Castello di Todiano – Preci (PG)
Cenni Storici
Antico castello costruito nel XIII secolo sullo sperone di un colle, a m. 879 di quota.
Dal censimento Istat del 2001 erano presenti 35 abitanti.
Il nome potrebbe derivare da “tuter” (confine) o da “tutur” (culto campestre legato alla Magna Mater Cupra) oppure da ager Tuturani, erede di Presenzano, uno dei centri romani della zona di cui esistono ritrovamenti.
Il luogo è abitato fin dal paleolitico, come dimostrano gli innumerevoli attrezzi litici rinvenuti nel Piano del Quarto, tra Todiano e Fiano di Abeto.
Nel marzo del 682 anno di Roma (71 a.C.) il vicino colle di Presenzano vide il passaggio di 50.000 soldati del trace Spartaco, di ritorno dalla battaglia vittoriosa a Camerino contro le legioni romane del console Lentulo Clodiano, comandate dal Pretore M. Licinio Crasso.
Il primo insediamento sorse probabilmente attorno alla Pieve di Santa Maria delle Cascine come comunità agricola dipendente dall’Abbazia di Sant’Eutizio.
A lungo Castello del Comune di Norcia, fa ora parte del Comune di Preci.
Come per la vicina Abeto era tradizionale l’emigrazione in Toscana, continuata fino in epoca moderna per la lavorazione e vendita di carne suina.
Il terremoto del 1328 provocò gravi danni, sembra invece che Todiano sia rimasta indenne dal tremendo sisma del 14 gennaio 1703, che devastò l’intera Valnerina, secondo la tradizione grazie alla protezione del patrono San Montano.
Gravemente danneggiata dal sisma del 19 Settembre 1979, Todiano è stata ricostruita, ma ha riportato gravi danni nella sequenza sismica del 2016; nonostante ciò l’abitato si presenta ancora oggi molto compatto, sviluppato in parte lungo uno scosceso pendio ed attraversato da stradine disposte su vari livelli collegate tra loro da ripide e strette scalinate.
Aspetto
Le abitazioni ben mantenute conservano spesso eleganti elementi architettonici di varie epoche. L’elemento più interessante conservato dell’antico castello è la porta a doppio fornice attraverso la quale era possibile accedere entro le possenti mura che in alcuni tratti raggiungevano lo spessore di oltre due metri.
Nei pressi si trova la Cappella della Madonna della Porta; fu edificata nel 1511 ed all’interno si conservava una statua di Madonna con Bambino degli inizi del XVI secolo.
L’opera, di buona fattura, è uno dei tanti esempi lasciati in molte delle chiese degli artigiani abruzzesi che si erano formati nel XV secolo nelle botteghe del Gagliardelli e di Silvestro dell’Aquila.
La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, d’origine trecentesca, custodiva l’opera più espressiva della zona: la Madonna della Mercede, di Filippo Lippi, ora al Museo Diocesano di Spoleto.
L’opera proveniva dalla chiesa del Patrono San Montano.
Nella stessa chiesa troviamo anche l’unica opera firmata dal pittore di Abeto, Simone Procacci, che la eseguì nel 1618 raffigurante l’Incoronazione di Maria.
Altra opera seicentesca è la tela del Martirio di San Bartolomeo del fiorentino Jacopo Confortini.
Non distante dall’abitato, adiacente al cimitero, troviamo la chiesetta di Santa Maria, che fu un’antichissima Pieve.
La facciata è sormontata da un piccolo campanile a vela, ed il portale riporta in una iscrizione l’anno 1280, probabilmente l’anno nel quale fu restaurata per assumere l’aspetto odierno.
All’interno si trova un affresco della Madonna del latte degli inizi del 1300, che purtroppo presenta notevoli danni.
Nei pressi del Castello sorge la chiesa dedicata al Patrono San Montano.
La chiesa di origini trecentesche fu ampliata con l’aggiunta di una seconda navata come avvenne per San Salvatore in Campi e per la chiesa parrocchiale di Montebufo, la facciata del cinquecento si presenta con due lunette vuote con grate di ferro.
Da qui proviene la Madonna della Mercede, di Filippo Lippi, ora al Museo Diocesano di Spoleto.
La tavola dallo sfondo dorato raffigura una stupenda Madonna che allatta il Bambino tra San Montano e San Bartolomeo.
Le figure dalle linee particolarmente armoniose si avvicinano di molto agli schemi di un’altra vergine col Bambino eseguita dall’artista nel 1483 e conservata oggi nella Galleria Nazionale di Londra.
Sempre all’esterno delle mura si trovano tre belle fontane.
Fonti documentative
FABBI A. I castelli di Abeto e di Todiano in provincia di Perugia, Spoleto, 1963
FABBI A. Guida della Valnerina: storia e arte / Abeto (PG), presso l’autore, 1977
FABBI A. Storia dei comuni della Valnerina Abeto (PG), presso l’autore, 1976
FAUSTI L, I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto, Editoriale Umbra, Perugia, 1990
FAUSTI L, Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo, Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
GENTILI, GIACCHÈ, RAGNI, TOSCANO, L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Edindustria Roma, 1977
GUERRINI G., Le chiese di Santa Maria
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.