Castello di Morre – Baschi (TR)
Cenni storici
Probabilmente il nome deriva dai gelsi, detti mori, che abbondavano nella zona, essendovi vastamente praticato l’allevamento dei bachi da seta.
Sorge su antichi insediamenti di epoca romana e probabilmente il luogo è stato abitato con continuità anche dopo la caduta dell’impero, rimanendo villa aperta anche in periodo Carolingio, poi trasformata in castello in periodo tardo medioevale, probabilmente all’inizio del secolo XII.
Nel censimento del 1290 risultano circa 60 abitanti, tutti contadini e pastori, ai quali il Comune di Todi chiedeva continue prestazioni gratis, come la ricostruzione del castello di Montemarte.
Nel 1487, Todi aveva ceduto ogni diritto su Morre e Morruzze alla Camera Apostolica; i Morresi riscattarono poi la loro montagna pagando 400 ducati (o zecchini) al Papa Clemente VII che usò quel denaro per ricomprare le divise alle guardie svizzere.
Nel 1522 le famiglie più importanti erano i Vitali, Albrighello e Sante, poi vennero i Pompei che dominarono per più secoli.
Nel 1528 alleati con la vicina Morruzze sconfiggono il potente Angelo degli Atti, difendendo il controllo degli usi civici.
I luoghi di culto erano l’Eremo di San Francesco della Val Cerasa, il Monte Nerone, la chiesa di Sant’Andrea che nel 1572 fu unita a quella di San Giovanni delle Morruzze, come parrocchia.
Tutte le decisioni erano prese dal Consiglio della Comunità che si riuniva nella stanza grande del castello.
Ma i signori Pompei erano sempre potenti e talvolta usurpatori: alla fine del ‘700 riuscirono ad appropriarsi di alcuni castagneti della comunità (la castagna era la maggior fonte di nutrizione insieme alla ghianda, di cui si mangiava la farina, in tempi di carestia), il Consiglio rinunciò alla lotta sapendo che avrebbe avuto la peggio.
Nel 1809 Morre fece parte della Comune di Toscolano, Cantone di Baschi.
Nel 1828 divenne frazione di Acqualoreto come Morruzze.
Il 10 luglio 1908 fu istituita la Comunanza agraria, e di essa fecero parte gli abitanti dei due castelli, Morre e Morruzze, insieme a tutti quelli domiciliati da non meno di 25 anni.
Chiesa di Sant’Andrea Apostolo
La Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, di origine medioevale, è stata riedificata alla metà degli anni ’50 del secolo scorso, ruotandone l’asse e la direzione.
Le pareti esterne sono murate con blocchi squadrati di pietra a facciavista; la torre campanaria è collocata sul retro del corpo di fabbrica, lungo il lato destro.
In particolare, il prospetto principale si presenta tripartito da paraste poco aggettanti, ad evidenziare l’andamento dell’interno, con modanature dalle linee semplificate, tre portali lignei d’accesso con tre rosoni sovrastanti.
Interno
L’interno ha tre navate divise da colonne in travertino di stile tuscanico, la navata centrale presenta copertura impostata su capriate lignee, travi e limette lignee, pianellato laterizio; le navate laterali sono coperte con volte a vela, mentre l’abside è voltata con una semicalotta.
Il manto di copertura è in coppi e sottocoppi.
Il presbiterio è rialzato, terminante in un’abside semicircolare coperta con catino, occupa l’ultima delle campate. L’ambiente interno, intonacato e tinteggiato, si presenta con tre altari di testata alle navate, con l’aggiunta di uno laterale, lungo la parete destra, tutti con mensa in marmo su colonnine, così come l’altare maggiore, il cui spazio circostante è delimitato da accenni di balaustre dello stesso materiale.
Nella navata di sinistra si scorge l’unico resto delle preesistenti costruzioni, un affresco rappresentate il Buon Pastore, in basso si legge la scritta: COMMUNITAS MURRIUM F.(ECIT) F.(ARE) 1662.
Al registro superiore v’era un affresco raffigurante Sant’Agata, di cui rimane solo la scritta parziale.
La pavimentazione è realizzata in cotto fatto a mano nelle navate, tranne che nella fascia centrale, ove è in lastre di marmo come la pavimentazione del presbiterio.
Fonti documentative
Giorgio Gomez, Margherita Bergamini, Enzo Nunzi, Filiberto Vici Civitella castelli, ville, paese, chiese di una massa di Todi
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=true&sintetica=true&sercd=87178#
https://it.wikipedia.org/wiki/Morre_(Baschi)
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Nota di ringraziamento
Si ringrazia la Diocesi di Orvieto – Todi per la disponibilità e per aver concesso le autorizzazione alla pubblicazione delle foto degli interni della chiesa.