Castelvieto – Corciano (PG)
Cenni Storici
Castelvieto sorge su una delle numerose colline dominate dal Monte Rentella, poste al centro dell’ampia vallata percorsa dal torrente Caina (in direzione di Perugia) e Carpine (in direzione di Magione), e che attualmente è suddivisa amministrativamente dai rispettivi comuni di Magione e Corciano.
L’abbondanza di acque e la fertilità dei terreni ha, sin dai tempi più remoti, favorito gli insediamenti umani, nonché la presenza di vie naturali di collegamento fra l’agro perugino, chiusino e cortonese hanno favorito la viabilità di fondovalle sviluppando sensibilmente i commerci.
In epoca romana è documentata infatti nella zona la presenza di una via, da interpretarsi come un tratto della via Amerina tracciata intorno alla metà del III sec. a.C.
La strada, partendo da Roma, passava per Tuder, Vettona e Perugia si riuniva nei pressi di Chiusi alla via Cassia, che a sua volta saliva lungo la valle del Paglia e del Chiana, forse ricalcando una precedente strada etrusca.
L’assetto agricolo del territorio rimase invariato fino al VI sec. quando iniziarono le invasioni Gotiche e Longobarde che razziarono tutto spingendo la popolazione sulle alture.
Il fortilizio divenne inutile dopo la definitiva sconfina dei Longobardi ad opera dei Franchi e fu abbandonato perché le ragioni d’esistere di molte fortezze iniziarono a venir meno con lo spostamento degli abitanti più a valle, in prossimità della pianura, per ragioni essenzialmente economiche e legate allo sfruttamento delle fertili terre pianeggianti.
Questo portò ad un degrado del castello tra il IX e X sec.
La necessità di una fortificazione si ripresentò all’inizio del secolo XI per il controllo delle attività agricole e delle vie di comunicazione.
Una menzione del castello si ha in un documento del 25 maggio 1254, relativo alla vendita di alcuni terreni ubicati tra Corciano e Monte Melino da parte di Giacomino e di sua moglie Clorinda alla badessa del monastero di S. Giuliana di Perugia, Oliva, dove si parla di un luogo denominato “Castrum Veterum”, attuale Castelvieto.
Vi è anche la menzione in un atto di compravendita del 14 gennaio 1384, di un toponimo Castelvieto posto in pertinenza della “villa di Pieve Tiviana”.
Probabilmente all’indomani dell’unificazione delle ville di Pieve Tiviana e Collazzano tra il 1361 e il 1370 si dovette costituire anche una comunità di Castelvieto, come risulta da un atto notatile del 5 settembre 1382; in esso, infatti, si ha esplicita menzione di un “comune homines et universitas Castri Veti”.
Nel 1398 viene occupato da Braccio da Montone e l’anno successivo riconquistato dai popolani di Perugia; Braccio lo riconquisterà nel 1416 ma senza l’uso della forza in quanto gli abitanti si diedero spontaneamente alla sua sottomissione.
In un elenco di insediamenti del territorio perugino, relativo alle “attribuzioni dei capitani del contado approvate il 20 luglio 1428”, è attestata la comunità di “Castrum Vetum Plebis Tiviane” e appartenente al contado della perugina Porta Santa Susanna.
Nel 1433 truppe da Perugia lo saccheggiarono, per via della ospitalità offerta al condottiero Lizio Palagano.
Nel 1438 e nel 1439 Castelvieto è indicato come castello, nel 1456 e nel 1469 con l’indicazione generica di locus, mentre nel 1495, nel 1496, nel 1499 e nel 1501 compare sempre come castello.
Il castello, nel corso del primo trentennio del secolo XV, era divenuto l’insediamento cardine della zona e, a quanto sembra, lo stesso governo cittadino agevolò in qualche modo la comunità nella realizzazione delle opere necessarie al mantenimento, e probabilmente anche al miglioramento delle sue strutture difensive.
Nel 1431, infatti, “gli uomini di Castel Vieto, per riattar le mura del loro castello, ottennero dal consiglio generale di Perugia d’imporre una colletta a tutti quelli che avesser possessioni nel loro distretto, tanto chierici che secolari, trattandosi di un forino per ogni casa che avessero in detto castello, di venticinque soldi per ogni corba di terreno lavorativo e 12 soldi e sei denari per ogni corba di terreno seminato”.
Subisce poi altre devastazioni nel 1509 dai pontifici (durante la guerra del sale contro Paolo III) e anche dopo questo danneggiamento la comunità ottenne ancora l’aiuto da parte del governo cittadino.
In quell’anno, infatti, furono ad essa concessi “30 fiorini, da defalcarsi dal sussidio che doveva pagare alla città, per risarcire le mura del suo castello”.
Un’altra devastazione la subì nel 1643 dai toscani in guerra col papa Barberini (Urbano VIII).
Durante l’epoca Napoleonica appartenne al cantone rurale di Perugia, per poi tornare definitivamente a Corciano.
Oggi il paese nuovo è stato fondato a valle, lungo la strada per Montemelino ed è una frazione del comune di Corciano.
Fonti documentative
https://it.wikipedia.org/
P. Bruschetti A. Trombetta – Una Pieve un Castello profilo storico di Castelvieto – 1997