Chiesa dei Santi Giuseppe e Bernardino – Colpetrazzo di Massa Martana (PG)
Cenni Storici
Nella visita pastorale del 1574 monsignor Pietro Camaiani constatò che la chiesa Parrocchiale di Colpetrazzo, sita all’interno della cinta muraria, era piccola e collocata in posizione scomoda per l’accesso dei fedeli, diede perciò disposizione che ne fosse eretta una nuova, appena al di fuori dalle mura castellane, ove già esisteva una chiesa dedicata a San Giuseppe, detta anche “La Madonnuccia“; in un documento del 1547 dove ne fu nominato rettore don Venturino Bartolomeis del Castello di Firenzuola è ancora ricordata come Santa Maria.
La nuova chiesa, completata nel 1582 e avente orientamento ruotato di 90° rispetto alla preesistente, assunse la doppia titolarità, dedicata ai Santi Giuseppe e Bernardino da Siena.
Su disposizione del vescovo di Todi, Angelo Cesi, nello stesso anno assunse il ruolo di nuova parrocchiale di Colpetrazzo.
La sacrestia fu realizzata in parte nel secolo XVII.
La chiesa fu oggetto di integrali lavori di rifacimento nel 1948, come ricordato da una data incisa sul pavimento, fu innalzata, rimuovendo la preesistente volta a botte, e prolungata, con l’aggiunta di un’abside a pianta semicircolare coperta da una calotta semisferica, ne fu rifatta la facciata e la pavimentazione.
Furono inoltre aggiunti alcuni locali parrocchiali.
Il più che discutibile intervento portò alla distruzione totale degli altari e alla parziale dispersione delle immagini sacre.
La documentazione nota, conservata nello Stato civile del Comune di Massa Martana, non consente la ricostruzione più approfondita delle sue vicende storiche e ne attesta l’attività soltanto a partire dal 1712.
La Parrocchia è ancora in funzione e appartiene alla Diocesi di Orvieto-Todi.
Aspetto esterno
Il prospetto anteriore è piuttosto spoglio e uniforme, con portale centrale, tre bucature superiori e timpano di coronamento, entro il quale, in un rincasso circolare, è raffigurato il monogramma di San Bernardino; i prospetti laterali sono caratterizzati da quattro finestroni allineati e da robuste speronature.
Tutti i prospetti, sia esterni che interni sono intonacati e tinteggiati.
Il campanile si trova dall’altro lato della strada e utilizza una vecchia torre del castello, adiacente la porta.
Sulla parete di sinistra si nota il portale della vecchia chiesa di San Giuseppe, ora tamponato, sull’architrave è incisa una croce; sempre sulla stessa parete è posta una lapide a memoria di Padre Bernardino da Colpetrazzo (25-11-1515 / 7-2-1594), primo storico francescano e fondatore del monte frumentario.
In adiacenza alla parete destra sono presenti altre costruzioni, la sacrestia e locali parrocchiali.
Interno
L’interno, ad aula unica, mostra un impianto planimetrico molto regolare, con arcate laterali ricavate nello spessore della muratura, ed abside semicircolare.
Il presbiterio è appena rialzato alla navata.
Appena a sinistra dell’ingresso si trova un bel fonte battesimale, tardo cinquecentesco.
A fianco una moderna statua di San Giuseppe col Bambino.
In alto, entro la nicchia, una tela raffigura la Madonna col Bambino tra Santi, il secondo da sinistra è San Bernardino, il santo vescovo è San Felice.
Nell’arcata successiva è posta una tela raffigurante la Madonna del Rosario, vi si legge la data 1600.
Nella terza arcata è posta una statua di San Bernardino da Siena.
L’ultima arcata conserva una tela con la Madonna col Bambino, Sant’Elisabetta e San Giovannino.
Sull’arcata di fronte si trova un affresco già nella parete d’altare della vecchia chiesa, opera di un frescante cinquecentesco scarsamente dotato.
La figura di sinistra è quasi completamente persa e non riconoscibile, al centro si trova Santa Maria Giacobbe, iconografia rara nella zona, a destra Santa Lucia.
Sotto una tela raffigura San Giuseppe col Bambino.
Sul fianco dell’arcata una tela raffigura Santa Lucia.
Da una porticina si accede ai locali nuovi e alla sagrestia seicentesca, che conserva un pregevole arredo ligneo.
Lungo la parete destra sono poste tre statue di non particolare rilievo artistico, raffiguranti l’Immacolata, Sant’Antonio abate e la Madonna addolorata.
Nella prima arcata della parete destra si trova una tela raffigurante l’Annunciazione.
In alto Dio Padre e la Colomba dello Spirito Santo, in basso Sant’Andrea e Santa Maria Maddalena, vi si legge la data, 1672 e il nome del committente, lo spoletino Vincenzo Diotallevi, che, insieme alla consorte, nel 1975 fonderà il Monte frumentario della Cappella di Sant’Andrea apostolo della Chiesa parrocchiale di Colpetrazzo.
Nota
Foto e testi di Raimondo Fugnoli e Silvio Sorcini.
Nota di ringraziamento
Per gentile concessione della Diocesi Orvieto-Todi.
Fonti documentative
S. Nessi- S. Ceccaroni – Da Spoleto a Massa Martana – Spoleto, 1978.
C. Ridolfi – Massa Martana dalle origini al terzo millennio – Editrice la Rocca di Marsciano, Città di Castello, 2009
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=87250&Chiesa_dei_Santi_Giuseppe_e_Bernardino
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=32091
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