Castello di Campello Alto

E’ uno dei Castelli più ben conservti della zona, soprattutto è abitato e di notevole fascino, inoltre dalle sue mura si gode di un paesaggio unico e incantevole su tutta la valle Spoletina.

 

Posizionamento

Il Castello di Campello è un insediamento fortificato di altura ubicato sulla sommità di un colle a 514 metri s.l.m., in posizione dominante sulla valle Spoletina.
Fa parte di un sistema ambientale al limite tra la zona collinare e quella montana che conserva ancora i caratteri di un paesaggio medievale, con il castello, il borgo, le case torri vicino alle mura, i piccoli campi circondati da siepi, le bianche strade di accesso segnate dalla vegetazione, le Maestà agli incroci e i terrazzamenti pieni di olivi.
Il castello mantiene integra gran parte della struttura trecentesca sia nei lunghi tratti ben conservati delle mura e delle torri che nell’edilizia minore interna ed esterna al centro fortificato. Presenta la tipica cinta muraria a pianta circolare con l’insediamento del piccolo borgo cresciuto lungo la via di accesso verso il versante di pianura.
La strada a forma di spirale, collegava Campello Alto alla viabilità di pianura, il cui asse principale era la via Flaminia.
Il perimetro del castello è di circa 500 mt. Le mura, una volta culminanti in merli guelfi, ebbero attorno dei fossati. Sono ben visibili resti di cannonieri, beccatelli in pietra, numerosi archi e finestre, appartenuti alle case che si addossavano ad esse, si sono conservate nel loro circuito originario e permettono al complesso di serbare l’aspetto compatto, tipico del castello medievale, reso ancora più suggestivo dalla posizione isolata, sullo sfondo di uno scenario paesaggistico di incomparabile bellezza.
 

Aspetto attuale

Ben conservati sono l’unica porta di accesso, e subito a sinistra la residenza dei feudatari (ora il torrione è detto le “Carceri”), a destra il palazzotto del corpo di guardia e di fronte la Chiesa che si apre su una suggestiva piazzetta con classica struttura trecentesca pavimentata con il tipico acciottolato della zona.
La stessa è dedicata a San Donato, del XVI secolo, di origine romanica, con altare ligneo in stile barocco, è stata più volte rimaneggiata in epoca barocca, soprattutto nell’interno, dove, a seguito di recenti restauri, sono emersi degli affreschi votivi riferibili al XV secolo, è affiancata da un campanile di 25 metri ex torre medievale.
In origine le case erano tutte dentro le mura, con la chiesa al centro; lungo la stretta via principale si trovavano anche due botteghe e un macello.
All’interno del castello ci fu anche un monastero francescano, San Giovanni Battista, fondato nel 1332, e del quale resta solo il portale, utilizzato in una casa privata.
 

Cenni Storici

La tradizione vuole che il castello sia stato fondato verso la metà del X secolo ( 921) da Rovero di Champeaux, barone di Borgogna, che ne ebbe la signoria, da esso deriverebbe la famiglia dei conti Campello ed il nome del paese. Egli proveniva da Reims ed era al seguito del duca Guido di Spoleto.
Lamberto, imperatore del Sacro Romano Impero, gli concedeva la facoltà di costruire una fortezza su un colle. Ad esso associava un feudo con otto villaggi, chiamato “Gualdi Rainieri”.
Seguaci di Federico II e nemici della Chiesa, essi vennero apostrofati da papa Onorio III, nel 1226, come figli del diavolo, “Tancredi filius beliàl”.
Federico I, Enrico VI e Federico II confermarono sempre la giurisdizione del castello ai conti di Campello perché favorivano gli Svevi contro la Chiesa.
Nel 1247 il cardinal legato Capocci riconobbe il possesso di Campello al Comune di Spoleto. Alla metà del XIV secolo venne assalito dai mercenari eugubini del gonfaloniere spoletino Pietro Pianciani , ma l’animosità dei conti di Campello contro la Chiesa fece si che Argento dei conti di Campello raccolse le milizie per riprenderselo e gli abitanti di Spoleto rimborsarono i Campello dei danni subiti.
Solamente nel 1390 i conti di Campello cedettero ai massari del luogo i loro diritti feudali sul castello. Da quel periodo e fino al XVIII secolo il castello rimase unito alla città di Spoleto; divenne poi comune autonomo. Infatti nel XVI secolo il feudo si dotò degli Statuti, redatti dai massari, dal conte e dal notaio Spineo.
 

Curiosità

Nella vicina località Pian delle Rotte, l’esplorazione di una cavità naturale ha portato alla luce un nucleo di ceramiche d’impasto grossolano ascrivibili all’antica (XVIII-XVII) e media (XVI-XV) Età del Bronzo. I vasi, rinvenuti schiacciati dalla terra, lascerebbero supporre un uso rituale della grotta. In generale, i siti dell’area risalenti all’Età del Bronzo si collocano ai margini della pianura alluvionale o sulle alture, cioè al riparo dai problemi causati dalle acque della pianura.
 

Prodotto tipico

Campello sul Clitunno è anche decisamente famoso per il suo olio extravergine d’oliva. Il comune si attesta come il luogo più importante in relazione alla qualità della produzione di extravergine in Umbria, grazie al particolare microclima di una parte del territorio e alle caratteristiche del terreno. Campello sul Clitunno fa parte dell’”Associazione nazionale città dell’olio”.
 

Mappa

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