Chiesa dei SS. Ercolano e Sabina – Sassoferrato (AN)
Cenni Storici
Altre denominazioni, Chiesa di San Savino. Liceto era un antico castello medioevale, appartenente ai Conti Atti di Sassoferrato, i quali nel 1274 lo donarono alla badia di S. Emiliano. La chiesa venne quindi intitolata a S. Savino. Nel 1580 il vescovo Mannelli visitò la chiesa. Ordinò che si modificasse l’altare e che dietro vi si dipingesse il Crocifisso con la Madonna e S. Savino. Così venne dipinto il quadro che ancora si vede. Il vescovo trovò su l’altare maggiore una statua in terracotta di S. Antonio Abate e ordinò che si togliesse di lì e gli si erigesse un altro altare. Trovò cominciata la casa canonica e ordinò che si completasse sotto gravi pene. L’edificio ecclesiale all’esterno è poco visibile poiché la realizzazione della canonica ne ha modificato profilo e volumetrie tanto da renderne difficile dall’esterno la identificazione. Il complesso pertanto allo stato attuale non presenta una facciata monumentale ben distinguibile. L’unico elemento che ne individua chiaramente la funzione è il massiccio campanile, che insiste proprio sulla parte esterna di accesso alla chiesa. L’interno della chiesa è una semplice aula con l’area del presbiterio rialzata da un gradino. L’apparato decorativo si limita all’affresco sulla parete di fondo, dove compare la Vergine ed il santo patrono della chiesa. La chiesa ha struttura muraria portante in pietra calcarea, attualmente visibile in corrispondenza dell’arco di accesso all’edificio nel suo complesso. La copertura è del tipo tradizionale a capanna con pianelle e coppi di laterizio, che accorpa anche la canonica, addossata alla chiesa. Nella zona absidale è presente una volta a botte. Nella navata invece la struttura lignea di copertura a capriate è a vista. Interessante il particolare delle mensole lignee con motivi floreali sulle testate delle capriate.