Castello di Vasciano – Todi (PG)

Tutto il complesso edilizio è stato recuperato per un’edilizia condominiale.

 

Cenni storici

Il paese sorge a 7 Km. da Todi e a 350 m. sul livello del mare con un’ampia visuale sia su Todi che sulla valle del Naia.
Secondo una tradizione appartenente al 1700, il nome Vasciano deriva dalla nobile Gens romana “Vascia“.
Che fosse una zona fortemente interessata dall’espansione e del dominio di Roma è confermata ai reperti che affiorano di continuo nei pressi di Vasciano: tra il 1891 e il 1892 veniva alla luce una statua di marmo raffigurante Igea, dea della salute.
L’acqua del luogo (sorgente di Vasciano e di San Carlo) era, infatti, dai coloni romani stimata ottima per la cura di varie malattie dell’apparato digerente: ripetute analisi (1895, 1915, 1953) hanno confermato, negli ultimi tempi, tali proprietà terapeutiche.
Nel medioevo era considerata una villa di trentacinque fuochi, che aveva il suo centro nel luogo detto ora Vasciano Vecchio, dove sono rimaste poche case intorno ad una bella torre medioevale, un castello, e una chiesa demolita dedicata a S. Biagio, che era la parrocchiale in Vasciano Vecchio; i ruderi di questo edificio (finché erano visibili) dimostrano che la chiesa doveva essere un rifacimento della fine del ‘500 o del ‘600, ora è definitivamente scomparsa.
L’altura dove sorgeva l’abitato fu abbandonata perché soggetta a pericolose frane, il nuovo paese sorse intorno alla chiesa parrocchiale presso la strada di Montenero: il vocabolo “La Torre” che qui si trovava, assunse da allora il nome di Vasciano nuovo.
Nel territorio di Vasciano i cronisti ricordano numerose chiese, tra cui quella di Santa Felicita e di San Leonardo (abbandonata fin dal sec. XVIII); della Madonna del Soccorso di Ponte Naia (nel 1610 i priori ordinarono che davanti ad essa venisse costruita una tettoia); di San Martino (appartenente ad una villa dello stesso nome, che però fu più tardi eletta Torre Andrea); i due oratòri di San Francesco (fatto erigere nel settecento dalla famiglia Leli) e di Santa Maria delle Grazie costruito nello stesso secolo da Domenico Verdicchio presso un suo molino nel piano che tuttora esiste.
La piccola villa Monacìa, così chiamata per alcune pie donne che nel 1250 vi si ritirarono in preghiera, è attualmente ridotta a casa colonica e conosciuta sotto il vocabolo di Monarìa.
Tra i nomi di antiche località ricorrono, inoltre, quelli di Torre Accorsina (fabbricata nel 1231), Torre Conti, Torre Quadrata (sulla destra della strada Vasciano – Montenero), Torre Riccio, Torre Tavira o Tavèrna.
Presso quest’ultima passava la strada romana che portava a Todi.
 

Aspetto

L’edificato si mostra compatto attorno ad un alta torre centrale che si affaccia su un piccolo cortile interno dove ancora esiste una cisterna medievale per la raccolta di acque che è stata salvata durante i restauri apponendo un vetro sul piano calpestabile.
L’antica chiesa non esiste più e tutto lo stabile è stato recuperato per civili abitazioni condominiali.
 

Fonti documentative

Mancini – Todi e i suoi castelli
AUR – Agenzia Umbria Ricerche -Todi e i suoi circuiti del Paesaggio – 2004
G. Pensi O. Comez (Associazione Interessi Turistici Economici di Todi) – Annuario di Todi per l’anno MCMXXVII – Todi 1927
 

Mappa

Link coordinate: 42.735258 12.423771

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