo “madonnam” indicava all’epoca non una chiesa ma un’edicola con l’immagine sacra; nella Visita del 3 giugno 1593 è chiamata “madonnam del Greppo“.
Sta di fatto che seppur un’edicola era legata una forte devozione da parte della popolazione quasi a simboleggiare un primordiale Santuario Mariano legato ad un evento bellico avvenuto nel 1517 quando l’intervento della Vergine fu determinante per la liberazione dall’assedio da parte dell’esercito delle Cappellette, evento commemorato in una lapide posta nella parete alla sinistra dell’altare.
Nella suddetta Visita Pastorale eseguita dal cardinale della Corgna il 5 settembre del 1565 viene descritta “magnam, amplam et ornata” con un altare maggiore e con altri ornamenti e paramenti di cui aveva cura il rettore della chiesa castellare di Santo Stefano; viene anche registrata la presenza di numerose tavolette votive raffiguranti buoi ed altri animali domestici e viene dato l’ordine di rimuoverle poiché non era lecito fare voti per gli animali.
La chiesa viene retta dalla Confraternita del Santissimo Sacramento e all’interno annota i seguenti altari: di San Sebastiano e San Lazzaro (curato dalla famiglia Ranieri, che provvede al baldacchino); del Santissimo Crocifisso (i confratelli vi fanno celebrare la santa Messa la prima domenica del mese); di San Rocco (sotto il patrocinio di Nicolao Vulgo) e di Sant’Anna (della famiglia Fabiani).
Un’ampia e dettagliata descrizione viene fatta dal vescovo Amadei nella Visita del 23 ottobre 1763 dove descrive, oltre all’altare maggiore, i sei altari presenti lungo le pareti: altare della Beata Vergine del Rosario (curato dall’omonima confraternita); altare dell’Annunciazione (della famiglia di Nicola del fu Bagaglia); altare della Beata Vergine del Soccorso e di Sant’Anna; altare del Crocefisso (della Confraternita della Morte) e gli altari di Sant’Antonio abate e San Desiderio.
Di questi ultimi due se ne determina la demolizione, salvando le altrettante tele raffiguranti i santi titolari.
In questa visita, il vescovo richiese l’imbiancatura della sacrestia posta dietro all’altare.
Nella visita pastorale del 1943 la chiesa dipende ancora dalla parrocchia di Santo Stefano vengono citate opere di grande valore in essa contenute, ma in uno stato di degrado “ritoccati da mano non esperta“.
Nel 2007 la chiesa ha subito lavori di restauro e messa in sicurezza, eseguiti dallo studio Area Progetto Associati e si sono conclusi nello stesso anno.
 

Aspetto esterno

La facciata con tetto a capanna è caratterizzato da porticato con quattro colonne in laterizio che formano uno spazio chiuso con un muretto interrotto solo fra le due colonne centrali.
Il portale squadrato è ornato da una mostra in pietra lavorata corredata da iscrizione mariana e sopra un motivo a stucco di un arco cieco a tutto sesto forma una lunetta che in origine presentava un affresco, mentre in alto sul colmo si trova un’esile croce.
L’architrave del portale reca la scritta: NON SIT TIBI GRAVE DICERE MATER AVE (non ti sia gravoso dire Ave Maria), mentre nell’arco della lunetta nella pietra è incisa l’iscrizione: TEMPLUM EST CELI PORTA UTRIUSQUE IANITRIX MARIA MDXXX (il tempio è la porta del cielo e di entrambi la portinaia è Maria).
Le pareti laterali sono provviste di finestre poste in alto nelle tre campate e accesso sulla seconda.
Il campanile vela con due fornici è nella parete di fondo.
 

Interno

L’interno è a forma rettangolare, suddivisa in quattro campate di cui l’ultima adibita a presbiterio, ma con un ulteriore campata dietro l’altare utilizzata come sacrestia e presenta due accessi laterali nella seconda campata la cui realizzazione risale al 1763 quando per questa operazione furono demoliti i rispettivi altari cioè l’altare di Sant’Antonio Abate a sinistra e San Desiderio a destra.
Durante i lavori di restauro del 2007 sono tornate alla luce alcune croci dipinte di rosso inserite in un cerchio e dipinte con la tecnica dell’affresco riferibili ad una appartenenza Templare, di tali croci, dodici secondo l’usanza, ne sono state riportate alla luce cinque.
Entrando sulla parete destra si incontra l’altare di Sant’Anna, così chiamato anche se non vi è alcun riferimento iconografico che possa giustificare questa attribuzione; è invece raffigurata la Madonna del Soccorso che raccoglie sotto il suo manto i membri della Confraternita del SS. Sacramento e, nell’intradosso, a destra San Girolamo e a sinistra un santo abate benedettino.
Sotto uno stato di intonaco è stata trovata la data di realizzazione di questo affresco ed è l’anno 1546.
Nella seconda campata un affresco votivo con Sant’Antonio abate, la porta laterale e sopra una tela con Sant’Anna la Vergine bambina un Santo Vescovo e un Francescano.
Segue l’altare della Beata Vergine del Rosario col Bambino tra San Sebastiano e San Lazzaro, come citato dal card. della Corgna nel 1565.
L’iconografia di questo santo, dal corpo coperto di ulcere o piaghe, è molto complessa da riconoscere; potrebbe anche riferirsi alle ferite inflitte a San Biagio con il pettine da cardatura, poiché le sue reliquie sono deposte sull’altare e all’interno della chiesa non vi è altra immagine del santo.
Sopra questo affresco vi è il monogramma di Cristo ideato da San Bernardino, cioè JHS entro un disco raggiante.
Il presbiterio è rialzato di un gradino e contiene l’altare Maggiore e la complessa struttura con quattro colonne disposte a coppia in cui campeggia al centro la Sacra immagine della Madonna con Bambino con ai lati due nicchie con le statue di San Lorenzo a destra e San Giacomo Maggiore a sinistra.
All’interno del presbiterio durante i lavori di restauro sono venuti alla luce dipinti ex voto realizzati in un
arco di tempo che va dalla fine del secolo XVI alla metà del secolo XVII, fra questi tre santi “votivi” e due splendidi affreschi riconducibili al ciclo pittorico della Vergine raffiguranti, nella parete destra l’Adorazione dei Magi e sotto una finestra che divide due immagini votive difficilmente identificabili, a destra forse San Domenico e San Rocco e a sinistra un Santo con un libro aperto e un’alabarda forse San Matteo Apostolo.
Nella parete di sinistra del presbiterio la Nascita di Gesù con l’adorazione dei pastori che reca la firma dell’autore “AUTEM DIPIETR ALESAN PIC“.
A destra dell’altare maggiore una lapide che ricorda che la consacrazione della chiesa che avvenne il giorno 3 maggio 1532.
Sopra la porta che dall’aula conduce alla sacrestia una tela recente con una Natività e adorazione dei pastori.
Su una colonna a destra del presbiterio è sistemato il tabernacolo.
Nella sacrestia un affresco che abbraccia tutta una parete raffigura il martirio di San Lorenzo.
Nella parete sinistra partendo dalla porta si trova, l’altare del SS Crocifisso, con raffigurati nell’intradosso, a sinistra San Girolamo eremita, riconoscibile dal rotolo della Vulgata in mano e a destra San Francesco, con le stimmate sulle mani e sui piedi e con il libro della Regola.
E’ molto particolare l’iconografia di questa crocifissione, che ai lati vede le figure di Maria e Giovanni, poiché sotto la croce non vi è il teschio di Adamo, come solitamente si rappresentava, ma uno scheletro intero con la falce e la clessidra in mano, che rappresenta la Morte, mentre viene quasi avvinghiato da un mostro alato con terribili occhi, che è il Demonio.
Ciò simboleggia che Cristo con la sua croce ha vinto il Male e la Morte; a conferma, di tutto ciò, sopra l’affresco vi è l’Agnello glorioso dell’Apocalisse con il vessillo della vittoria.
Nella campata successiva tre affreschi votivi che rappresentano Santa Caterina d’Alessandria, Sant’Amico e San Rocco e nella parte alta un affresco deturpato da una finestra che rappresenta una battaglia e in alto il castello di Montepetriolo, sicuramente a memoria dell’avvenimento miracoloso che grazie all’intervento della Vergine si risolse in maniera positiva per i castellani che per riconoscenza edificarono la chiesa.
Vi è poi l’altare dell’Annunciazione con, nell’intradosso, San Sebastiano e San Rocco.
L’iconografia è quella classica mentre un particolare interessante è la raffigurazione, alle spalle dell’Angelo Annunciante e della Madonna, dell’hortus conclusus, cioè del giardino cintato con la grata coperta di fiori, simbolo della verginità di Maria.
In Controfacciata due confessionali e a sinistra una tela con la Madonna con Bambino tra Santa Caterina da Siena e San Domenico e a destra un’altra tela con una Crocifissione; a destra entrando una acquasantiera a muro e davanti alla porta un’acquasantiera a colonna.
 

Fonti documentative

Area Progetto Associati – La chiesa della Madonna delle Grazie di Monte Petriolo – 2007

http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=3619

 

Mappa

Link coordinate: 43.016930 12.229735

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