Castello di Configni – Acquasparta (TR)
Cenni Storici
Il piccolo borgo di Configni, frazione del Comune di Acquasparta, fu costruito in epoca medievale; probabilmente nello stesso periodo in cui è stata eretta la vicina Rocca di Montalbano, che risale al XII secolo circa.
I territori erano originariamente di pertinenza dei monaci di Farfa, ma intorno al 1000 Configni entrò a far parte delle Terre Arnolfe.
Tuttavia, in un documento del 1277 si trova che il paese prestava la sua fedeltà a Narni, offrendo un cero per la festa di San Giovenale.
Per un certo periodo appartenne alla Chiesa (1399) e a Tommaso Martani (1438).
Fu poi occupato dagli Orsini (1629), che lo fortificarono, e tornò poi a Narni su ordine di Clemente XI (1708).
Nel 1831, a marzo, l’ex-ufficiale napoleonico e rivoluzionario Sercognani combatté, nei pressi di Configni, un’aspra battaglia contro le truppe pontificie.
Oggi è un piccolo borgo rurale, frazione del Comune di Acquasparta, con poco più di cento abitanti.
Da Configni si gode di un’ampia vista sulla pianura del Tevere fino a Todi.
Aspetto
Dell’antico impianto castellano rimangono i resti di due rocche di modeste dimensioni, in origine sede di guarnigione; la prima rocca era a pianta quadrangolare (XII secolo): rimane solo una delle torri angolari, oramai rudere, la seconda rocca, di cui rimangono due torri quadrate unite da una costruzione con corte interna, è in buono stato di conservazione.
Chiesa di Santo Stefano
L’edificazione dell’impianto originario della Chiesa di Santo Stefano in Configni risale presumibilmente al XIV secolo.
Lo stato civile del Comune di Acquasparta, ne attesta l’esistenza, come parrocchia, a partire dal 1793 e fino al 1862.
L’attuale Chiesa di Santo Stefano, collocata all’esterno del borgo, è però di origine moderna, realizzata negli anni ’50 del secolo scorso, dopo la demolizione del precedente edificio.
Si tratta di un impianto dalle linee essenziali, di linguaggio in parte assimilabile a quello del razionalismo italiano, impostato su una croce latina voltata a botte, con presbiterio rialzato ed abside semicircolare, su cui si aprono tre monofore con vetrate artistiche.
L’interno, introdotto da una bussola lignea, è intonacato e tinteggiato, così come le pareti esterne; sul paliotto dell’altare marmoreo è raffigurata l’Ultima Cena.
La facciata a due spioventi, coronata da mensoline in cotto, è caratterizzata dalla presenza di un portico antistante, con copertura a padiglione, sorretta da due pilastri quadrati cantonali, in mattoni, e due colonne cilindriche interne, intonacate, sopra al quale si apre un ampio rosone circolare in pietra traslucida; la torre campanaria è collocata sul lato sinistro.
Fontana de Confinio
Lungo la strada vecchia che porta ad Acquasparta si trova la storica “Fontana de Confinio”, di cui si trova testimonianza con tale nome in un atto notarile del XV secolo, è inoltre segnalata nel catasto Gregoriano del 1820, presso il toponimo “Le Fonti”.
Fontana di Configni
Appena più a valle c’è un’altra fontana, realizzata nel secolo scorso, dopo la prima guerra mondiale, per rifornire di acqua il castello.
Originariamente possedeva tre vasche, la prima per abbeverare gli animali, la seconda per risciacquare i panni e la terza per insaponarli.
Dalla Fontana di Configni le donne trasportavano l’acqua con le brocche sopra la testa, rese stabili dalle “coruje” stoffe avvolte a mo’ di cerchio.
Fonti documentative
https://it.wikipedia.org/
http://www.comune.acquasparta.tr.it/
http://siusa.archivi.beniculturali.it/
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/
Cartellonistica in loco
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.