Castello di Compignano – Marsciano (PG)

Il paese sorge su una collina da dove si gode un meraviglioso e dolce paesaggio coltivato nella valle del Nestore.

 

Cenni Storici

Il nome si fa derivare da Campo di Giano.
Nel 1240 Andrea di Giacomo, della famiglia dei Vibi, già podestà di Firenze, era padrone di Compignano, castello di forma quasi rotonda munito di torrioni.
Ma proprio in quell’anno Andrea di Giacomo, sospettato fautore di Federico secondo imperatore, fu dichiarato ribelle dalla città di Perugia e privato di questo castello, in cambio del quale però ottenne quello di Monte Gualandro.
Passato cosi dal dominio feudale al governo comunale, Compignano ebbe presto un ponte sul Nestore, i cui lavori cominciati nel 1275 furono sospesi l’anno seguente per dar modo di condurre a termine il Ponte Nuovo presso Deruta.
Per vent’anni rimase interrotta la costruzione di questo ponte, poiché solo nel 1296 fu ordinato che fosse portato a termine, ma nel febbraio 1298 l’opera non era ancora terminata.
Al passaggio dell’esercito del Lussemburgo (1312) Compignano subì la triste, sorte di tanti castelli del perugino, poiché fu saccheggiato e bruciato.
Nel 1361 in mezzo alle continue ostilità fra nobili e popolani, gli uomini di questo Castello tentarono di sottrarsi alla signoria di Perugia, ma con poca fortuna.
Alcuni anni più tardi e precisamente nel 1398 Monaldo di Ripalvella si rifugiò nel castello di Compignano con alcuni nobili fuorusciti e con il tradimento di alcuni del luogo, tentò di sottrarlo ai perugini.
Ma gli stessi che avevano agevolato il rifugio lo fecero prigioniero e dichiararono di non volerlo rilasciare se non mediante lo sborso di una cospicua somma di denaro.
Monaldo ricorse allora ai Magistrati di Perugia offrendo loro la restituzione di Compignano, qualora essi lo liberassero dalla prigionia.
Monaldo fu liberato e il castello ritornò sotto i perugini, i quali esigettero da lui ampia assicurazione che non avrebbe mai più molestato né il Comune di Perugia né le persone che erano in questo castello.
Ai tre ribelli poi fu inflitta la condanna di 500 libbre di denari, furono rase al suolo le case e confiscali i beni, mentre a sollievo degli abitanti caduti in miseria furono prestate quaranta corbe o rubbia di grano.
Nel 1440 il castello era tornato in dominio del conte Federico di Berardino di Marsciano, il quale però nel maggio di quello stesso anno lo pose insieme a Poggio Aquilone sotto la protezione di Perugia, che ne stipulò col detto conte i capitoli e le convenzioni.
Intanto nel 1308 era nata una controversia fra Gerolamo e Ludovico dei Conti di Marciano intorno ai confini di Poggio Aquilone e di Compignano, finalmente i due conti elessero arbitro il Magistrato di Perugia che nel settembre compose ogni lite.
Non si sa con precisione in qual modo i conti di Marsciano abbiano potuto acquisire la signoria su questo castello.
Sui primi del secolo XVII Compignano cadde sotto il dominio dei Monaldi.
Ci riportano le cronache che la popolazione del posto era molto abile nel fare i panni con la canapa, fabbricare botti e tinozze per il vino, fare vari arnesi e d erano esperti legnaioli e falegnami.
Il castello di Compignano fu compreso quasi sempre nel Contado di porta di S. Pietro, qualche volta però, come nella descrizione dei castelli e delle ville del territorio perugino ordinata dai priori nel 1380, fu assegnato fra i castelli di Porta Borgne e cosi compare anche all’epoca della creazione dei Capitani del Contado (1420) che per lo stipendio del Capitano di questa porta fu tassato per 12 fiorini.
Attraverso i censimenti dello Stato Pontificio ai primi dell’800, abbiamo alcune statistiche e censimenti del territorio marscianese con i paesi appodiati ai quali facevano riferimento alcune frazioni.
Tra questi è presente anche Compignano, uno dei paesi più consistenti come numero d’abitanti e per ampiezza territoriale.
 

Aspetto

Oggi il Castello, mostra ancora l’antico impianto a scacchiera, sia pure con andamento circolare delle mura, ancora ben conservate.
La porta d’accesso, introduce dentro il piccolo borgo. Sopra la porta si eleva una torre in pietra che, costruita nel XIII secolo e ricostruita nella prima metà del XVI, è l’unica che resta delle altre cinque torri che caratterizzavano il castello di Compignano.
Sui resti di un’altra di queste torri, nei pressi della porta d’accesso, è stato costruito nel 1925 il campanile del paese.
 

Fonti documentative

http://www.compignano.it/

Ascenso Riccieri – Memorie storiche del Comune di Marsciano fino a tutto il secolo XVI – 1814
 

Mappa

Link alle coordinate

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>