Chiesa della Madonna del Pozzarello – Bomarzo (VT)

La chiesa del Pozzarello è ormai ridotto ad una condizione di fatiscenza totale dove sambuchi e rampicanti crescono spontaneamente, quasi a corredo dei rottami e cianfrusaglie buttati all’interno dell’edificio, usato come discarica a cielo aperto.

 

Cenni Storici

Agli inizi del XVII secolo nel luogo dove era una piccola fonte (pozzo) nel borgo di Bomarzo nel territorio Beati Petri, avvenne un miracolo per opera della Vergine Maria; un abitante del posto nato ceco, pregando presso il piccolo pozzo su cui era posta l’immagine della Vergine Maria, improvvisamente ottenne la vista.
Si gridò subito al miracolo.
Nel borgo la devozione spontanea iniziò a manifestarsi con offerte e lasciti che ben presto portarono all’edificazione di una chiesa dedicata alla Madonna denominata dal luogo dove era avvenuto il miracolo “la Madonna del Pozzarello“.
La costruzione dell’edificio di culto andò avanti alacremente tra lasciti e donazioni.
Già troviamo testimonianza di queste donazioni a partire dal 1615 (vedi ad esempio il testamento di Juliva Anselmi che lascia alla cappella di santa Maria del Pozzarello 3 giulii).
Le donazioni e le elemosine degli abitanti di Bomarzo continuarono nel tempo in modo cospicuo, tantoché troviamo menzionata la costruzione dell’edificio già terminata il 1° dicembre del 1630.
Unito all’archivio della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta appare l’archivio della chiesa di Santa Maria del Pozzarello, formato da 6 unità archivistiche con una datazione compresa tra il 1690 e il 1897.
Nel 1743 si affermava che per ragioni di costruzione e di fondazione, la chiesa spettasse alla Comunità di Bomarzo, che ogni anno eleggeva e deputava l’ufficiale per l’amministrazione e il servizio della chiesa.
Da una relazione del XVIII secolo sappiamo che la cappella dell’altare maggiore era decorata con una macchina barocca alta circa 40 palmi con una nicchia dove era dipinta l’immagine della Madonna del Pozzarello.
Nella parete destra era la cappella della Madonna delle Grazie, e nella parete sinistra quella di Sant’Antonio di Padova fatta realizzare nel 1620 grazie alla volontà testamentaria di Antonio Spira (Testamento 14 settembre 1620).
L’altare di Sant’Antonio di Padova era decorato con le immagini di diversi miracoli del Santo contornate da stucchi in rilievo.
Vi era inoltre una tela alta dodici palmi e larga sette, raffigurante l’immagine della Vergine e Bambino, con i Santi Giuseppe, Antonio e Carlo.
Dalla visita pastorale del 1804 sappiamo che in quell’anno doveva essere riparato il tetto in ogni sua parte, oltre a “dealbari corporale et palliam“.
Sempre in quegli anni, sappiamo dal catasto Gregoriano, che la chiesa è restituita in mappa alla lettera B. (1820 – 1841) e che la sua pertinenza spetta alla comunità.
Nel 1842 ancora venivano richiesti lavori di ristrutturazione della chiesa. (Visita pastorale 1842, c. 110).
Dal 1910 la chiesa già è chiusa al culto come ancora oggi risulta.
L’abbandono della chiesa al culto condizionò il trasporto dell’immagine della Madonna del Pozzarello nel Duomo di Santa Maria (1933), oggi visibile nella prima cappella della navata sinistra intitolata alla Madonna del Pozzarello.
Presso la cappella, sotto all’originale immagine della Madonna del Pozzarello, si legge un’epigrafe in peperino che riporta:
MADONNA DEL POZZARELLO / IL 6 MARZO 1613 UN CIECO NATO DI BOMARZO/ RECATOSI A PREGARE INNANZI A QUESTA / IMMAGINE SOVRAPPOSTA AD UN POZZO / IN LOCALITA’ OLMI RECUPERO’ PRODIGIOSAMENTE/ LA VISTA. A TALE NOTIZIAIL POPOLO ACCORSE/ PRESSO IL SIMULACRO DI MARIA E OPERO’ IL MIRACOLO/ ED IN QUELL’ISTANTE APPARVE TUTTA RAGGIANTE DI DETTA LUCE/ I BOMARZESI PROSTRATI DAVANTI ALLA DEVOTA IMMAGINE/ CANTANDO LE LITANIE PROMISERO CON VOTO SOLENNE/ DI VENERARE ANNUALMENTE OGNI 6 MARZO / CON SOLENNITA’ LA MADRE DI DIO/ NOTIZIE DELLE CHIESE DI BOMARZO / ARC. VITTORI 1846 / DALLA CHIESA DEL POZZARELLO/ DISTRUTTA DAL TEMPO TRASPORTATA IN QUESTA CHIESA /RITORNA ALLA VENERAZIONE DEI FEDELI / QUI ESPOSTA IL 31 – 8 – 1979“.
Nel suo ultimo periodo di vita la tradizione orale ricorda ancora negli anni 60 del ‘900 la chiesa utilizzata come spazio comune per la proiezione di film (cinema), sala per manifestazioni e ambiente comune per le feste.
Attraverso una pubblicazione su Bomarzo curata dalla Provincia di Viterbo abbiamo una descrizione della chiesa degli anni 70.
La chiesa risultava isolata su tre lati e confinante su uno di questi con il cimitero.
All’esterno sopravvivevano ancora due porte e tre finestre con vetrate e grate di ferro.
 

Aspetto attuale

Attualmente il suo stato di conservazione è di stabile diruto senza tetto.
Al suo interno non vi sono più gli altari.
Le stesse cappelle risultano oramai tutte quasi prive di decorazione che a causa degli agenti atmosferici sopravvivono con sporadici lacerti di affresco; altresì alcuni stucchi ancora mostrano la bellezza e l’importanza che aveva assunto la chiesa nel tempo ormai passato.
Solo l’altare della Madonna delle Grazie, il primo a destra, conserva visibile nella parte destra della parete di fondo parte delle scene della raffigurazione maggiore, in una si legge COME CO(N)FIDENTE DEL DOLOR DEL SUO PECCATO SI TAGLIO’ IL PIEDE, evidente riferimento a Matteo 18,8: Se la tua mano o il tuo piede ti fanno cadere in peccato, tagliali e gettali via da te; meglio è per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno; sotto si trova un nobiluomo orante.
La decorazione della parete destra mostra la raffigurazione della Morte di Sant’Antonio di Padova.
Nella didascalia si legge COME S. ANTONIO MORSE E DOPO MORTE FECE MOLTI MIRACOLI.
Il bene comune della chiesa del Pozzarello è ormai ridotto ad una condizione di fatiscenza totale dove sambuchi e rampicanti crescono spontaneamente, quasi a corredo dei rottami e cianfrusaglie buttati all’interno dell’edificio, usato come discarica a cielo aperto.
Ci si augura che il Comune di Bomarzo possa concorrere al recupero e alla salvaguardia della chiesa e che questo stesso testo oltre a testimoniare l’attuale condizione della chiesa concorri al suo rilancio nel suo contesto strutturale non solo di manufatto storico ma anche etnoantropologico, recuperando con interventi di restauro e risanamento conservativo i singoli affreschi e valorizzando il riuso del suo contesto strutturale.
L’obiettivo da raggiungere è il recupero e la valorizzazione del bene comune trasformato come risorsa, che non solo arricchirà l’offerta culturale delle dotazioni di servizi e spazi pubblici alla cittadinanza, ma nel futuro contribuirà sicuramente al rilancio turistico di Bomarzo.
 

Nota

Testo di Luca Della Rocca, foto di Silvio Sorcini.
 

Nota fotografica

L’immagine della Madonna del Pozzarello è tratta da:

https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1200252580#lg=1&slide=0

 

Da vedere nella zona

Complesso rupestre di Santa Lucia
Insediamento di Cagnemora
Insediamento di Santa Cecilia
Insediamento rupestre di Montecasoli
Piramide di Bomarzo
Sacro Bosco
 

Mappa

Link alle coordinate: 42.49175387179804, 12.252359206574654

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