Castello di Olmeto – Marsciano (PG)

Il paese non presenta tracce evidenti del passato medievale, solo un caratteristico pozzo vicino alla chiesa.

 

Cenni Storici

Olmeto è un fertile centro agricolo, che si affaccia sulla valle del Genna e sulle colline che segnano il confine con il territorio di Orvieto.
Come Cerqueto e come tanti altri paesi, così questo castello deve aver preso il suo nome dall’abbondanza di alberi di olmo che saranno stati un tempo nelle sue vicinanze.
Le alterne vicende belliche che Marsciano aveva con Perugia facevano di Olmeto, punto limite di territorialità tra i due contendenti, la zona di scambio fra le due fazioni.
Della sua storia nulla si sa prima della metà del secolo XIV, e infatti la prima notizia che si trova risale al 1377.
In questo anno gli uomini di Olmeto, che per loro indole erano tranquilli e volevano stare in disparte, decisero di costruire, a baluardo della propria tranquillità, un castello con mura di cinta che permettesse di difendersi e di non essere molestati.
Gli uomini di Olmeto, che si erano obbligati a costruire il castello, trovandosi in difficoltà più economiche che di ingegno, fecero domanda alla città di Perugia dalla quale dipendevano, per potere avere qualche aiuto nella costruzione del castello stesso.
Gli otto probiviri, ufficiali deputati appositamente dalla città stabilirono in data 25 luglio 1377 che gli uomini della comunità di Villanova come confinanti fossero e s’intendessero obbligati a concorrere alla spesa occorrente per questa edificazione.
Dagli Annali Decumvirali, dunque, si può arguire che il castello di Olmeto era anche una roccaforte per gli abitanti di Villanova, una difesa per quella gente, che più inoltrata nel territorio della via di comunicazione, non si era molto estesa demograficamente; tanto è vero che mentre Olmeto aveva il privilegio di essere annoverata a “Castrum” cioè a castello, Villanova rimaneva soltanto al rango di “Villa“.
Nell’anno 1380 i Priori di Perugia incaricarono un certo “Simone di ser Giacomo” di fare una specie di catasto, assegnando i Castelli e le Ville del contado alle diverse Porte della città di Perugia, Olmeto venne assegnato a Porta S. Pietro.
Circa cent’anni dopo, e precisamente nel 1475 il Magistrato di Perugia ordinò che si rifacessero le mura di questo castello, assegnando a tale scopo la somma di trenta fiorini.
Altri dieci fiorini furono elargiti nel 1507 per rimettere in sesto un ponte sulla via che conduce a S.Elena e una fontana tra il castello dell’Olmeto e S. Elena.
Quando, come si è detto più volte,( vedi storia del castello di Spina ) furono nel 1428 istituiti i Capitani del Contado, per Io stipendio di quello di Porta S. Pietro il castello dell’Olmeto fu tassato di otto fiorini, cosa che prima non era mai accaduta, poiché era esente da tutte le tasse finché era durata la giurisdizione del podestà.
La lotta tra Guelfi e Ghibellini fa sentire il suo peso ovunque: a Perugia hanno il sopravvento i Ghibellini, e nel 1539 essendo fuorusciti da Perugia quelli di parte Guelfa, il duca d’Urbino vedendo compromessa la sua stabilità, viene ad un accordo ed invia una compagnia di circa 400 fanti con parecchi capitani, uno dei quali entrò in Cerqueto, un altro in S. Elena, Prospero della Corgna in Castel delle Forme ove trovò la morte, e “el capitano Iacomo Tabusse da Spoleto e Ceccho Signorelli con molte fantacine entraro nell’Olmeto e cusi stero più dì senza molestarse”.
Minor fortuna aveva avuto sette anni prima il nostro castello, il quale fu posto a sacco nel 1527 dall’esercito della lega, che soggiornò più di quattro mesi nel territorio perugino.
Nel 1564 il Consiglio generale concesse che gli uomini di Olmeto impiegassero, nel rifacimento delle mura castellane, il sussidio di due anni corrispondente a 36 fiorini, ed ordinò che essi stessi senza stipendio vi impiegassero la loro opera, e che concorressero alla spesa anche quei cittadini che in quelle terre avevano i loro beni.
 

Aspetto

Dell’antico castello poco è rimasto, solo alcune tracce delle mura perimetrali che richiudevano le abitazioni dei dimorati.
Visibile è il pozzo medievale da cui prelevavano l’acqua per il fabbisogno giornaliero e l’attuale Chiesa della Madonna delle Grazie che conserva un dipinto della “Madonna della Misericordia” (1525).
 

Fonti documentative

Ascenso Riccieri – Memorie Storiche del Comune di Marsciano fino a tutto il secolo XVI – 1814

http://www.comune.marsciano.pg.it/

http://www.olmeto.com/

 

Mappa

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