Castello di Carbonana – Gubbio (PG)
Cenni storici
Il castello ha una posizione fortemente strategica e domina la stretta valle dell’Assino in un punto dove il fiume scorrendo un tempo fungeva da forza motrice per le numerose gualchiere e mulini presenti, qualcuno dei quali ancora visibile ai giorni nostri.
Situato in posizione dominante lungo l’asse viario che collega Gubbio a Umbertide, il castello di Carbonana viene menzionato per la prima volta nel 1192 in un privilegio con cui papa Celestino III confermava il possesso al vescovo eugubino.
I primi signori del castello furono i Gabrielli di Gubbio, discendenti di quel Conte che, da podestà di Firenze, esiliò Dante Alighieri nel 1302.
Dalle fonti risulta inoltre che nel corso del Trecento anche il Comune cittadino utilizzò come strumento di difesa e controllo del territorio il fortilizio e la maestosa torre.
Nel 1290 Henricus Porci, ghibellino, prese parte alla fazione di Spoleto col celebre Uguccione della Faggiola, e nel 1315, Porcelinus e Rodulphus filii Rigi Porci, dovettero emigrare anche dalla seconda patria, trovandosi il loro nome tra quelli de’ Ghibellini che ebbero in quell’anno l’ostracismo.
Calmate le ire di parte, i Porcelli tornarono in Gubbio.
Dagli anni venti del Quattrocento, grazie all’alleanza matrimoniale con Francesca, vedova di ,Giacorno dei Gabrielli, il castello entrò a far parte del patrimonio della stirpe dei Porcelli, poi divenuti conti di Carbonana, presero il casato dal feudo, discendenti da un mercante fiorentino trapiantatosi a Gubbio nella seconda metà del Duecento.
Ai Porcelli di Carbonana, che tra XVI e XVII secolo ricoprirono importanti cariche nel governo della città e si distinsero per la lunga e valorosa militanza sotto le bandiere della Repubblica di Venezia, si devono l’ampliamento del castello nella sua parte meridionale e la costruzione della torre rotonda all’angolo sud-est della cinta muraria.
Una miniera di ferro era nelle pertinenze del fortilizio di Carbonana spettante ai Nobili Signori conti Porcelli di Carbonana.
In un atto redatto da Vincenzo Chiocci notaio di Gubbio del 14 Aprile 1547, il sig. Conte Pier Leone di Carbonana la dà in affitto per anni sette a Bartolomeo di Paolo di Bagelata per “ lavorarvi d’ogni lavoro di ferro appartenente alla Ferriera, cioè ferri crudi e rottami per far ferro e acciaio e cose solite al maglio, e colar palle, come costa per atto pubblico”.
Pare però che da ricerche fatte in varie scritture del secolo XVI, conservate nell’Archivio in merito Signori Conti Porcelli di Carbonana, la Vena e Miniera del ferro e del rame fosse nei Monti di Costacciaro.
Il 21 gennaio 1796 con Editto di Ferdinando di Saluzzo Arcivescovo di Cartagine e Presidente dello Stato di Urbino, riferendosi a precedente concessione di Francesco Maria II Duca di questo Stato in data 5 novembre 1576, viene nuovamente concessa ai Conti di Carbonana la Bandita di caccia e pesca nel fiume Assino e nella chiusa grande dei Molini di Carbonana.
Il castello di Carbonana, già proprietà dei signori Gigli, dopo vari passaggi è ora nelle mani dei Signori Daniel Bellemare e Kosta Makrisopoulos che lo hanno diligentemente ed egregiamente restaurato riportandolo agli antichi splendori.
TESTO CONSIGLIATO per approfondimenti
“Il Castello eugubino di Carbonana e i suoi signori (secoli XII – XVIII)”, a cura di Sonia Merli e Sandro Tiberini,
Fonti documentative
Menichetti P.L., Castelli, palazzi fortificati, fortilizi, torri di Gubbio dal secolo XI al XIV, Città di Castello, 1979.
Paciotti F. e Ferranti A., Hidden Treasures – Tesori Nascosti. Castelli ed abbazie medievali del territorio eugubino, Comune di Gubbio, 2014.
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