Castello di Canalicchio – Collazzone (PG)
Cenni Storici
Il castello è posto in un colle che domina l’antica viabilità che immetteva nel comitato tuderte da Collemancio, Cannara, Castelleone, Deruta e Bettona.
Probabilmente il primo nucleo del castello fu di origine longobarda e sorse intorno al X-XI secolo costruito da una comunità di servi e domestici che gravitava attorno al monastero benedettino di San Fortunato, spostatisi sul colle vicino.
Assunse questo nome dopo la ricostruzione del 1326 dopo la disastrosa campagna della ghibellina Todi, contro Perugia guelfa ed i suoi alleati.
Secondo una discutibile teoria del XVII secolo il nome deriverebbe “da certe povere genti dette Canalicole”, oppure, cosa ancora più stramba, hanno attribuito questo nome in riferimento a Licha cane di Ercole.
Canalicchio in realtà è il risultato di un raggruppamento di castelli di frontiera quali Colle Bonegia, Colle Canale, Castel Bretto e Castello del Poggio della Fratta sorti intorno alla chiesa di San Fortunato nei pressi del colle che oggi si chiama Colle Poneggi.
Nel XIV secolo il castello era i piena efficienza ed era pronto ad affrontare le sfide che Todi gli imponeva contro gli avversari in cerca di nuove terre.
Nel 1337 il castello fu sede di un vastissimo vicariato comprendente i paesi di Collepepe, Ripabianca e Casalalta, vi si insediarono infatti il castellano, sergenti, ufficiali del dannodato, esattori, baiuli, una vera e propria struttura amministrativo-militare e divenne il principale baluardo di difesa di fronte alla minacciosa presenza dei Baglioni a Collazzone.
Il castello, nuovo di zecca, ebbe a subire una nuova sciagura nel 1450, quando un conestabile o capitano dei soldati todini, Baldaccio, vi transitò con i suoi uomini dandolo alle fiamme.
Le scarse notizie che si hanno dei secoli successivi fanno supporre che il paese abbia vissuto un periodo di relativa tranquillità.
Secondo il primo censimento della popolazione fatto eseguire nel 1571 nella diocesi di Todi dal vescovo Cesi, per anime e non per fuochi, Canalicchio contava 181 persone.
Nel Catasto todino del 1749 erano registrati ben 28 contribuenti oltre l’università o comunità del castello, e la confraternita del Rosario.
Nel 1827, con il riassetto territoriale leonino, Canalicchio entrò a far parte della giurisdizione di Collazzone.
Aspetto
L’abitato si trova tutto raccolto sul colle, gran parte delle mura sono scomparse o addirittura riconvertite a civili abitazioni.
Una torre perimetrale è stata riutilizzata come campanile della chiesa.
Un’altra torre di recente costruzione campeggia nella parte sud e fa parte del Resort che ha inglobato gran parte delle abitazioni del castello.
Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo
In origine la cura delle anime era riservata al priore della chiesa di San Fortunato che però agli inizi del XVIII secolo minacciava seria rovina.
L’edificio interno al castello fu fondato per comodità degli abitanti nell’anno 1750 con tre altari da don Giovanni Fabbri.
Nel pavimento vi erano anche quattro sepolcri: il primo per i bambini, il secondo per gli uomini, il terzo per le donne, il quarto in mezzo alla chiesa con l’epitaffio “Giuseppe e Giovanni Sante Lottanti per sè e suoi“.
Fra le reliquie venivano ricordate le ossa di san Fortunato vescovo, parte delle ossa di sant’Anselmo, una parte dell’osso di san Giacomo maggiore e tela tinta con il sangue di san Filippo Neri.
L’interno è fatto a volte con cornicioni in gesso e marmo, vi sono tre altari di stucco, il primo dedicato agli apostoli Filippo e Giacomo, il secondo altare è nella parete sinistra ed è dedicalo al Ss. Rosario, il terzo altare dedicato a sant’Antonio abate.
La chiesa è al momento inagibile in conseguenza del terremoto del 2016.
Fonti documentative
G. Comez, F. Orsini – Collazzone venticinque secoli di storia – 1997
Mappa
Link alle coordinate: 42.946731 12.455185