Castello di Canonica Vecchia – Todi (PG)

Per come è concepito l’edificio ho preferito concepirlo più come un luogo fortificato che come una chiesa, infatti le mura perimetrali con feritoie servivano senz’altro a difendere i religiosi presenti.

 

Cenni Storici

La frazione di Canonica è detta anche “Vecchia” o “del Colle“, per distinguerla dalle nuove case che successivamente sorsero anche verso la strada che scende a Pontecuti, che costituiscono il nucleo nuovo.
La derivazione del nome “Canonica” è dovuto ad una collegiata di dieci canonici e un priore, anticamente preposti alla chiesa parrocchiale.
Questa, dedicata a Sant’Angelo, è ricordata da una iscrizione, nella quale, insieme alla data 1216, si leggono i nomi di papa Onorio III e del priore Francone; l’epigrafe si trova sotto la seconda porta dell’eremo già dei camaldolesi, cui nel 1555 Gabrieli da Fano cedette, con il consenso di Clemente VII, detta chiesa di Sant’Angelo.
In seguito a tale cessione la sede della parrocchia fu trasferita a San Pietro in Vincoli, che i cronisti chiamano però “de Uncinis“, dalle catene che l’apostolo tiene in mano.
Dell’antico edificio non restano che pochi ma massicci brandelli di mura in pietra ben squadrata nascosti tra le case oltreché resti del campanile.
La canonica si espandeva ben oltre le mura della chiesa, infatti si notano ancora mura perimetrali con feritoie che dovevano difendere un agglomerato residenziale non solo riservato ai religiosi preposti, ma anche ad una ristretta popolazione che vi risiedeva e che asserviva ai bisogni dei canonici.
È sopravvissuto un forno che sicuramente è di fattura non antica, però ha utilizzato come architrave della bocchetta un’antica pietra prelevata dall’edificio religioso dove è incisa al centro un monte con una croce.
 

Fonti Documentative

F. Mancini – Todi e i suoi castelli – 1960
 

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