Castello di Monte san Martino (MC)
Cenni Storici
Le sue origini si sono ormai perse: qualcuno ritiene che fosse una antica colonia romana (per via della vicina Falerio, oggi Falerone), altri parlano invece di un insediamento piceno in seguito alla sconfitta subita da parte di Strabone o piuttosto zona di villeggiatura dei patrizi di Faleria.
Con certezza si sa che agli inizi del 900 (X secolo) venne fondato il monastero di Santa Caterina, il che fa supporre, come peraltro anche il nome del paese, riferentesi a Martino, vescovo di Tours, a un passaggio dei Franchi a causa del quale il vecchio nome di Ars Rubetana cambiò in quello attuale.
Poi, per concessione papale, grazie allo schieramento con la parte guelfa, ottenne dal Pontefice la possibilità di essere governato dai suoi stessi signori in una signoria o, più probabilmente, in una consignoria e in forme autonome di governo (libero comune nel 1240, escluso un breve periodo di sottomissione ai Da Varano di Camerino), al quale parteciparono famiglie di antica nobiltà presenti nel paese o accorpate alla nobiltà locale nei secoli, come i Properzi-Brunforte, gli Urbani (forse ex feudatari, nobili pontifici), i Palombi (nobili pontifici), i Ricci (patrizi di Fermo, nobili pontifici).
Personaggi illustri: l’Abate Armando Ricci, Giovambattista Urbani, Angelo Palombi Cavaliere della Militia Aurata. Nel mese di marzo dell’anno 1991, sindaco Virgili, il comune di Monte San Martino, con delibere di consiglio e di giunta, in adesione coerente con la volontà della stragrande maggioranza, o della quasi totalità della sua popolazione, che per rapporti di lavoro e relazioni sociali frequenta abitualmente il Fermano, ha votato favorevolmente per far parte integrante della provincia di Fermo, dalla quale è circondato su ben tre lati del territorio: est, sud ed ovest.
Luoghi d’interesse
Da segnalarsi tre polittici dei Crivelli, due di Vittore e uno di Carlo e Vittore (l’unico finora noto realizzato dai due fratelli in collaborazione), un polittico di Girolamo di Giovanni da Camerino e un affresco di Vincenzo Pagani da Monterubbiano.
In piazza, i palazzi nobiliari quattro-cinquecenteschi Urbani, Palombi, Giansanti, Ricci.
Quattro porte castellane: Delle Grazie, Coccione, Parco Rimembranza e del Tornello.