Castello di Tordandrea – Assisi
Cenni Storici
Il castello è situato nel bel mezzo della campagna assisana in un territorio che fu interessato da insediamenti umani già in epoca romana (ma così doveva essere stato di certo anche in età più remote) tutto testimoniato da epigrafi e urne funerarie.
La prima documentazione archivistica medioevale giunta fino a noi ci attesta, poi, la presenza in quest’area della civiltà longobarda documentata anch’essa dal fatto che il Ducato di Spoleto spingeva i suoi confini ad occidente fino al corso del fiume Chiascio, interessando, in tal modo, anche tutta la zona dove più tardi sorgerà Tordandrea.
Tra l’ XI e il XII secolo qui si estendeva un vasto latifondo, che includeva tra l’altro, la Fratticciola, cioè l’odierno Castelnuovo, appartenente a Lupo, figlio del conte Monaldo, uno dei più potenti personaggi del tempo in questa parte dell’Umbria e probabile discendente di un’antica famiglia di Longobardi.
Si suppone che la torre, intorno alla quale sorse successivamente il castello di Tordandrea sarebbe stata edificata nel 1297.
Il suo nome deriva dal proprietario della torre stessa, Andrea degli Abbati, con ogni probabilità figlio di un monaco, tale Paolo dell’abbazia di San Benedetto al Monte Subasio. Forse l’appellativo “l’ Abbate“, a lui attribuito la prima volta ed ereditato dai suoi discendenti spiegherebbe l’origine del cognome (Abbati o Abati), derivante dall’alta carica religiosa ricoperta.
Ma il fatto più importante della prima metà del ‘400 nella storia della Torre d’Andrea è costituito dal suo incastellamento, realizzato a scopo difensivo nel 1431 mediante la creazione di una cinta muraria, ricavata unificando i muri esterni delle case per collegarli tra loro fino a farne un solo corpo, il corpo castellano, al cui interno si sarebbe potuto accedere soltanto attraverso l’unico portale, tuttora esistente, munito di ponte levatoio sul fossato circostante il castello.
La signoria dei Baglioni su Tordandrea ebbe inizio nel 1443 e sarebbe durata fino all’anno 1600, salvo una breve interruzione, determinata dalla rioccupazione del castello della Torre da parte di Andrea degli Abbati dal 1463 al 1476.
Braccio II fu il primo illuminato signore della Torre tanto che dopo di lui, la Torre d’Andrea si chiamerà anche la “Torre di Braccio”, cosa che si verificò almeno fino al secolo XVIII ed è durante il suo dominio che viene redatto lo Statuto del Castello.
Infatti il 31 luglio 1549 Braccio Baglioni approvava la “Reformanza facta per la Comunità della Torre d’Andrea al tempo del priorato de Briello e de Rofino”.
Si tratta del nuovo e definitivo testo dello Statuto del Castello, consistente in ben ottanta articoli, tra cui oltre alle pene per danni arrecati, si affrontano anche altre materie quali i testamenti, la dote delle figlie da maritare, l’eredità, i confini delle singole proprietà, la vendita di stabili, l’imposizione delle imposte.
Questo testo è di singolare importanza storica in quanto costituisce l’unico esempio di simili costituzioni nel contado dell’attuale Comune di Assisi e risulta anche di notevole valore linguistico, in quanto scritto nel volgare del tempo.
Successivamente i Baglioni vendono il marchesato a Giulio de’ Conti di Montauto, ma nell’ agosto del 1619 il Castello passa sotto la proprietà della città di Assisi “ ..per 22.000 scudi di moneta, tutti i diritti e tutti i beni di pertinenza del Castello e delle terre della Torre d’Andrea, i cui uomini, coloni, lavoratori e chiunque altro vi dimorasse, erano da quel momento tenuti a riconoscere come padroni la Camera Apostolica e il Comune di Assisi, e ad essi obbedire”. Tale giurisdizione è rimasta fino ai nostri giorni essendo Tordandrea una frazione del Comune di Assisi.
Da vedere nella zona
Fonti documentative
http://www.tordandrea.com/
http://www.assisinforma.it/