Castello di Mezzanelli – Massa Martana (PG)
Cenni Storici
Il castello domina il sottostante piano, su cui scorre la Naia, torrente che ha origine dai monti Martani, a Poggio Azzuano in provincia di Terni e si getta nel Tevere presso Pontecuti di Todi, dopo un percorso di ventotto chilometri.
Anche questo castello sembra sorto prima del mille ad opera dei discendenti del conte Rapizzone, un
ramo della nobile famiglia Fonzi Bentivenga, signora di molte contrade dei Monti Martani, e deriverebbe il suo nome da un tipo particolare di mattoni, le “mezzanelle“, che si fabbricavano nel luogo.
In origine, era sicuramente parte delle Terre Arnolfe ed è citato in alcuni documenti del 1115 e del 1118 con i quali i conti Rapizzoni cedevano una parte del castello di Mezzanelli e di altri loro possedimenti all’abbazia benedettina di Farfa.
Nel 1290 il borgo di Mezzanelli aveva 19 famiglie ed era ormai entrato a far parte del contado di Todi.
Appartenne, in parte, ai conti di Baschi detti pure “Conti di Mezzanelli” fino al 1551.
Situato in posizione strategica, il castello fu più volte assalito da Spoleto e da Todi nel corso delle lotte tra guelfi e ghibellini, infatti subì distruzioni nel 1447 e nel 1451.
Nel 1467 il Comune di Todi ordinò che fosse riedificato a spese dei suoi abitanti e di tutti quelli che avessero beni in quella zona.
Nell’agosto del 1496 Mezzanelli, che si era schierato con la parte ghibellina di Altobello Chiaravalle, fu “abrusciato et messo ad saccho” insieme ad altri castelli dai guelfi di Todi.
Nell’anno 1500 fu nuovamente assalito e distrutto dalle truppe di papa Alessandro VI, che avevano conquistato Acquasparta.
Nel 1551 Torquato di Paride, conte di Baschi, vendette la metà di questo suo feudo a Isabella Liviani e a suo marito Gian Giacomo Cesi.
Mezzanelli entrò a far parte del Comune di Massa Martana nel 1809, in seguito alle rivoluzionarie trasformazioni amministrative del periodo napoleonico.
Aspetto
La parte più antica del castello è probabilmente quella che si erge in cima ad un’altura scoscesa e pietrosa dove restano significative testimonianze di robuste mura e di un massiccio torrione.
Nella parte apicale della Rocca corrono anche cunicoli sotterranei e vi sono tracce di cisterne.
Alle pendici del paese resta la Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo che a giudicare dai muri esterni sembra anch’essa risalire al XIV secolo.
Fonti documentative
Mancini Franco “Todi e i suoi castelli” Città di Castello 1960
S. Nessi S. Ceccaroni “Itinerari Spoletini – Da Spoleto a Massa Martana” Spoleto 1978
C. Ridolfi – Massa Martana dalle origini al Terzo Millennio – 2009
Da vedere nella zona
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