Chiesa della Madonna della Costa – Monte Acuto di Umbertide (PG)
Cenni Storici
La chiesa è molto antica e sorge alle pendici di Monte Acuto; il luogo dove la stessa insiste, ora spopolato, un tempo era un villaggio abitato da diverse famiglie di contadini e pastori e si chiamava “Villa Costa San Giovanni” e la chiesa, a quel tempo, aveva il titolo di San Giovanni come l’abitato stesso.
La chiesa, chiamata “cella di San Giovanni di Monte Acuto“, come tutto il territorio circostante era sotto la giurisdizione dell’Abbazia di San Salvatore di Montecorona e ciò è dimostrato dai documenti pontifici di conferma tra la prima metà del XI e la prima metà del sec. XII, infatti lo dichiarano le Bolle di conferma di Giovanni XIX del 1028, Nicola II 1059, Gregorio VII ed infine la bolla di Eugenio III del 1145.
Tale situazione di controllo e di giurisdizione non solo religiosa esercitata dall’Abbazia sul territorio viene confermata da Ottone IV nel 1210 e da Federico II nel 1220 “Montem Acutum cum castris, villis et habitatoribus“.
Con il titolo di San Giovanni la ritroviamo nelle Rationes Decimarum e pagava alla Camera Apostolica negli anni 1332-1334 la cifra di XV soldi cortonesi per mano di un Rettore che si chiamava Ventura.
Compare anche negli elenchi del Liber beneficiorum ed è nel catasto dei beni del 1361.
Con il passare del tempo l’abitato della Villa di San Giovanni subì un decremento demografico e andò via via in uno stato di abbandono e la chiesa cominciò a perdere di importanza e verso la seconda metà del 1500, come riporta il Vescovo Fulvio Della Corgna nel 1564, questa chiesa dedicata a San Giovanni fu unita alla chiesa della Madonna della Costa che nulla sarebbe se non la stessa chiesa che cambiando titolo assunse i benefici della precedente, in più nello stesso anno gli venne unita la chiesa di Santa Lucia che sorgeva presso il castello della Fratticciola di Monte Acuto, la quale, su ordine del vescovo sopra citato, venne demolita e le pietre usate per la costruzione della casa del parroco di Santa Maria in Monte Acuto.
Quindi dal 1564 in poi non si parlerà più di chiesa di San Giovanni della Costa ma di Santa Maria della Costa, e fu in questi anni che la chiesa venne provvista di una statua della Madonna molto venerata dalla popolazione.
Nel 1746 questa chiesa parrocchiale dopo una ristrutturazione venne consacrata dal vescovo Ferniani e nel 1821 questa parrocchia fu provvisoriamente unita alle parrocchie di San Simeone in Monestevole, San Bartolomeo in San Bartolomeo dei Fossi e San Michele Arcangelo in Racchiusole.
Fin dagli anni ’50 del XX secolo, fu dichiarata inagibile in seguito al crollo del tetto, ma, questa piccola chiesetta che aveva rappresentato un luogo di culto importante per la fede popolare della zona, continuò ad esercitare un fascino indescrivibile forse anche per la sua fama dovuta ad un miracolo lì avvenuto e per la quantità di ex voto che vi si trovavano.
La storia recente ci parla di una chiesa abbandonata e in uno stato di rudere avvolto dalle edere dove resiste ancora un campani letto a vela che svetta sopra la vegetazione e la statua legno rappresentante la Madonna e risalente forse al 1200 a cui si rivolgeva la pietà popolare fu in un primo momento portata nella chiesa di San Michele in Pian di Nese, ma con l’abbandono anche di questa venne trasferita presso l’archivio Vescovile di Perugia.
Ciò che rimane della chiesetta della Madonna della Costa, conserva ancora il fascino misterioso delle cose antiche racchiuse spesso nella natura più bella, selvaggia e mistica ed a suggellare questa caratteristica, contribuisce il Rio della Costa che scorre impetuoso nel fondo della valle e che, nel silenzio dei luoghi, fa sentire il rombo cupo delle sue cascate, delle quali la prima, detta della Calamanna, raggiunge l’altezza di svariati metri.
Fonti documentative
Sandro Tiberini – Le Signorie Rurali nell’Umbria Settentrionale (Perugia Gubbio sec. XI-XIII)
Pietro Sella – Rationes Decimarum Italiae nei Secoli XIII e XIV – 1984
Giuseppe Leti Luigi Tittarelli – Le Fonti per lo studio della Popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860
Nota
Il testo è la galleria fotografica sono di Francesco Raggetti.