Castello di Morcicchia – Giano dell’Umbria (PG)
Cenni Storici
Sorge annidato sui Monti Martani in posizione quasi inaccessibile; è nominato negli annali del Muratori “Castrum quod dicitur Moricicla situm in ducatum Spoletano inter Muricem et Clarignanum in Plebe de Luzano Beati Petri est“.
La storia più antica del castello è particolarmente oscura e non priva di versioni contraddittorie.
Secondi il Sansi il castello, in un tempo assai remoto fu proprietà di Litaldo e Ugo nipoti di Ugo di Ascario; poi, per effetto di una permuta, era venuto in possesso di Marro di Gisliero, che, il 17 novembre 1078, lo aveva donato alla chiesa, riservandosene l’usufrutto per se e per i suoi eredi.
È probabile che il territorio abbia fatto parte della Normannia, un vasto feudo imperiale alle falde dei Monti Martani poi passato alla Chiesa quando, nel 1198, divenne padrona del Ducato.
I Papi l’amministrarono direttamente perciò gli abitanti furono chiamati manuali della Curia Romana l’area prese il nome di Normannia perché Normanni equivale a manuali.
Sulla fine del secolo XII, infatti, Cencio Camerario lo definisce “iuris beati Petri”.
Il feudo fu poi concesso, nel 1247, al Comune di Spoleto dal Cardinale Legato Capocci.
Dovette però tornare alla Chiesa, poiché, nel 1293, il podestà di Spoleto Lapo Salterello propose al vescovo Francesco di permutarlo con alcune terre, il contratto fu perfezionato e la città ducale, il 26 di ottobre 1294, tornò in possesso del castello.
Spoleto affrancò da ogni servitù e vassallaggio gli abitanti della Morcicchia, i quali gli rimasero sottomessi con gli obblighi e condizioni comuni agli altri castelli.
Non lo si ritrova, però, incluso tra i castelli soggetti a Spoleto nel 1361; è elencato, invece, tra quelli dipendenti nel 1490 con il nome di Morocicchia.
Nel 1600 si unì a Moriano dotandosi di uno statuto comunale, oggi conservato presso l’Archivio di Spoleto, passò infine nel 1800 al comune di Giano.
Aspetto attuale
Dell’antico castello, diviso in due contrade: San Silvestro e Castello, rimangono solo alcune torri superstiti, qualche abitazione, i resti della porta Vecchia ad Est e della Porta di Ressando ad Ovest, e larga parte della cinta muraria.
All’interno delle mura castellane sorge la Chiesa di San Silvestro, completamente rinnovata pochi anni or sono, che è documentata dal Codice Pelosius già nel XIV secolo, anche se, con ogni probabilità, è di molto più antica, come lo farebbero supporre alcuni tratti dei muri perimetrali che si addossano alle mura castellane.
L’interno non conserva più nulla di rilevante.
Un alto campanile a vela costruito nel XIV secolo si eleva all’ombra di una massiccia torre a pianta rettangolare.
Fonti documentative
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NESSI-CECCARONI, Da Spoleto a Massa Martana, Itinerari Spoletini 4, Spoleto, 1978
Sacra visita di Carlo Giacinto Lascaris vescovo di Spoleto, 1715, in Archivio Storico Diocesano di Spoleto
Sacra visita di Pietro de Lunel vescovo di Gaeta, 1571, in Biblioteca Comunale di Foligno
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SANSI A., Storia del Comune di Spoleto, Accademia Spoletina, Spoleto, 1876
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S.A.S.S., Archivio Notarile
S.A.S.S., Riformanze
TABARRINI M., L’Umbria si racconta, Editoriale Umbra, 1982
TABARRINI M., A Castel Ritaldi tra storia, arte e poesia Assisi, Tip. Porziuncola, 1986
https://www.visitgianoumbria.it/storia/medioevo/morcicchia/
Nota
Foto e testo di Raimondo Fugnoli e Silvio Sorcini.
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