Cenni Storici
Una cronaca del 1400 vuole che Castiglione sia stato costruito nel 1351, dopo la distruzione del vicino castello di Paterno per opera di Berardo di Corrado Monaldeschi, ma il Borgo è certamente sorto verso l’anno Mille, attorno a quella che probabilmente fu una torre longobarda a guardia della pianura Teverina.
Una memoria si trova nella determinazione dei confini dei Pivieri del Comune di Orvieto, del 1278, dove si cita il fosso che passa tra Castell’Abate (II Castellaccio) e Castiglione.
Altra memoria risale all’inizio del XIV secolo quando il castrum venne, per la prima volta, menzionato nei Capitoli della Carta del Popolo di Orvieto:
“… additur de novo quod emanatur per Comunem Urbeventanum castrum Castiglionis quod est in Tyberina…”.
La definizione specifica di castrum lascia intendere che in quell’anno già esistesse una fortificazione, caratterizzata da una tipologia ancora oggi molto evidente.
Nel 1323 la famiglia Monaldeschi ordinava che quattro uomini per ciascun quartiere, si recassero per Castiglione per costruirvi nuove case, concedendo loro per 20 anni l’esenzione dalle imposte.
Gli abitanti di Castiglione erano fino allora probabilmente vissuti nei territori circostanti.
La politica espansionistica della famiglia Monaldeschi portò una prima espansione urbanistica di Castiglione che determinò la matrice geometrica del primo nucleo insediativo ed il tracciato della via principale (oggi via IV Novembre) che collegava la porta di sopra alla porta di sotto.
In via del borgo n. 15 è ancora visibile l’antica chiesa di S. Giovanni Battista costruita al di fuori del primo circuito ed inglobata nel secondo.
Essa fu abbandonata nel 1416 a favore di una nuova chiesa posta sotto lo stesso titolo, eretta a ridosso della più recente cinta muraria, sull’attuale piazza S. Giovanni.
Lo sviluppo dell’insediamento del Borgo avvenne quindi sotto il dominio dei Monaldeschi della Cervara, uno dei quattro rami della nobile famiglia orvietana, che esercitò il proprio dominio su Castiglione dal 1323 al 1497. Dante Alighieri ricorda tale famiglia nella Divina Commedia (Purgatorio, Canto VI 106-108):
“Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura: color già tristi, e questi con sospetti!“, citando il conflitto tra le famiglie Monaldeschi (guelfi) e Filippeschi (ghibellini) per il predominio di Orvieto e delle zone circostanti.
Dopo un breve periodo in mano ai Savelli (famiglia di papa Onorio IV), nel 1539 Castiglione passò alla potente famiglia Farnese (famiglia di papa Paolo III), entrando così a far parte del Ducato di Castro fino al 1637 quando i castiglionesi, stanchi di passare da un padrone all’altro, “si riscattarono” contraendo un censo di 20.000 scudi.
Castiglione visse rilevanti avvenimenti nel Risorgimento, particolarmente dopo il 1860, quando facendo ancora parte dello Stato pontificio venne a trovarsi a meno di un chilometro dal confine dal Regno d’Italia, nel quale fu annesso il 18 settembre 1870, due giorni prima della Breccia di Porta Pia.
Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Viterbo, Castiglione in Teverina passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo.
Aspetto
Il Borgo sorge arroccato su un blocco di pietra di travertino con la quale è stato completamente costruito.
Il travertino, una roccia montana calcarea molto utilizzata nella storia anche a Roma (Colosseo, colonnato di San Pietro, EUR) attraverso il suo colore naturale e i suoi pinnacoli rocciosi fa del Borgo un ambiente dall’aspetto insolito e affascinante.
Sulla piazza campeggia la Rocca Monaldeschi, le case intorno sono addossate l’una all’altra, abbarbicate sulla roccia con archi e le strette viuzze si snodano come un intricato labirinto formando un assieme unico e irripetibile.
In fondo alla scalinata del Borgo si giunge a quello che cinquecento anni or sono era il cuore del paese la piazza di San Giovanni, dove si trovano i ruderi dell’omonima chiesa costruita all’inizio del XV secolo.
Oggi la piazza è sede di eventi culturali e musicali ed è il luogo di culto per migliaia di giovani che vi giungono ogni anno da tutta Italia per la Festa del Vino dei Colli del Tevere: un appuntamento straordinario e imperdibile.
Un vero e proprio festival della cultura enologica e giovanile con eventi folkloristici e musical, taverne enogastronomiche, artisti di strada, canti e balli che offrono un’atmosfera di allegria e fratellanza rendendo il Borgo in quei giorni tra i più straordinari della penisola italiana.
Il borgo si affaccia, come su una grande terrazza, sulla Valle del Tevere; da qui gode una stupenda vista sulla rigogliosa e verdeggiante vallata dove il fiume Tevere segna il confine naturale tra le regioni Umbria e Lazio.
Ad est i monti Amerini ammantati di lecci e costellati da pittoreschi borghi che guardano degradare verso valle le dolci colline ricoperte di uliveti.
Verso sud rispecchia l’Oasi IMF del Lago di Alviano, 500 ettari di palude, acquitrini, bosco igrofilo adatti alla riproduzione ed alla sosta di circa 150 specie di uccelli acquatici, mentre verso sud, sul versante laziale i Monti Cimini fanno da sfondo alle colline ricche di vigneti che offrono uno scorcio panoramico di originale bellezza.
Fonti documentative
Cartellonistica sul posto
https://it.wikipedia.org/wiki/Castiglione_in_Teverina
Mappa
Link alle coordinate: 42.644384 12.203957