Castello di Rocchette – Torri in Sabina (RI)
Cenni Storici
Le fortezze gemelle di Rocchette e Rocchettine sorgono nel cuore della Sabina circondate dai comuni di Montebuono, Vacone e del capoluogo Torri in Sabina.
A pochi chilometri dal confine con l’Umbria, le fortezze dominano la gola del Fiume Laia, affluente del Torrente Imelle a sua volta affluente del Fiume Tevere.
Rocchette e Rocchettine sorgono quindi nel punto in cui la valle subisce un forte restringimento, a strapiombo sulle acque del torrente.
L’ambiente intorno alle fortificazioni è sicuramente uno dei più suggestivi che si possono incontrare nella Sabina del versante tiberino, ricco di boschi e di corsi d’acqua.
Non si hanno notizie precise in merito alla fondazione della fortezza, avvenuta, probabilmente, nel corso del XIII secolo.
Anticamente chiamata Rocca Bertalda, poi Rocchette Grandi, fu costruita, con la vicina Rocchettine, allo scopo di proteggere l’importante arteria che metteva in comunicazione Rieti con la valle del Fiume Tevere.
Inizialmente possedimenti del vescovo della Sabina, le due fortezze passarono ben presto sotto il dominio diretto della Chiesa.
Alla fine del XVI secolo furono occupate dalla famiglia Savelli che le governarono per un lungo periodo.
Agli inizi del ‘500 erano, insieme a Torri, un feudo degli Orsini che le tennero fino alla scomparsa del casato.
Così, nel 1728 passarono alla Camera Apostolica, Rocchette è rimasto comune autonomo almeno fino al 1863, poi fu accorpato a Torri in Sabina.
Fino al 1927 ha fatto parte della provincia di Perugia, poi è entrato a far parte della neocostituita provincia di Rieti.
Rocchette da centro essenzialmente fortificato diventa man mano centro rurale pur conservando il tessuto originario con i muraglioni che cadevano a strapiombo sulla valle sottostante e la via d’accesso principale che entrava nell’abitato tramite una porta d’ingresso.
Aspetto
Nella piazza d’accesso si trova la modesta Chiesa di San Sebastiano.
Al di sopra, nel 1915, è stato aggiunto un timpano per allocare il bell’orologio realizzato dalla fabbrica Gerardo Mattei.
Si accede al Castello tramite una porta che reca sugli stipiti la data 1601 e, sopra, lo stemma di Rocchette.
L’interno è ben conservato, con un susseguirsi di sottopassi, ripidi vicoletti, scale rampanti, resti dell’antico castello addossati alla viva roccia.
Sulla sommità del castello si trova la Chiesa di San Salvatore, restaurata nel 1701, contiene all’interno dipinti di Girolamo Troppa, artista seicentesco che ebbe nel borgo le sue origini.
Fonti documentative
CIOFI ROBERTORocchette una piccola svizzera alle porte di Roma
GIORGETTI RENZO,Orologi da torre in Umbria, Grafiche Gelli, Firenze 2008, pp. 432-435.
GUATTANI GIUSEPPE ANTONIOMonumenti sabini descritti da Giuseppe Antonio Guattani. Roma 1827
SPERANDIO F. P., Sabina sagra e profana antica e moderna, Roma 1790
TROVATO GIANFRANCOTorri in Sabina e il suo territorio – Rocchette, Rocchettine e Vescovio – 2017
https://travel.fanpage.it/rocchette-e-rocchettine-il-mistero-delle-due-fortezze-gemelle/
http://www.sabinamagazine.it/2017/02/23/prosegue-la-storia-dellorologio-pubblico-di-rocchette/
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.