Castello di San Savino – Monte Colombo (RN)
Cenni Storici
Il castello di San Savino è posto sulla strada panoramica che congiunge Coriano (e quindi le vicinissime Rimini e Riccione) a Monte Colombo e Montescudo. Era posto vicino alla PIEVE DI SAN SAVINO, l’antica e ormai scomparsa Chiesa del Paese, che prima dell’epoca dei vicariati era la principale di tutto il territorio circostante, Coriano e Montescudo compresi. Ciò a partire dal 700 dopo Cristo, e sino al 1700. Il castello ha subito un intervento di radicale restauro delle mura perimetrali, su inziativa dell’allora Sindaco Eugenio Fiorini. La fortificazione del piccolo borgo, da cui si controllano tutte le ricche campagne circostanti, viene fatta risalire tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500, quindi all’epoca del declino della potenza malatestiana. A parte, quindi, i brevi periodi di dominio dei Malatesta, di Cesare Borgia e del Veneziani nel 1500, e di Napoleone a cavallo tra 1700 e 1800, San Savino è sempre stato amministrato dallo Stato Pontificio. Edificato, a differenza del castello di Monte Colombo, in mattoni e non il selce fluviale, quello di San Savino è un borgo fortificato posto lungo una delle direttrici più importanti dell’entroterra, che lo collega con il corianese e Rimini. Presenta tre delle quattro torri originarie completamente intatte e fruibili, con all’interno resti significativi dell’antico borgo residenziale. Le due torri della facciata anteriore sono state attrezzate ad accogliere l’esposizione/mostra di due delle attività più caratteristiche del territorio: l’antica stampa romagnola su tela e la produzione di olio e vino entrambe a cura di due aziende presenti a Monte Colombo. Dal 2000 la struttura è stata sottoposta a lavori di restauro; è stata realizzata la pavimentazione in selce, per la quale si è tenuto conto scrupolosamente delle metodologie storiche di posatura delle pietre, tanto che l’attuale pavimento riproduce fedelmente il tipico disegno a spina di pesce tracciato dalle antiche.
Monte Colombo è un comune di 3.100 abitanti della provincia di Rimini e San Savino una delle sue frazioni. Dall’anno 2007, il capoluogo si caratterizza rispetto ai centri limitrofi, per l’avere ben due piazze, Piazza Malatesta e Piazza San Martino di Tours. Monte Colombo vanta la presenza nel suo territorio di aziende di eccellenza nel campo della ristorazione, ed una consolidata tradizione eno-gastronomica, con prodotti locali tipici e di qualità.Il territorio di Monte Colombo presenta tracce di insediamenti romani sin dall’età repubblicana. Dal II secolo a.C., vennero infatti costruite ville rurali, non lontane dal corso del fiume Conca, allora chiamato Crustumium, dotate di pertinenze funzionali all’attività agricola. Gli insediamenti sul territorio risultarono urbanisticamente sparsi anche nel periodo bizantino. Solo durante le invasioni degli ungheri, dal IX secolo d.C., inizio il fenomeno dell’incastellamento a scopo difensivo. Gli insediamenti urbani iniziarono a concentrarsi sulle alture, difese da castelli dapprima costruiti in legno, poi in laterizio. Durante il dominio dei Malatesta, Monte Colombo contava diverse fortificazioni: la rocca di Monte Colombo, che era la principale, la torre difensiva di Croce, la fortificazione di Ca’Castellano, posta a valle del castello di Monte Colombo, una torre di avvistamento a monte di tale castello, per monitorare la situazione nella vicina Montescudo. Solo alla fine del 1400 venne invece costruito il castello di San Savino, in effetti un borgo rurale fortificato, perché dotate di basse mura e piccole torri, a differenza del castello di Monte Colombo. Questo era caratterizzato dalla presenza di molte torri, probabilmente sei, di cui tre a difesa del doppio sistema di entrata. Una è la torre circolare ancora visibile, che era più alta e meno tozza di adesso. Altra si trovava nel punto in cui è stata elevata la torre civica del Municipio. Altra era a lato di questa verso valle. Due torri difendevano il lato nord del castello. Una, infine, era posta a difesa del lato rivolto verso monte, che si doveva caratterizzare per la presenza di un muro piò corto degli altri. Dunque il castello non aveva forma regolare, era più grande nella parte verso valle, era più possente di quanto ora non possa sembrare. Monte Colombo, nel 1500, passò sotto il dominio di Cesare Borgia. Nel 1503 passò alla giurisdizione della Repubblica di Venezia, per poi tornare sotto l’amministrazione pontificia tra il 1509 ed il 1510. Durante il periodo napoleonico, Monte Colombo conobbe l’introduzione del laicismo rivoluzionario francese, con lo scioglimento di confraternite, o l’obbligo di porle sotto la presidenza di laici. Tornato sotto lo stato pontificio, il Comune fu oggetto di modifiche alla sua estensione territoriale, prima amministrando enclave non contigue, come Albereto e Montetauro, poi vedendosi annettere Croce e San Savino, quindi ampliando la propria giurisdizione nella zona lungo il fiume Conca.