Chiesa della Madonna del Parto – Sutri (VT)


 

Cenni Storici

A sud-est di Sutri, nei pressi dell’antico anfiteatro, si trova la chiesa di Santa Maria del Parto.
L’edificio è identificato da molti studiosi come un Mitreo, poi riadattato a chiesa cristiana; l’identificazione trova conferma nelle caratteristiche strutturali dell’ambiente adibito a culto, che somiglia ai luoghi dedicati al dio Mitra.
Le navate laterali molto strette, i gradini di fronte all’altare, la nicchia per l’alloggiamento del bassorilievo con Mitra che sacrifica il Toro Cosmico, e la fossa sanguinis, dove versare il sangue sacrificale, sono gli elementi che si possono riconoscere comuni a tutti i luoghi di culto mitraico.
La chiesa, interamente scavata nel tufo fa parte di un vero e proprio agglomerato rupestre caratterizzato da un gran numero di vani distribuiti su due livelli in gran parte inaccessibili.
 

Aspetto esterno

L’esterno, si presenta in maniera affatto diversa dalla tipologia usuale delle chiese che si è usi vedere, rassomigliando invece ad un complesso tombale rupestre.
In un primo tempo la chiesa fu dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, successivamente alla Madonna ed oggi porta il nome di Santa Maria del Parto.
 

Interno

Un tempo l’ingresso avveniva tramite una scalinata laterale, oggi si accede tramite una porta, originariamente non esistente, che introduce ad un vestibolo, anticamente non raggiungibile dall’esterno e separato dal resto della chiesa di cui costituiva, probabilmente, una cappella annessa.
Qui si conservano alcuni tra gli affreschi più significativi, ascrivibili al XIV secolo, raffiguranti: la Madonna col Bambino tra San Giacomo maggiore e San Michele, in basso, inginocchiato in preghiera il committente.
Sopra la porta la Teoria dei pellegrini e la leggenda della fondazione del santuario di San Michele sul monte Gargano, infine, a destra dell’ingresso, San Cristoforo con Gesù Bambino.
È interessante notare che nell’affresco di San Michele del Gargano l’attore principale, oltre all’Arcangelo, è un toro, possibile collegamento all’antico rito della tauroctonia praticato nei templi dedicati al dio Mitra.
L’area di culto vera e propria è suddivisa in tre navate da due file di pilastri quadrangolari, la navata centrale è più ampia, con volta a botte ribassata, le laterali con soffitto piano.
A sinistra dell’attuale ingresso sono raffigurate una serie di scene della vita di Gesù su tre registri, si riconoscono, a sinistra nel registro mediano, La Fuga in Egitto, sotto la Flagellazione e la Crocifissione.
Sulla parete di sinistra si scorge una figura non riconoscibile a fianco di una Madonna col Bambino, anch’essa molto deteriorata.
Seguono altre tre figure non leggibili, poi un altro trittico con un Santo Vescovo, Madonna col Bambino e figura non leggibile.
Di seguito ancora un trittico con un Santo Vescovo e in basso la figura del committente, Madonna in trono col Bambino e figura non leggibile.
Dopo una porticina si scorge ancora Madonna col Bambino, poi si apre una nicchia con altri affreschi di difficile lettura, si riconosce unicamente un Santo Vescovo.
Al termine della parete di sinistra si trova l’antico accesso al Mitreo.
La navata centrale conserva ancora una piccola porzione della pavimentazione originale, in coccio pesto.
Sulla volta del presbiterio sono raffigurati San Michele Arcangelo, caratterizzato dal volto in rilievo, e Cristo Pantocratore, circondato dai simboli degli evangelisti.
Nell’abside, dove un tempo era posta una raffigurazione del dio Mitra con berretto frigio nell’atto di uccidere il toro i cui testicoli sono attaccati da uno scorpione, si ammira ora una scena della Natività.
La sostituzione è avvenuta nel primo Trecento, quando il rilievo raffigurante la tauromachia è stato staccato dalla parete di fondo della chiesa e sostituito dall’attuale riquadro con la Natività che ancora oggi fa bella mostra di sé in prossimità dell’altare.
La lastra di tufo col rilievo originario si conserva a più di dieci chilometri da Sutri, murata all’esterno di un casolare situato lungo la via Cassia, in frazione “La Botte” a pochi metri sulla strada.
Altri affreschi rimangono sui pilastri di destra, un piccolo nucleo risalente ai primi secoli dell’era cristiana, con le immagini di un pesce di matrice essena, di un pavone e di una croce gemmata.
 

Fonti documentative

http://viaggi.corriere.it/diari-di-viaggio/europa/italia/sutri_mitreo_nel_tufo_145261.shtml

https://books.openedition.org/efr/2047?lang=it

 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Mappa

Link coordinate: 42.239856, 12.226930

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