Castello di Logna – Cascia (PG)


 

Cenni Storici

Logna, frazione del Comune di Cascia, è disposta lungo la cresta di un piccolo colle, ai margini di una strada che la divide a metà.
Il toponimo potrebbe essere ricercato secondo alcuni nella croce latina “longa“; ma per altri i termini logne, longe, longa, con i quali viene indicata negli antichi documenti del XIV secolo starebbero ad indicare “lontananza“.
Ai fini fiscali era divisa in “Logne da capo” e “Logne de pede“.
Ha sede a Logna l’Opera pia Giovanni e Marta Gentili, originata dalle disposizioni testamentarie di Giovanni Gentili, originario di Logna di Cascia, residente a Roma e coniugato, senza figli, con Marta Maringalli.
Costui nel 1882, all’età di 65 anni, dettò il proprio testamento che prevedeva che, alla morte della moglie, il nipote, designato erede universale, avrebbe dovuto convocare tutti i capi famiglia di Logna i quali, presieduti dal parroco, avrebbero nominato dei deputati per stilare l’elenco dei beni posseduti dalla famiglia Gentili, sia a Roma che a Logna.
Successivamente tali deputati avrebbero dovuto amministrare tutti i capitali ed erogare le rendite in opere di beneficenza e di istruzione, senza alienare o ipotecare alcun bene.
Con regio decreto n. 1222 del 18 luglio 1930 vi fu il riconoscimento giuridico del lascito e la Fondazione fu eretta in ente morale.
I compiti, individuati già nel testamento di Gentili e sanciti poi dagli statuti del 1916 e del 1931, riguardano adempimenti religiosi a favore del beneficio di Logna, distribuzione di generi alimentari in ricorrenza delle principali festività religiose a poveri e a famiglie indigenti, nonché contributi per l’istruzione ed elargizioni di doti.
In base agli statuti la Fondazione risulta retta da un consiglio di amministrazione composto da un presidente, nella persona del parroco pro tempore, e da quattro deputati nominati dai capifamiglia di Logna e in carica per quattro anni, con rinnovo della metà ogni due anni.
Il consiglio provvede all’amministrazione e al regolare funzionamento dell’ente, forma i regolamenti e provvede alle modifiche statutarie; il servizio di esazione e di cassa è svolto di regola dal cassiere comunale.
L’ente è tuttora funzionante e adempie ancora ai propri scopi grazie alle rendite patrimoniali.
È ancora un soggetto di diritto privato, pur risultando tra le “istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza attive in Umbria” e censite dagli uffici della Regione in data 31 marzo 2006.
Nell’aspetto attuale si presenta come una villa di transito modellata in forma lineare lungo un itinerario montano alla destra del fiume Corno (all’incrocio con uno dei percorsi che univano il Casciano a Norcia).
Ma la compattezza di alcune parti del tessuto edilizio fanno pensare ad una originaria struttura fortificata (castello), successivamente ridotta ad usi agricoli.
L’abitato conserva le caratteristiche originali, nonostante presenti situazioni di degrado ed interventi di ristrutturazione.
Frequenti sono gli elementi architettonici e decorativi: portali, finestre, logge ed archi.
Alcune abitazioni presentano tuttora la loro decorazione originale (come una lunetta affrescata ed un portale del 1559).
Tracce di una fase romana del sito di Logna possono essere rintracciate da vari toponimi locali e da alcune tombe ritrovate, nonché antropologicamente.
L’albero della cuccagna, innalzato in piazza nel corso della festa di San Giovenale il 3 maggio, viene localmente chiamato calènne; il termine potrebbe riferirsi alle calende di maggio, quindi alla festa del calendimaggio.
 
 
 

Chiesa dell’Assunta

Lungo la strada che conduce al piccolo cimitero c’è un bel filare di imponenti roverelle, la più grande delle quali ha una circonferenza di metri 4,76.
Più avanti si trova la piccola chiesa dell’Assunta, ora cimiteriale, eretta nel 1642, come da data scritta su una pianella, ed ancora oggi oggetto di devozione.
La facciata a due spioventi è caratterizzata da un elegante portale, fiancheggiato da due finestrelle e sormontato da un oculo.
Il semplice interno ad aula unica è ornato da un elegante altare con al centro l’immagine oggetto di venerazione, probabilmente già posta su una preesistente edicola.
A fianco due affreschi in precarie condizioni.
 

Fonti documentative

Toscano B., Giacchè L., Ragni B., (1977), L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=35494

G. Guerrini Le Chiese di Santa Maria
 

Nota

La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
 

Da vedere nella zona

Chiesa di San Giovenale – Logna di Cascia
 

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