Castello di Fratticciola di Monte Acuto – Umbertide (PG)
Cenni Storici
Conosciuta anche come Fratteçole Montis Aguti o villa Fatiçole Muntis Accuti,( probabilmente da identificarsi con il toponimo Montacuto) censita nel contado di Porta Sant’Angelo di Perugia, sorge nelle pendici di Monte Acuto a 519 metri s.l.m. nel versante verso Umbertide alla destra del Tevere lungo la strada medievale che conduceva a Perugia passando da Polgeto.
Non si conosce la data della sua edificazione, ma secondo la tradizione la torre venne eretta nel 1325 su iniziativa degli abitanti del luogo e dietro consenso dei magistrati perugini interessati a fortificare i lembi più estremi del contado cittadino.
Fratticiola di Monte Acuto apparteneva al contado di porta Sant’Angelo, e nell’estimo stilato nel 1258 viene ricordata come “villa Fatiçole Muntis Accuti“; nel 1260, nella “Reformationes” è presente come “villa Fratteçole Montis Aguti” ed è tenuta al pagamento di 30 corbe di cereali.
Più tardi, nel 1282 la “villa Fractizole Montis Acuti” annoverava ancora 25 focolari.
Nel 1298 gli abitanti della villa di Fratticiola insieme a quelli di Galera avevano ricevuto l’ordine dai magistrati perugini di concorrere alle spese per la ricostruzione delle mura del vicino Castiglione dell’Abbate poiché vi si erano rifugiati nei momenti di pericolo causati da attacchi esterni.
In tutti gli estimi stilati dopo il 1282 e soprattutto in quelli quattrocenteschi, Fratticiola era separata dagli altri centri circostanti e figurava come villa.
Nel 1370 la villa Fracticiole Montis Acuti è catalogata insieme a quella di Galera.
Nel 1380 sono presenti entrambi i centri, ma censiti come insediamenti distinti; questa divisione è mantenuta in tutti i censimenti successivi.
Risulta sempre villa negli anni 1410 con un numero di settanta persone; lo stesso nel 1438, 1439, 1456.
Negli estimi del sec. XIV, appare per la prima volta nel 1495, sempre come villa; dal 1496 in poi è indicato sempre come castello, con un massimo di 15 fuochi nel 1499.
La Villa di Fratticciola viene spesso scambiata con l’insediamento di “Montacuto“, piuttosto piccolo, costituito tutt’oggi da case rurali, anche se le fonti ricordano che il caseggiato era sede di una contea e i conti Ramberto, Raniero e Alberto ivi residenti erano annoverati tra i potestà in carica a Città di Castello nella prima metà del XIII secolo.
Generalmente, Montacuto viene indicato in molti testi come lo stesso presidio fortificato di Fratticiola di Monte Acuto (ricordato nel censimento del 1282), poiché non era presente negli estimi che raccoglievano tassazioni di ville, castelli ed enti religiosi del contado perugino.
La costruzione del castrum di Fratticiola nel 1325 ha spostato l’attenzione dall’insediamento di Montacuto alla vicina fortificazione, perciò entrambi venivano ricondotti a una sola, comune origine.
Secondo Annibale Mariotti questo castello ebbe molta importanza nell’assedio posto alla Fratta, da parte dei fiorentini, nel 1643.
Aspetto
Della fortificazione di “Fratticciola“, dalla tipica forma di pendio, si conserva un’alta torre quadrata in buono stato ma con la parte sommitale rovinata, che risulta attaccata ai lacerti delle mura perimetrali del castrum.
Seppur rimaneggiati, sono ancora in piedi le sezioni di nord-ovest, che nella parte interna appaiono parzialmente interrati a causa delle stratificazioni create da materiale di riempimento naturale, o prodotto dalla muratura crollata.
La parte esterna delle mura perimetrali è piuttosto stabile, l’originale livello di calpestio era probabilmente molto più basso di quello attuale, per cui l’odierna sezione di mura perimetrali tuttora visibile e tangibile doveva essere, in realtà, più rialzata e, molto più di oggi, ne rappresentava la parte sommitale.
È ipotizzabile che le mura circoscrivessero una piccola corte interna appartenente a un insediamento non soltanto difensivo ma molto vicino a un “castello-recinto“, le cui funzioni erano anche quelle di controllo, di stazione doganale e di riscossione delle gabelle, di avvistamento e di segnalazione.
La posizione della torre edificata angolarmente alla cortina muraria, con essa quindi strettamente collegata, ci permette inoltre di ipotizzare che Fratticiola sia oggi l’unica torre superstite di un più complesso sistema fortificato di impianto regolare, provvisto di ulteriori torri angolari a sostegno e rinforzo della muratura perimetrale, in modo tale da assicurare il ricovero di abitanti, animali, ecc. in caso di attacco.
Non è da escludere, comunque, l’eventualità che la torre, costruita nel 1325, venisse innestata nel punto in cui in passato ne preesisteva un’altra di matrice bizantina.
A conferma di questa ipotesi si può citare la posizione della studiosa Pani Ermini per la quale già durante i secoli VII-VIII fino al IX avvenne lo spostamento in altura di alcune di città di età romana in altri siti con requisiti necessari alla sopravvivenza e venuti meno nei luoghi di origine, quali la sicurezza sul piano militare, la salvaguardia da fenomeni naturali, la possibilità di sussistenza sia per gli uomini che per il bestiame.
Curiosità storica
San Francesco nell’ultimo viaggio dalla Verna a Santa Maria degli Angeli, regalò al Conte Alberto da Monteacuto, dietro devota richiesta di lui, l’abito che indossava quando ricevette le Stimate, cambiandolo con una tonaca nuova.
Fonti documentative
G. Benni – Incastellamento e signorie rurali nell’Alta valle del Tevere: Il territorio di Umbertide – 2006
G. Briziarelli – Umbertide Abbazie Eremi Templi Ville Feste Folklore Sacro Eremo di Monte Corona – 1963
Alberto Grohmann – Città e Territorio tra Medioevo ed età moderna (Perugia, secc. XIII – XVI). Tomo II: il territorio – 1981
Francesco Raggetti Silvio Sorcini – Perduti nel tempo: Castelli in rovina del territorio di Perugia Volume III – Parte seconda – 2022