Villa di Fogliano – Cascia (PG)
Cenni Storici
Il nome deriva da un prediale Foiianum o Fulianum, nome di vicus romano di centuriazione, come gli altri (Ramagnano, Maltignano, Collezzano, Vezzano).
Fogliano è una villa di transito sita nella parte meridionale dell’altopiano che completa il sistema agricolo a nord di Cascia, risultato dalla trasformazione protrattasi nel secolo XVI dal precedente “sistema” difensivo.
È sovrastato dal monte Frenfrano, con le rovine dell’antico castello.
L’occupazione del sito è attestata fin dall’età preistorica dal rinvenimento di manufatti in selcenella vicina forca Colonnetta e nell’altipiano contiguo di Viezzo.
Anche questo luogo conserva tracce della penetrazione romana; rinvenimenti di tombe sono stati segnalati all’inizio del secolo scorso.
Sono visibili qua e là anche grossi conci calcarei frammentari.
Il materiale è riferibile al periodo compreso tra la fine della Repubblica e l’inizio dell’Impero romano.
Aspetto
Del vecchio castello restano oggi debolissime tracce.
La continuità dell’insediamento ha avuto momenti di particolare vitalità nel periodo compreso fra i secoli XVI e XVIII, come denunciano numerosi edifici riferibili a quelle epoche, fra cui alcuni di carattere gentilizio con elementi architettonici di un certo interesse, in particolare in ben decorati portoni.
In una casa al civico 2 si scorgono i resti di un ingenuo affresco, raffigurante la Madonna col Bambino tra Santi.
Chiesa di Sant’Ippolito
La chiesa di Sant’Ippolito è la parrocchiale.
Vi è accanto un campanile a torre con due campane, una di 550 kg, l’altra di oltre 300 kg, rimosse a seguito del sisma del 2016.
Ornava il campanile un insolito orologio a sei ore, anch’esso rimosso a seguito del terremoto.
Nel campanile si conserva l’epigrafe di uno dei tre Pontifices casciani di epoca romana e ben tre cippi miliari sono nei pressi della chiesa.
La chiesa era curata da una fabbriceria, attualmente (2019) non è agibile.
Interno
All’interno della Chiesa di Sant’Ippolito (foto visibili sul sito http://www.lavalnerina.it/dett_luogo.php?id_item=679) si trovano ricchi altari lignei e in stucco del XVII secolo, a destra l’Addolorata e Santi, tela del XVII secolo, un Crocifisso ligneo al centro di una tela raffigurante i Dolenti e altri Santi del secolo XVI.
Il presbiterio è interamente rivestito in legno intagliato e dorato, sempre del XVII secolo, in modo analogo a quello della Chiesa di San Pròcolo ad Avendita.
Sull’altare maggiore Madonna con Bambino e Santi, una tela di Pietro Herzog (1820). Sulla parete sinistra sono presenti due tele del XVII secolo e una Annunciazione di Carlo Ruspi (1838).
Nella parete di controfacciata Visitazione, tela del secolo XVII proveniente dalla Chiesa della Visitazione, sempre a Fogliano.
Il fonte battesimale e l’acquasantiera sono del secolo XVI.
L’acquasantiera,opera di lapicidi locali, ha la forma di una cariatide a modo di stele egizia dalle forme essenziali, recante al petto il monogramma di Cristo, con capelli a trecce, che sostiene una vasca a forma di una corolla di giglio.
Ricco è l’arredo liturgico dell’edificio: calici in oro, in argento e in bronzo, tre pissidi in argento del Seicento e Ottocento, un ostensorio in lamina argentea lavorata a sbalzo del XVIII secolo, una croce astile dello stesso secolo, varie reliquari in lamine argentea di cui uno di Sant’Ippolito, un lavabo ottocentesco composto di anfora e catino sempre in argento.
Nella sacrestia di Fogliano c’è un ricco archivio parrocchiale: libri di amministrazione, rilegati in pergamena antica di vecchi antifonari.
Il libro dei battezzati inizia dal 1567. Nella quarta domenica di maggio a Fogliano si celebra la festa di Sant’Antonio da Padova.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, detta anche della Visitazione o di Sant’Antonio, sorge sul luogo di un’edicola campestre al centro del trivio davanti a cui una giovane fu ispirata dalla Madonna alla costruzione di una Chiesa; secondo la tradizione il popolo, accorso per curiosità e devozione, vide segnate sulla neve (il fatto sarebbe accaduto in dicembre) le proporzioni della Chiesa ispirata dalla Madonna.
Fu eretta, presumibilmente,nel XVI secolo (sulla base di possibili confronti nei caratteri stilistici del Santuario della Madonna della Neve, ripetuti qui in tono minore nella decorazione architettonica) attraverso l’intervento del vescovo spoletino Fulvio Orsini.
Aspetto esterno
Il portale in pietra lavorata, arricchito da due colonne addossate rastremate, ha un frontone e un timpano con lo stemma del prelato (racchiudenti il fornice arcuato con zeppa a volute).
Interno
All’interno, oltre la Vergine dell’edicola posta nella parete di fondo, altri quattro altari con affreschi del Crocifisso e di Sant’Antonio abate, dell’Annunciazione e della Madonna degli Angeli e del presepe, di ingenuo e vivace gusto narrativo, opera dello scorcio del XVI secolo di Giovanni Cortino da Borbona.
Sono originari di Fogliano Filippo Tagliolini (1745 – 1808), capo modellatore nei laboratori artistici di Capodimonte e la Beata Maria Luisa Angelica Prosperi (1799 – 1847).
Fonti documentative
CORDELLA ROMANO – CRINITI NICOLA La Sabina settentrionale: Norcia, Cascia e Valnerina romane, Ager Veleias, 02/06/2007:
CORDELLA ROMANO – CRINITI NICOLA Norcia, Cascia e Valnerina antiche: rassegna bibliografica (dalla fine del XVI secolo al 2017)
EMILI EGIDIO, Carta archeologica dal Paleolitico al Medio Evo, 2018
FAUSTI LUIGI, Le Chiese della Diocesi di Spoleto nel XIV secolo secondo un codice del XVI secolo, Archivio per la storia ecclesiastica dell’Umbria, Foligno, 1913
FABBI ANSANO Storia e arte nel comune di Cascia Arti Grafiche Panetto & Petrelli Spoleto, 1975
FRANCESCHINI MARCO, Memorie Istoriche Di Cascia e del suo Territorio, Che Incominciano Dalla Fondazione di Cascia Sino Ai Tempi Presenti.
TOSCANO B., GIACCHÈ L., RAGNI B., L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria1977
http://www.lavalnerina.it/dett_luogo.php?id_item=679
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Da vedere nella zona
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