Castello di Montalbano di Configni – Acquasparta (TR)
Cenni Storici
Montalbano di Configni si trova nel territorio comunale di Acquasparta: la rocca è testimone di mille anni di storia.
Posto in posizione strategica sul crinale del primo sistema collinare ad ovest della strada consolare Flaminia e ad essa parallelo, anche se è documentato solo a partire dal X secolo è probabile che la sua origine sia precedente, come testimoniano i numerosi ritrovamenti di resti di strutture antiche (ville, fattorie ecc.) avvenuti nel corso del tempo nella medesima fascia territoriale.
Altro elemento che porta ad ipotizzare l’esistenza di un insediamento più antico è la presenza di materiali di spoglio nelle strutture murarie.
Inizialmente denominato San Clemente o Monte Albano e in possesso dell’abbazia di Farfa si può supporre che facesse parte della donazione con cui l’imperatore Ottone I nel 962 dette vita al possedimento delle Terre Arnolfe attribuendo la signoria di una vasta area compresa fra Todi, Spoleto e Narni al suo vassallo Arnolfo, anche se non citato direttamente nell’atto ufficiale di infeudamento.
Alla morte di Arnolfo, con la suddivisione delle proprietà del feudo nei due rami della famiglia, quello dei Rapizzone e quello degli Albertini (o nobili di Todi), avvenuta a cavallo tra i secoli X e XI, il castello fu tra i beni ereditati e sottoposti a questi ultimi.
Tale atto, insieme alla successiva cessione del territorio in permuta da parte dall’Imperatore Enrico II allo Stato della Chiesa, determina evidentemente anche l’inizio di un lungo periodo in cui Montalbano, analogamente a molti dei castelli del contado, subisce l’influenza e le vicissitudini storiche legate alla città di Todi.
Passò a Bonifacio IX(1399), Tommaso Martani (1438), nel 1513 risulta unito a Santa Maria de’ Palario ed assegnato a Teofilo Audizi.
È poi acquisito da parte di Isabella Liviani (sposa di Giangiacomo Cesi) attraverso una permuta con Pierluigi Farnese.
Nel 1560, il 27 agosto è acquisto da parte del cardinale Federico di Pietro di Angelo Cesi.
Nel 1591 le comunità di San Clemente e Santo Stefano di Configni furono esentate dal pagamento dei dazi verso i castelli limitrofi.
Il castello “cum omnibus eorumbonispositis in tenuta configni” risulta venduto nel 1604 per rogito del notaio Ortenzio Iacobini.
Nel 1629 passa agli Orsini, nel 1669 il duca d’Acquasparta Cesi ebbe un contenzioso con la città di Todi sui diritti della villa di Montalbano sostenendone la stretta dipendenza dal suo feudo.
La definizione della piena giurisdizione sull’immobile e sui terreni circostanti la zona di Configni fra il Ducato di Acquasparta ed il Comune di Todi rappresentò in questo periodo un problema annoso che produsse una lunga disputa giuridica definita solo grazie all’intervento dell’autorità camerale di Roma.
Nel 1677, 26 maggio; si ha notizia di un passaggio di consegne tra agenti del Duca per l’amministrazione del castello di Montalbano.
In una mappa del 1691 riferita al territorio intorno a Casigliano, Montalbano viene indicata come Villa di Todi.
In una pianta del territorio di fine ‘600 viene descritta come “Monte Albano di sua Eccel.a” cioè del duca Cesi.
Dal consesso capitolare del 31 dicembre 1748 risulta che fu unito alla parrocchiale di Configni.
A seguito dell’estinzione nel XVII e XVIII secolo di vari esponenti dei diversi rami della casata dei Cesi diviene di proprietà di Giacomo Cesi del ramo di Narni.
Cessata la funzione difensiva Montalbano con i terreni circostanti si era ormai trasformato in un grande podere agricolo.
Nei pressi del castello, nel marzo del 1831 si combatté una violenta battaglia tra le truppe pontificie e i militanti rivoluzionari al comando di Sercognani, ex ufficiale napoleonico.
L’indagine catastale evidenzia come nel 1834 la villa di Montalbano era di proprietà di Giacomo Cesi e concessa in enfiteusi insieme ai terreni circostanti a Giuliano Olivelli, la proprietà passò in un secondo momento a Luigi Cesi che a sua volta la concedeva ai fratelli Francesco e Marcello Olivelli.
Il passaggio di proprietà definitivo è sicuramente avvenuto verso la metà del secolo, infatti dalla continuazione del catasto Gregoriano aggiornato nel periodo intorno all’anno 1860, risultano pieni proprietari gli stessi fratelli Olivelli e tale famiglia ne ha mantenuto la proprietà per un lungo periodo.
Per quasi tutto il XX secolo il podere di Monte Albano ha rappresentato uno dei centri agricoli maggiori del territorio, ospitando numerose famiglie di coloni.
Le variate condizioni della economia agricola hanno successivamente determinato un progressivo spopolamento fino alla definitiva uscita dell’ultima famiglia qui residente nel 2001.
Oggi il castello è ancora ben conservato, notevoli le due torri quadrangolari, una delle quali chiusa in alto da una cornice a beccatelli.
Dopo varie vicissitudini il castello e stato venduto ad un nuovo acquirente nel 2015 e a breve si auspica inizino i lavori di ristrutturazione.
Fonti documentative
Piano attuativo in Variante al P.A. di Recupero approvato con Delib. C.C. n. 71 del 30 novembre 2004 del Comune di Acquasparta – Relazione iconografica e storica del Castello di Montalbano. Progettista Arch. Riccardo Picchiarati
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.