Castiglion Fidatto – Ramazzano (PG)
Sulla cima del Col di Mezzo si scoprono ruderi e resti di mura che appartenevano a Castiglione dei figli d’Azzo che più tardi prenderà il nome di Castiglion Fidatto, antichissimo presidio fortificato abbandonato nel Cinquecento.
Cenni storici
Castello iscritto al rione di Porta Sole, è presente nel primo elenco dl ville e castelli datato 1258 delle comunità contadine soggette a Perugia.
L’abitato fortificato di Col di Marzo, tuttora posto lungo il moderno confine amministrativo dei comuni di Perugia e Gubbio.
Il sito, già segnalato sul finire degli anni Settanta dalle meritorie ricognizioni del prof. Maurizio Matteini Chiari, è stato quindi analizzato sistematicamente nel 2009 e 2010; vi è stato possibile documentare una cinta muraria in blocchi lapidei, integrata da tagli del banco di roccia e più nuclei abitativi all’interno dell’area fortificata; la campionatura di alcuni materiali diagnostici dal sito ha consentito inoltre di precisarne la frequentazione alle fasi più tarde dell’epoca preromana.
L’insediamento di Col di Marzo potrebbe quindi inquadrarsi tra le fortificazioni di confine del territorio di Perugia verso quello Iguvino (Gubbio), lungo un asse di collegamento tra i due centri urbani, probabilmente ricalcato dalla viabilità connessa alla moderna strada regionale Eugubina (SR 298).
Corrispettivo medievale di questo assetto liminale appaiono i due vicini siti fortificati noti come Castiglion Fidatto (toponimo IGM: S. Apollinare) e Castellaccio di Montelabate, prospiciente la più nota Abbazia di S. Maria in Valdiponte.
Le ricerche condotte nel 2010 hanno approfondito questi aspetti, portando al rilevamento sia dell’abitato di Col di Marzo che dei due castelli limitrofi, insieme ad una ricognizione di ampi settori della Tenuta di Montelabate che ha rivelato importanti dati archeologici di prossima pubblicazione, circa gli insediamenti e lo sfruttamento agricolo dell’area dalla preistoria al medioevo.
Fra queste case venne stilato il testamento del 996 che consentiva all’Abbazia di prendere possesso di numerosi terreni.
Il testamento datato 995 nomina un certo Gregorio del fu Giovanni, abitante in una casa di legno sita all’interno del castello, castrum Castilionis, trovandosi nel suo letto in stato di infermità, alla presenza di amici e parenti, e di un magister militum, detta le sue ultime volontà.
Si tratta di una donazione per la salvezza della propria anima a favore del monastero di Santa Maria di Valdiponte: beni concessi erano situati in comitato perugino, presso le localita’ lupaccione; localita’ sita nei pressi della frazione di Bosco, galliano e casolano.
Nel documento è menzionato il torrente Rio Grande presso Colombella come fines lombardurum sarebbe stato il confine tra il ducato di Spoleto e le terre di tradizione romana di quello che fù il famoso corridoio bizantino avente come caposaldo Perugia.
Altre donazioni, pro anima, al monastero, sono attestate negli anni 1050, 1131, 1148, 1159, 1176.
Questo castello è il più antico castello attestato nell’area di Perugia, fine decimo secolo.
Da vedere nella zona
Abbazia di Montelabate
Castello di Montelabate
Entrambi facenti parte di un bellissimo percorso ad anello prcorribile a piedi calcando la traccia della vecchia via Eugubina. Il percorso è scaricabile visitando il sito ” Castelli e Pievi del Perugino ”