Castello di San Martino in Colle – Perugia


 

Il Territorio

L’attuale territorio di S. Martino in Colle, frazione del Comune di Perugia, si estende in posizione collinare, lungo la media valle del Tevere. S. Martino in Colle conta circa 2600 abitanti, ed è famoso per l’ampio e incantevole panorama che si apre su Perugia, assisi Torgiano e Deruta.
Il paesaggio è caratterizzato da campi fertili in lieve pendenza e da abbondanza di acqua, grazie alla presenza di numerose falde acquifere e di un torrente denominato Genna.
La natura dei terreni circostanti l’antico castello è di origine alluvionale.
Alla tradizionale agricoltura promiscua, praticata per secoli, si è progressivamente sostituita una coltura vitini cola ed olivicola che oggi caratterizza questo territorio.
Nella zona permangono anche le colture tradizionali: grano, girasole, granoturco.
Accanto alla produzione agricola è praticato l’allevamento dei suini.
L’industria non è molto sviluppata, il settore terziario è invece sviluppato, soprattutto a livello di commercio.
 

Cenni Storici

S.Martino in Colle nasce come gruppo di case costruite intorno ad una chiesa, l’antica Pieve di S.Martino, di cui si ha notizia nel 1163, quando viene citata in un diploma di Federico I, col quale l’imperatore accoglie sotto la sua protezione il Vescovo di Perugia.
I Dieci della Guerra, ovvero i dieci Magistrati che si occupavano della difesa della città di Perugia, fecero costruire intorno al piccolo nucleo di case un castello di forma quadrangolare, con mura, torri e bastioni come ornamento della collina, ma principalmente, visto il suo punto strategico, come sicurezza per la difesa contro gli attacchi della città di Todi.
Dopo due anni dalla sua costruzione, nel 1312 il castello venne bruciato dalle truppe dell’imperatore Arrigo VII.
Egli, diretto a Roma dal Papa, passò con il suo esercito in questa zona distruggendo oltre a quello di S. Martino in Colle anche altri castelli e villaggi vicini.
In seguito tutto il territorio circostante passò sotto il controllo delle truppe mercenarie inglesi e le vicende dei Capitani di Ventura, come Anichino di Mongardo o Braccio Fortebracci, determinarono le sorti del castello e della popolazione che vi abitava.
Nelle epoche successive la storia di S. Martino in Colle si intreccia con quelle dello Stato Pontificio e subisce le scelte e le decisioni politiche dei Papi.
Ad esempio nel 1540, a tempo della Guerra del Sale, il popolo del castello aprì le porte, ne diede le chiavi e si assoggettò a Pier Luigi Farnese, Capitano dell’esercito pontificio.
Ciò nonostante e con immenso dispiacere dello stesso Farnese i soldati lo incendiarono e vi commisero le più barbarie tirannie, tanto che nel 1544 per ripagare questo popolo dai danni subiti, il papa Paolo III concesse l’esonero per venti anni dal pagamento di metà delle gabelle.
Prima delle guerre di Indipendenza che portarono all’unità d’Italia è importante ricordare un altro evento di carattere ecclesiastico: la visita pastorale del vescono Gioacchino Pecci, futuro papa Leone XIII, il quale il 27 maggio del 1859 dette ordine di edificare la nuova chiesa parrocchiale in onore di S. Martino vescovo di Tour, consacrata a maggio del 1869 e facente parte delle 54 chiese “leonine”.
 

Il Centro Storico e i suoi monumenti

In via Orvieto i trova la Porta principale del castello, a cui era annesso il ponte levatoio.
All’interno dell’abitazione posta immediatamente dopo la Porta, vi è un pozzo che risale al 1500. Questa abitazione privata, era la sede del convento dei “frati cappuccini”.
Vicino al convento c’era un ospedale.
La Chiesa parrocchiale si trova affacciata alla piazza del paese, è stata consacrata nel 1869, è una delle 54 chiese “leonine” e conserva al suo interno un prezioso organo ottocentesco.
L’attuale campanile, in via del Grano, risulta essere una torre di difesa, una delle sette torri dell’antico castello.
Accanto vi era la chiesa parrocchiale, precedente a quella voluta da Gioacchino Pecci, e il cimitero. L’edificio attualmente denominato “Torretta Masini”, sede della Pro-Loco, è ciò che rimane del torrione del castello.
Sembra che durante una battaglia, Federico Barbarossa abbia dormito nell’edificio.
Le mura che delimitano il belvedere denominato “Mur Rotto”sono situate nel lato est del paese.
Da qui è possibile ammirare Assisi, il monte Subasio e Torgiano.
 

I Rioni

Il paese risulta suddiviso in cinque rioni: Castello, Ferriere, Feltro, Cardeto e Belvedere.
Il rione castello è il più antico, corrisponde alla zona del centro storico del paese.
Il rione Cardeto, in zona nord-ovest, nasce intorno alla chiesa del Cardeto, della quale si ha notizia già nel 1500 e che venne demolita nella seconda metà dell’800.
Si narra che l’immagine di Maria, trovata tra un ciuffo di cardi, abbia fornito il pretesto per edificare appunto l’edificio sacro.
Il rione Feltro si trova a nord del paese.
Anche in questo caso le case si sviluppano attorno ad una chiesetta , eretta nel 1300 come edicola viaria da alcune famiglie molto devote e facoltose.
All’interno c’è un dipinto del Pinturicchio, che nel 1494, raffigura la Madonna con il Bambino avvolto in una copertina che dal colore e dalla consistenza sembra un “feltro”, cioè una stoffa prodotta con lana grezza, bagnata e poi battuta con martelli di legno.
Da qui il nome Madonna del Feltro.
Il rione Ferriere si trova nella zona sud del paese, è contraddistinto da un’edicola votiva dedicata alla Madonna di Lourdes, edificata per ex-voto.
Il rione Belvedere è l’ultimo nato ed è il più piccolo dei rioni, così chiamato per il “belvedere” sulla vallata e su Assisi. Si trova nella zona sud-est del paese.
 

Fonti documentative

Notizie estrapolate da “S. Martino in Colle: storia e cultura”
 

Mappa

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