Castello di Sant’Andrea – Cupra Marittima (AP)

Cenni Storici

Il castello aveva addirittura due chiese: S. Gregorio alle Solagne (sec. XVI) e S. Andrea (sec. XV). Nel corso del sec. XVII il Castello fu colpito da un grave dissesto idrogeologico. L’abitato fu definitivamente abbandonato nel corso del sec. XIX ed oggi restano solo le rovine delle mura perimetrali e l’alta torre maestra.

Nel 1229, il duca di Spoleto Rinaldo emanò un decreto con l`ordine di distruggere alcuni castelli da lui elencati, tra i quali veniva segnalato il Castello di S. Andrea, al fine di appropriarsi dei loro beni. L’ordine non ebbe seguito. Nel 1258, il castello di S. Andrea fu conquistato da re Manfredi il quale vi pose al comando capi ghibellini. Si ha notizia del Castello di S. Andrea in occasione della sua fusione con il borgo di S. Gregorio, quando papa Onorio II volle fortificare i paesi del Piceno. Il castello rappresentava l`avanposto più sicuro ed avanzato per avvistare i Saraceni ed avvisare i castelli limitrofi. Il castello, situato sulla cima del colle a strapiombo sul mare, crollò a causa di una spaventosa frana nel 1569. Il castello di S. Andrea fu costruito intorno al sec. XII, quando Onorio II diede ordine di cingere di mura tutti i paesi del Piceno.

E’ attestato sin dal sec. XIII, quando Rinaldo, luogotenente di Federico II nel ducato di Spoleto e Marca di Ancona, concesse a Ripatransone la facoltà di distruggere le case, appropriarsi del territorio e deportare entro i propri confini gli abitanti dei castelli guelfi di Marano (oggi Cupra Marittima), S. Andrea, Cossignano, Massignano e Penne. La distruzione coinvolse solo il castello di Penne grazie all’avvenuta pace tra le parti in lotta ottenuta dal pontefice Gregorio IX. Nel 1251 Crescenzio di Guarnerio, già signore di Moresco poi di S. Andrea e suo nipote ricevevano formale promessa di protettorato da parte del Comune di Fermo. Nel 1258 S. Andrea, come Marano, venne conquistato da Manfredi. Nel 1297 il castello fu sottoposto a Gentile da Mogliano, signore di Fermo. Nella “Descriprio Marchiae” del 1356 compare tra i castelli e le ville di Fermo. Nel sec. XVI figura tra i castelli di primo grado dello Stato di Fermo. Sotto il governo napoleonico venne inserito nel dodicesimo cantone (quello di Ripatransone) del Dipartimento del Tronto. Tra il 1809 e il 1815 fu unito, assieme al Comune di Marano, a Grottammare. Con la Restaurazione pontificia Sant’Andrea divenne appodiato di Marano. Nel 1860 con Marano veniva annesso al Regno d’Italia.

Nell’estate 2003 il Castello di San’Andrea è stato restaurato e trasformato in uno spettacolare teatro all’aperto. Sarà molto semplice trovarlo. L’amministrazione ha inserito al suo interno delle bellissime luci colorate che fanno da richiamo per i turisti e rendono l’imponente costruzione medioevale, ancora più suggestiva. E’ possibile visitarlo tutti i giorni, ed è possibile organizzare anche dei fantastici picnic visti gli ampi spazi verdi del circondario. Proprio qui, in estate, la Pro Loco Cuprense organizza la famosa sagra della “Cacciannanze”; tipica focaccia marchigiana caratterizzata da aglio, rosmarino e sale.

8 Febbraio 2014
Crollato il costone sul versante est in contrada Sant’Andrea a Cupra Marittima. Nella mattina dell’8 febbraio, un boato avrebbe svegliato gli abitanti della zona. Una parte della collina sarebbe infatti franata sotto i loro occhi, ma fortunatamente non avrebbe intaccato alcuna abitazione. L’episodio sarebbe avvenuto intorno alle 7 del mattino e sono giunti sul posto anche i Vigili del Fuoco, questi ci hanno spiegato che sarebbe franato un terreno di circa 30 metri con 2 metri di profondità, ma che la situazione è sotto controllo e non ha messo a rischio i cittadini.

 

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