Chiesa della Madonna della Ginestra – Pupaggi di Sellano (PG)
Cenni Storici
Situata sulla strada per Apagni era una cappellina privata di dedicazione mariana.
Risulta citata negli elenchi delle chiese presenti nel XIV secolo nel sellanese (infatti è citata nelle “Rationes Decimarum” del 1333 e nel codice “Pelosius” dell’Archivio di Spoleto.
La chiesa con il tempo andò in rovina ma fu ricostruita nel XVII secolo con la classica tipologia di una cappella di transito essendo ubicata a ridosso della strada per Apagni.
Già soggetta al Capitolo Lateranense fu unita dal cardinale vescovo Cesare Facchinetti alla parrocchiale di San Martino.
All’interno si conservavano alcuni arredi barocchi e numerosi ex voto.
Con il tempo rovinò di nuovo sia per l’abbandono e l’incuria, sia per i terremoti che ha dovuto sopportare.
Gli affreschi, o ciò che ne rimane, sono opera di un artista identificato come un discepolo degli Angelucci da Mevale e rappresentano la Vergine in trono con il Bambino tra San Pietro raffigurato con le chiavi e San Paolo con la spada in mano.
Aspetto attuale
La chiesa ridotta oramai a poco più che un’edicola religiosa è crollata per gran parte sia per i terremoti sia per l’incuria e quel poco che ne resta è tenuta in piedi da pali metallici sistemati per mettere in sicurezza i muri che rischiano di crollare.
All’interno si nota una balaustra in pietra che separava il celebrante dai devoti.
Ultimamente per buona volontà di un residente Barnocchi Marco si sta ripristinando la strada che dal paese di Pupaggi scende alla chiesa e lo stesso sta cercando di rimettere in piedi il bene proteggendo gli affreschi dagli agenti atmosferici con un tetto di lamiera.
Fonti documentative
A. Fabbi – Storia dei Comuni della Valnerina – 1977
G. Guerrini – Le Chiese di Santa Maria tra il Medioevo e la Modernità nell’Arcidiocesi Spoleto-Norcia 2007
L. Fausti in Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, fasc. I, Foligno 1913
P. Sella – Rationes Decimarum – 1952
Sellano e il suo territorio. forgiata dalle acque – 2017
Nota
La galleria fotografica è stata prodotta da Gabriele Finamondi
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