Castello di Uppello – Foligno (PG)

La famiglia dei Conti di Uppello si lega strettamente alla storica Abbazia di Sassovivo ed a quella successiva della Famiglia Trinci di Foligno.

 

Cenni Storici

Uppello è un grosso centro abitato, posto sulla cima di una collina, ai piedi del monte Casalini, circondato dagli uliveti; con la sua posizione domina tutta la Valle spoletina.
Ad oggi non troviamo tracce evidenti dell’antico insediamento poiché l’assetto urbanistico è profondamente cambiato nell’antichità Uppello si trovava lungo il tracciato altomedievale della via Plestina, antica strada che collegava, diramandosi da un diverticolo della Via Flaminia, Foligno e Plestia.
Negli antichi toponimi troviamo che è chiamato Oppello , Uplello o Gualdo de Obplellu .
Della sua origine si hanno notizie sin dai primi insediamenti romani in Umbria, infatti questo borgo era molto vicino all’insediamento di Campi, da cui deriva l’attuale toponimo: Santa Maria in Campis.
Si può leggere in alcuni documenti: “Ancora nella seconda metà del sec. XVI erano visibili nell’area sud-orientale di Foligno, vicino a Santa Maria in Campis, numerosi resti archeologici dell’antica Fulginia“.
Uppello è posto all’incrocio di due vallate: la valle del Menotre e la valle di Sassovivo.
Questo paese ha avuto un ruolo di primo piano per un lungo periodo storico, soprattutto quando l’antica Fulginia fu abbandonata durante le invasioni barbariche.
Le popolazioni di pianura si rifugiavano sulle colline circostanti, dove esistevano ancora alcuni insediamenti risalenti al tempo dei Fulginates, un antico popolo Umbro.
La pianura sottostante (come tutta la Valle Umbra), fino alle bonifiche realizzate dallo Jacobilli, era occupata, in un primo periodo, dai laghi Umber a nord e Clitorius a sud, e nei secoli più recenti da ampie zone paludose.
Le popolazioni per allontanarsi da queste zone che rappresentavano una vera minaccia per la salute di uomini e animali, hanno scelto di vivere sulle colline circostanti, dove l’aria era più salubre e si potevano praticare agricoltura e allevamento senza grandi difficoltà.
Intorno all’anno mille si sviluppa di nuovo la “civitas fulineata“, lungo le sponde del fiume Topino e concentricamente dalla Tomba di San Feliciano.
Nella civitas c’era (e c’è ancora) la sede Vescovile e la chiesa cattedrale (1078).
A Uppello verso i primi del secolo X si stabilì Manfredo, discendente di Monaldo, conte di Nocera presumibilmente di origine longobarda.
Non ritenendo troppo sicura la loro residenza in “Uplello“, avevano, attorno all’anno mille, elevato una fortezza a Sassovivo,
stimata imprendibile, dove si rifugiavano loro e la popolazione in caso di pericolo.
Ugolino, nel 1066, concesse all’eremita Mainardo l’uso di una grotta non lontana dalla fortezza: così ebbe inizio la prima comunità cenobitica di Foligno.
Da Ugolino nacque Gualtiero o Gualtieri; questi finì con il cedere all’eremita Mainardo anche la fortezza di Sassovivo e da li nacque la famosa abbazia.
Il precedente castello si vede bene ancora incorporato nella parte occidentale dell’abbazia e su esso furono stratificati e sistemati i locali del monastero.
In un documento del 1083 Gualtiero è proprietario di “Oppello” ed il figlio Michele fu il quinto abate dell’abbazia per 24 anni e viene ricordato come uno dei più illustri.
I Conti di Uppello esercitano un forte potere nei confronti dell’abbazia: hanno il diritto-dovere della difesa e ne nominano l’Abate.
Berardo II fu capitano di Federico I e di Arrigo VI (1190-1197) e da allora quei signori assumono il titolo di “Comes” “Comes de Obplello” (li commiti de Oppello).
Uppello che è una delle quattro curiae del comitatus (1098-1209), diventa “castellum” nel 1109, infatti: “Il 26 aprile 1109 Randone “Comes” donava a Sassovivo nella persona dell’Abate Alberto,tra le altre proprietà, metà del Castello e della Corte di Uppello “…et in curte Obplelli meditatem cestelli et meditatem de curte, et de omnibus rebus que ad ipsam curtem pertinet, …“.
Da questo momento le vicende di Uppello si uniscono con quelle dell’Abbazia di Sassovivo, quando i Monaldi, o conti di Uppello o di Foligno, legano la loro sorte a quella dell’Abbazia di Sassovivo: “Alla fortuna dell’istituto monastico contribuì forse, più che la santità di Mainardo, il patronato dei conti di Uppello o di Foligno…”.
L’accumulo di tali proprietà fondiarie da parte dell’Abbazia, le daranno una solida base economica ed i legami diretti voluti dai Conti di Uppello saranno una valida garanzia per la difesa politica ed economica della loro famiglia.
E Monaldo va identificato con quel conte di Foligno attestato dal 1095 al 1110 il quale come il suo omonimo proavo, morto prima del 1067, appartenne ai cosiddetti conti di Uppello, che sono poi i conti di Foligno“.
Per molti anni alcuni storici come il Dorio, lo Jacobilli e molti altri hanno delineato i tratti dei conti di Uppello; tuttavia, l’intrigo delle vicende e l’incertezza sui documenti non hanno potuto mettere chiaramente in luce il loro legame con la famiglia Trinci.
Uppello non ha mai potuto vantare, finora, questa prerogativa.
Vasta era la porzione di territorio controllata direttamente dal Conti di Uppello, oltre al Castello e ella Corte di sua pertinenza c’era il Castello di Casale, il Castello dl Vignole, il Castello di Pale, il Castello di Serrone, il Castello di Scopoli, (come informa lo Jacobilli nel 1600); inoltre i possedimenti si estendevano a Cascito, Acqua S. Stefano, Cifo, Volperino, Praia, Cupigliolo, Pisenti, Polveragna, Sostino, Leggiana, ecc.
Erano anche ammesse le proprietà di Carpello, Mente Casalini, Colpernaco, Colperscico, sulle quali Uppello dominava direttamente in quanto centro territoriale e punto più alto rispetto ad essi.
Una così ampia estensione dei territori su cui la casata esercitava la propria giurisdizione, fa ritenere comunque fondata l’ipotesi che si tratti di Conti di Foligno, ritiratisi in un secondo tempo nella Rocca di Uppello, quando le libertà comunali riuscirono a prevalere sul dominio feudale.
Tesi questa supportata anche da Silvestro Nessi, esperto di documentazione Umbra, che sembra aver fatto più chiarezza sulle origini dinastiche di questa Famiglia Comitale.
Secondo gli storici Rinaldo nel 1229 aiutò Corrado Guiscardo a occupare Foligno, unitamente ai Brancaleoni e Corrado (II) detto il Trincia, personaggio quest’ultimo che chiude definitivamente la genealogia dei conti di Uppello e inizia, nel 1225, quella dei Trinci.
Così questa famiglia, per cinque secoli, influenzò e determinò grandemente la vita politica e ecclesiastica di Foligno.
È giunto, forse, il momento per Uppello di poter rivendicare il ruolo di primo piano che hanno avuto negli eventi storici e sull’origine della famiglia Trinci che è molto legata alla storia della città di Foligno.
Per quanto riguarda l’andamento demografico possiamo dire che il paese ha sempre mantenuto una costante abitativa tant’è che nel 1620, lo Jacobilli conta 28 fuochi con 172 anime e attualmente ne conta 155.
 

Aspetto esterno

Il paese ha perso completamente l’aspetto castellare, nuove case hanno dato impulso all’espansione urbanistica sovrapponendosi e frastagliando le antiche architetture e solo misere tracce sono restate dell’antico castello.
Gli unici edifici medievali sono leggibili lungo l’asse stradale principale della frazione ciò lascia intendere un tessuto caratteristico di insediamento rurale che si sviluppa in prossimità di una fortificazione.
Attualmente il tessuto urbano risulta pesantemente compromesso, in quanto le ristrutturazioni resesi necessarie ne hanno snaturato l’identità storica.
Il “Castello di Uppello“, menzionato dai vari documenti riportati, sicuramente era solo una rocca fortificata di cui non rimangono tracce visibili né descrizioni documentarie di alcun genere, e probabilmente era collocata nel punto più elevato e strategicamente funzionale alle difesa del suo territorio.
Attualmente tale posizione è ancora riscontrabile morfologicamente ed individuabile nel sito dove ancor oggi sorge un grosso edificio isolato risalente almeno alla fine del 1300 e probabilmente utilizzato al tempo come luogo di culto in quanto all’interno conserva un affresco sacro.
 

Fonti documentative

V. Battistini Don L. Moscatelli – Guida alla scoperta del Territorio Casale – 2008
M. Tabarini – L’Umbria si racconta – 1998
Comune di Foligno Piano di Recupero del Centro Storico di Uppello – Aruart Relazione storica
 

Da vedere nella zona

Edicola Madonna del ponte di Serra Bassa
Abbazia di Sassovivo
Eremo del Beato Alano
Scavi archeologici di Sassovivo
Torretta di San Bernardo
 

Mappa

Link coordinate: 42.955460 12.738684

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