Castello di San Giorgio – Cascia (PG)
Cenni Storici
San Giorgio sorge a 900 metri sul livello del mare, si affaccia in posizione dominante sulla sottostante Valle Corno e comunicava a vista con quelli di Paterno, Ocosce, Sant’Anatolia, Poggioprimocaso e Rocca Tervi.
L’altopiano ove giace il castello, è stato interessato da un’antichissima colonizzazione, preromana con anche fasi del neolitico per San Giorgio, al pari dei territorialmente limitrofi Fogliano, Colforcella e Avendita, romana per Ospedaletto, Ocricchio, Agriano e Aliena; questi centri, in gruppi o isolatamente, hanno vissuto per secoli del dissodamento e della massa a coltura di ampi lembi di querceti che avevano provveduto a stendere sul terreno un mantello di preziosa e fertile terra.
Recenti ricognizioni hanno messo in luce un grande monumento romano, purtroppo distrutto in occasione della realizzazione dell’aviosuperficie, e nelle vicinanze una villa rustica, il museo di Cascia conserva anche reperti preromani ai toponimi Frontone, Fonte Vecchia e Le Pezze.
Il Castello
La prima attestazione dell’esistenza di un castello, forse solo un cassero o una torre di avvistamento, risale al XII secolo, quando era feudo imperiale, proprietà dell’ultimo duca di Spoleto, Corrado di Ursinglen, come il dirimpettaio castello di Poggioprimocaso.
Alla fine del XII secolo il primitivo castello divenne proprietà della chiesa e, di lì a poco, già nel 1232, dell’emergente Comune di Cascia, che nel XIII secolo edificò l’attuale costruzione che scendeva a forma di trapezio dall’alta torre di vedetta con casareni a tela di ragno sulla ripida china del monte.
La difesa era affidata ai massari della località che vi eleggevano i castellani la cui nomina era confermata dai consoli nelle cui mani prestavano poi giuramento.
Portava il palio al Comune di Cascia.
Dal 1229 al 1438 vi è attestata la presenza di un Priorato benedettino.
Fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1599 e abbandonato definitivamente dopo il terremoto del 1703.
Aspetto
La fortezza, a forma trapezoidale, occupava una superficie di circa 1650 metri quadrati; si eleva, ancora intatta, la torre con base rettangolare con un ingresso e due finestre sovrapposte a tutto sesto, alta 25 metri, con base quadrata di 10 metri per lato.
Sono rimasti intatti i mensoloni; nella parete nord, in alto e un poco a destra, è murato uno stemma con uno scudo e tre bande, emblema tipico dei Guelfi.
L’interno, cui si accede tramite un’alta pusterla fornita di scala retrattile, si articolava su quattro piani.
Le mura perimetrali di difesa erano delimitate da quattro bastioni che a livello del terreno superavano il metro di spessore.
Si accede all’interno tramite un portale a sesto acuto.
In un pozzo, secondo la leggenda, si trova un tesoro, la classica chioccia con i pulcini d’oro, ma è impossibile asciugarlo.
Sono presenti molti ambienti voltati e altri resti che meriterebbero un attento esame archeologico.
Il territorio
Il vicino villaggio sorge lungo uno dei percorsi montani che collegano il Casciano con Norcia, attorno alla Chiesa di San Giorgio, che per dimensioni, strutture e architettura contrasta singolarmente con le modeste caratteristiche dell’intero abitato.
Molti edifici sono stati consolidati dopo il terremoto del 1962.
Rimane di notevole un edifico ornato da un bel portale e da una meridiana, purtroppo deturpato da un balconcino.
Nei pressi, già in unc entro abitato distrutto dal terremoto del 1599, si trova la Chiesa della Madonna della Calcara.
Sempre vicino si trovano la Chiesa della Madonna della Croce o di Salasso, che conserva resti di affreschi del secolo XV e stucchi del 1749.
La Chiesa rurale della Madonna del Carmine, con una meridiana sulla facciata, si trova lungo la strada che conduce al castello ed infine un’altra chiesina si trova nei pressi del cimitero.
Fonti documentative
CORDELLA ROMANO – CRINITI NICOLA Cascia: tradizione epigrafica e persistenze antiche Ager Veleias 2014
CORDELLA ROMANO – CRINITI NICOLA La Sabina settentrionale: Norcia, Cascia e Valnerina romane, Ager Veleias, 02/06/2007:
CORDELLA ROMANO – CRINITI NICOLA Norcia, Cascia e Valnerina antiche: rassegna bibliografica (dalla fine del XVI secolo al 2017)
EMILIEGIDIO, Carta archeologica dal Paleolitico al Medio Evo, 2018
FAUSTI LUIGI, Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo, Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
FABBI ANSANO Storia e arte nel comune di Cascia Arti Grafiche Panetto & Petrelli Spoleto, 1975
FRANCESCHINIMARCO, Memorie Istoriche Di Cascia e del suo Territorio, Che Incominciano Dalla Fondazione di Cascia Sino Ai Tempi Presenti.
MORINI ADOLFO Cascia e i suoi dintorni, 3 ed., Cascia (PG) 1925
SABATINI O., Cascia, dalle origini ai nostri giorni, Todi (PG) 2014
SERANTONIAGOSTINO La scultura in Valnerina tra i secoli XIV e XVI. Scoperte e nuove proposte. 1976
TOSCANO B., GIACCHÈ L., RAGNI B., L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria1977
Galleria delle Carte geografiche, Carta dell’Umbria, Musei Vaticani del XVI
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Egidio Emili, Francesco Raggetti e Silvio Sorcini.
Da vedere nella zona
Chiesa di San Giorgio
Chiesa della Madonna della Calcara