Cerchiaia di Monte Acuto – Umbertide (PG)

Castelliere preistorico a difesa del territorio degli Umbri.

 

Cenni Storici

La presenza dell’uomo in quest’area è attestata fin dalle età più antiche, già dal Bronzo Antico.
In età arcaica le aree alla destra del Tevere, considerate tradizionalmente etrusche, sono caratterizzate da un sistema di insediamenti posti a distanza anche ravvicinata, che assicurano un efficace controllo della valle e delle vie di comunicazione verso l’interno, che da questa si dipartono.
L’asse rappresentato dalla linea M. Tezio, M. Acuto, M. Migianella, M. Bastiola, interessato dalla presenza di fortificazioni sommitali a vallo ed aggere, e impostato sul controllo visivo della piana dal territorio umbro, comunicano all’interno con un’ampia area che corre dal territorio perugino, a quello del Trasimeno a quello cortonese.
I santuari d’altura, come quello di M. Acuto nel comune di Umbertide, posto a m 927 s.l.m., alla destra del Tevere, si collegano visivamente in ambiente umbro con altri santuari con le stesse caratteristiche, controllando così tutta l’Umbria: da nord a sud troviamo Gubbio (Monte Ansciano), Umbertide (Monte Acuto), Assisi (Monte Subasio, Colle S. Rufino) Terni (Monte Torre Maggiore),Calvi dell’Umbria (Monte San Pancrazio).
Inoltre, intorno a questo asse di vetta, esiste un insieme di insediamenti disposti secondo un articolato sistema per il controllo dei fondi vallivi e stradali; infatti posti più in basso troviamo cinte di minori dimensioni, di forma circolare o ellissoidale, costruite con materiale ricavato sul posto, localizzati a Monte Civitelle (m. 634), Monte Elceto di Murlo (m. 620), Monte Santa Croce (m. 520), Monte Corona (m. 695), la Cerchiaia (m. 717), tutte riconoscibili per le stesse caratteristiche.
Si trovano infatti pressochè ad identica quota, sono costruiti con lo stesso sistema utilizzando materiale del posto, e presentano cinte circolari o ellissoidali individuabili sul terreno per la presenza di pietrame sminuzzato.
Il territorio è frequentato da piccoli nuclei, comunità rurali o piccole unità abitative.
La cerchiaia sulla costa settentrionale di Monte Acuto è ben individuabile nel terreno per la presenza di una notevole quantità di pietrame.
Nonostante l’azione degli agenti atmosferici abbia provocato il disfacimento delle strutture e delle pietre a tratti la tessitura muraria è ancora ben visibile.
La cinta è delimitata da materiale ricavato sul posto, estratto ed utilizzato in blocchi di medie e grandi dimensioni, disposti con una certa regolarità a secco, sovrapposti in più filari; l’insediamento è aperto a Nord verso Città di Castello e controlla l’asse viario interno.
Occupa un’area di circa m 45×30, ha murature larghe m 3, impostate sulla sommità e conservate per una altezza di almeno m 1-1,50.
L’interno è occupato da un impianto insediativo, con presenza di alloggiamenti per pali, canalette e piani di calpestio in lastre di pietra, semplicemente accostate, venuti in luce con gli scavi condotti negli anni 1993-1999.
L’area interna è tagliata a metà da una canaletta scavata nella roccia lunga m 19, larga m 0,30, profonda m 0,15-20 che divide due sistemazioni, costituite da murature riconoscibili solo dal taglio eseguito nella roccia, affiancate da buche per palo, anche con inzeppature e piani di calpestio e focolari.
Verso settentrione una fossa di forma semicircolare, lunga m 6, larga m 1.30, profonda m 1,50 serviva come appostamento.
I pochi materiali rinvenuti sono costituiti da frammenti di ceramica d’impasto.
La cinta, con funzione di insediamento fortificato sorge sugli estremi margini di cresta, sottolineando così una marcata linea di controllo lungo la dorsale del monte, nell’area di confine tra territorio umbro ed etrusco.
 

Fonti documentative

L. Cenciaioli – Umbertide il Tevere e il Territorio – La media e l’Alta Valle del Tevere dall’antichità al Medioevo – Atti della giornata di Studio (Umbertide, 26 maggio 2012) a cura di Donatella Scortecci
 

Da vedere nella zona

Santuario Umbro-Italico di Monte Acuto
 

Mappa

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