Castello di Paterno – Giappiedi di Cascia (PG)
Cenni Storici
I ruderi di Paterno, si trovano su una parete rocciosasopra il toponimo IGM Scogli di San Marco a oltre 1.100 metri di altitudine.
È in contatto visivo con Poggioprimocaso, Castel San Giorgio, Legogne e Forsivo.
La prima attestazione è contenuta nel Chronicon farfense e risale al 1097.
Nel XIV secolo faceva parte del sistema di difesa del comune di Cascia, con cui nel 1381 sottoscrive un atto di obbedienza.
Nel 1527, per sottrarsi alle angherie di Bernardino degli Amici, signore di Cascia, e dei suoi alleati colonnesi si dà a Spoleto, ma, già nel 1528, i castelli del Casciano, che il Papa Clemente VII aveva concesso a Spoleto, cominciarono a “cangiar di voglie“, lamentandosi del dominio degli spoletini.
Nel 1533 il Papa avocò a sé il dominio di detti castelli, affidandoli al governatore di Spoleto, Alessandro de’ Medici.
Con sentenza del 16 febbraio 1541 Cascia deve pagare un’indennità per il recupero del castello.
Nel 1549, alla morte di Paolo III, i Priori di Cascia rafforzano le guardie a difesa del castello.
In seguito il castello è rimasto distrutto, forse durante lotte confinarie o per i numerosi terremoti.
Aspetto
Del castello permangono ancora un lungo tratto di mura, diversi fabbricati fatiscenti, notevoli edifici voltati in rovina.
Non lontano dall’area fortificata, su uno sperone roccioso sono visibili i resti dell’Eremo di San Marco, rimasto attivo per diversi secoli, oggi quasi completamente crollato.
Nota
Il testo è di Sivio Sorcini, la galleria fotografica è di Fugnoli Raimondo e Silvio Sorcini.
Fonti documentative
A. Fabbi – Guida della Valnerina; storia e arte – 1975
F. Raggetti, S. Sorcini – Perduti nel tempo Castelli in rovina del Nursino, Casciano e Monteleone – 2022
Da vedere nella zona
Giappiedi
Chiesa di San Giovanni Battista
Eremo di San Marco
Poggioprimocaso
Chiesa di San Fortunato