Castello di Montebibico – Spoleto (PG)
Cenni Storici
Villa fortificata sita ai piedi del Monte Acetella, è compresa tra i possessi del comune di Spoleto nel 1271, in tale data aveva sei fuochi, che crescono a dodici nel 1279 e si riducono a nove nel 1406.
Nel XVIII secolo vi si trovano venti famiglie, per un totale di circa cento abitanti.
Raggiunge il massimo del suo sviluppo nei primi decenni del secolo scorso, quando arrivò a contare 230 abitanti, poi il lento declino, comune a tanti centri di montagna, vi risiedono oggi circa ottanta persone.
Aspetto esterno
L’abitato, pur con numerose manomissioni presenta ancora elementi di interesse, come l’antico cassero che domina l’abitato, e esempi di edilizia medioevale ancora ben conservati.
Da segnalare anche una bella edicola del XVI secolo, con un affresco raffigurante Madonna con Bambino e angeli fra i santi Paolo e Sebastiano, viso di Cristo, si trova sulla parete verso valle di una probabile sede confraternitale o oratoriale.
Vicino si trovano il forno comune e le fonti pubbliche.
Merita una visita l’antica Chiesa di Sant’Angelo, sita nei pressi del cimitero.
Vicino si trova il minuscolo abitato di San Renzano, con la deliziosa Chiesa di San Tommaso Apostolo, purtroppo abbandonata e prossima alla rovina.
Chiesa di San Michele Arcangelo
La Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, completamente ristrutturata nel 1926 con inversione dell’orientamento, non presenta elementi di interesse.
L’interno è a navata unica, a sinistra vi è l’altare di San Michele arcangelo, sulla parete d’altare si trova una tela seicentesca raffigurante la Madonna del Rosario, con San Domenico e Santa Caterina da Siena, a destra altare della Vergine.
Aspetto Naturalistico
L’ambiente attorno a Montebibico è caratterizzato da castagneti da frutto con presenza di grandi alberi secolari a chioma espansa che ne fanno un habitat unico.
Da sempre il castagno ha avuto un ruolo di primo piano nell’economia della montagna spoletina sia per i frutti, localmente chiamati “marroni“, sia come legno da travi, quelle di molte delle grandi cattedrali tedesche provengono da qui.
La particolare lavorazione richiesta da questo tipo di coltura prevede l’asportazione della componente arbustiva, il sottobosco è pertanto caratterizzato da specie erbacee tipiche delle praterie e delle radure.
L’area presenta un elevato numero di castagni secolari, i frutti, i cosiddetti marroni, sono conosciuti per la loro elevata qualità; il marrone, a differenza della castagna, che è il frutto dell’albero selvatico, è frutto della pianta coltivata e modificata con successivi innesti.
Nel riccio del marrone si trovano massimo tre frutti che sono più grandi e più dolci rispetto alle castagne, hanno la buccia più chiara e striata e ricordano la forma di un cuore, rotondi con apice appuntito e base piatta.
I grandi castagni secolari di Montebibico, con le loro cortecce rugose e screpolate, pieni di cavità e spaccature, offrono agli uccelli mille occasioni di rifugio e alimentazione, sicuramente più abbondanti di quelle della maggior parte degli altri boschi.
Il Rampichino, che in genere costruisce il nido dietro parti distaccate di corteccia, più spesso tra due e cinque metri dal suolo, utilizza i castagni anche per alimentarsi: si arrampica a spirale su per i tronchi, ispeziona con il lungo becco ricurvo le fessure per estrarne insetti e ragni, e giunto in cima vola via e ricomincia dalla base di un altro albero.
Vi nidificano molte specie animali di rilevante interesse scientifico e conservazionistico, tra cui: Falco pecchiaiolo, Biancone, Succiacapre, Upupa, Picchio verde, Codirosso, Luì bianco, Cincia bigia, Averla piccola. Altri rapaci diurni con abitudini forestali, presenti nell’area, sono lo Sparviere e la Poiana, tra i notturni l’Allocco.
Passeriformi piuttosto frequenti nei castagneti risultano il Picchio muratore e il già citato Rampichino.
Le zone sommitali di Monte Acetella sono utilizzate come territorio di caccia dai rapaci diurni e dal Succiacapre.
Qui vivono quattro specie di interessanti mammiferi: Scoiattolo comune, Istrice, Lupo e Gatto selvatico europeo.
Sicuramente presenti anche alcune specie di Pipistrelli.
Fonti documentative
AA. VV. All’Ombra dei Castagni, a cura di Marina Malatino – Del Gallo Editore Maggio 2008
AA. VV. Edicole Sacre nel territorio della Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano
http://www.comunespoleto.gov.it/la-citta/qualita-territorio-e-ambiente/biodiversita/siti-natura-2000-2/boschi-di-montebibico/
Le immagini dell’edicola senza vetro protettivo sono tratte da
https://www.montagneaperte.it/edicolesacre/spoleto-montebibico-spo102/
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Da vedere nella zona
Chiesa di Sant’Angelo
Chiesa di San Tommaso Apostolo – San Renzano