Castello di Poggiodomo – Poggiodomo (PG)
Cenni Storici
È uno dei più piccoli Comuni d’Italia ed è il Comune più piccolo e più alto dell’Umbria,con una popolazione complessiva di poco più di cento abitanti,si erge a m.s.l 974.
Si trova sulla valle del torrente Tissino ed è sovrastato dai monti Carpenale e Coscerno.
La cittadina è immersa in luoghi in cui la natura domina incontrastata; proprio per questa sua posizione isolata Poggiodomo è stata da sempre luogo di rifugio per monaci, eremiti, fuoriusciti del ghibellinismo medievale e partigiani, che nel corso della seconda guerra mondiale vi fondarono le brigate più operative.
La superficie dell’intero Comune è di km2 40.01 e comprende n. 3 frazioni, Usigni, Roccatamburo e Mucciafora.
Il nome Poggiodomo deriva dal latino “Podium” podio, pedana; e “Domo” mettere a coltura.
Le sue origini risalgono al XII secolo, nei secoli XIII e XIV le vicende del Comune sono strettamente legate a quelle dei Comuni di Spoleto e Cascia.
Nel 1361 Poggiodomo già non faceva più parte del Comune di Spoleto, è inoltre provato che nel 1377 l’intero territorio di Poggiodomo era sotto il dominio di Cascia.
Il 1° settembre 1529 nella chiesa di San Salvatore fu letto ad approvato lo Statuto di Poggiodomo, dove si riconosceva di nuovo l’autorità di Spoleto.
Nel 1559 il territorio fu investito da un violento terremoto che costrinse i vari paesi a numerosi cambiamenti dal punto di vista urbanistico, è questo il caso di Poggiodomo che si sviluppò a monte dell’antico castello, nel centro abitato è ancora possibile vedere l’impianto dell’antico castello sviluppatosi intorno alla chiesa di San Carlo Borromeo del Bramante.
Nel 1809 con l’occupazione dello stato Pontificio da parte di Napoleone, Poggiodomo fu separato da Cascia e riconosciuto amministrativamente come territorio autonomo.
Il Comune fu confermato con l’unità di Italia nel suo assetto territoriale, e fu mantenuto nonostante la richiesta avanzata dal Ministero dell’Interno di aggregarlo al Comune di Monteleone di Spoleto.
Nella prima metà del XX secolo è segnata dalle due guerre mondiali ed anche a Poggiodomo si registrarono numerose vittime.
Poggiodomo per la sua natura incontaminata e con i suoi tanti sentieri offre ottime occasioni per rilassarsi e per scoprire il fascino di luoghi di elevato pregio, che hanno portato ad inserire quest’area della Valnerina fra le zone d’interesse comunitario per la biodiversità che ospita.
Molto bella la passeggiata ai Piani di Mucciafora, affascinante l’itinerario alla scoperta dell’Eremo della Madonna della Stella, dove gli antichi eremiti scelsero di vivere tra due altissimi monti, dove non si vede altro che due palmi di cielo e si ode soltanto il frangersi delle acque della vicina cascata.
Da non perdere, il sentiero alla scoperta delle antiche vie della transumanza.
Da non mancare a primavera la fioritura dei narcisi, nel prato che dal Cimitero, ove è possibile ammirare anche la secolare quercia, giunge fin sotto l’abitato.
D’obbligo una visita al Noce più antico e grande d’Italia.
Il centro storico è posto nel sito ove era il castello fondato nel XIII secolo, tipico degli insediamenti edificati su uno sperone di roccia, che si è andato via via sfaldando e del quale rimangono poche tracce.
Anche la cinta di mura, sulla quale anticamente si aprivano tre porte, è quasi scomparsa.
Nel centro strico di notevole interesse, oltre ai resti del castello, ci sono la chiesa di San Pietro (XIV secolo) con interessanti cicli pittorici all’interno e la chiesa di San Carlo Borromeo (1633) con all’interno altari lignei barocchi del XVII e XVIII secolo.
Nelle vicinanze le chiese di San Lorenzo, San Pancrazio, Santa Filomena, poi Santa Maria Goretti, crollata nel 1994, di cui rimangono solo i ruderi e la Madonna delle Grazie, già Sant’Annunziata, ora chiesa cimiteriale.
Fonti documentative
EGILDO SPADAPoggiodomo e il suo territorioAlfagrafica Città di Castello, 1998
NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Monteleone attraverso il Monte Coscerno, Itinerari Spoletini 1, Spoleto, 1972
GENTILI, GIACCHÈ, RAGNI, TOSCANO, L’Umbria – Manuali per il territorio – La Valnerina, Il Nursino, Il Casciano – Edindustria Roma, 1977
FABBI A. Guida della Valnerina: storia e arte.Abeto (PG),presso l’autore, 1977
FABBI A. Storia dei comuni della Valnerina,Abeto (PG),presso l’autore, 1976
FAUSTI L., I Castelli e le ville dell’antico contado e distretto della città di Spoleto, Editoriale Umbra, Perugia, 1990
FAUSTI L., Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo, Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
SPERANDIO B. (2001). Chiese romaniche in Umbria. Perugia: Quattroemme. p.96.
Informazioni tratte dal sito web dell’Associazione dei Comuni della Valnerina http://www.lavalnerina.it
Sito del comune di Poggiodomo http://www.comune.poggiodomo.pg.it
Informazioni tratte dal sito web http://www.poggiodomoturismo.it/itinerari.php
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Da vedere nella zona
Chiesa di San Pietro – Poggiodomo (PG)
Chiesa di San Carlo Borromeo – Poggiodomo (PG)
Edicola della Quercia – Poggiodomo (PG)
Castello di Usigni – Poggiodomo (PG)
Chiesa di San Salvatore – Usigni di Poggiodomo (PG)
Chiesa di San Pancrazio o dell’Immagine – Poggiodomo (PG)
Chiesa di San Nicola – Roccatamburo di Poggiodomo (PG)
Chiesa di Santa Maria Annunziata – Roccatamburo (PG)
Eremo della Madonna della Stella – Cerreto di Spoleto (PG)
Castello di Mucciafora– Poggiodomo (PG)
Castello di Roccatamburo