Castello di Camerata – Todi (PG)
Cenni Storici
Le notizie sull’origine di Camerata sono scarse e fantasiose quelle in merito alla derivazione del toponimo, peraltro comune ad altri siti del centro Italia.
Faceva parte del plebato di Izzalini e contava 21 fuochi.
La prima notizia documentata risale al 1472 i ghibellini riuscirono a impossessarsi del castello, che fortificarono, minacciando i luoghi circonvicini.
Camerata divenne così la roccaforte dei seguaci di Altobello Chiaravalle, che, cacciati da Todi, vi si rifugiarono in massa dal 1483 fino al 1500.
In quell’anno Altobello fu trucidato ad Acquasparta da Giampaolo Baglioni e Vitellozzo Vitelli.
In seguito alla fine del Chiaravalle i ghibellini non facevano ormai più paura e papa Alessandro VI desistette dall’annunciato proposito di far radere al suolo il castello di Camerata, che, nei secoli successivi, per la sua magnifica posizione e per i boschi che lo circondavano divenne un piacevole luogo di villeggiatura e si trasformò in un borgo agricolo.
Oggi è frazione di Todi, con circa duecento abitanti.
L’aspetto attuale è più quello di un centro agricolo che di un castello, molto pochi sono gli elementi che ne ricordano il passato, quel che resta dello stipite di una porta d’accesso, qualche portone, brandelli di muraglie.
La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria è situata dentro le mura del castello.
Nei pressi della frazione La Foca, nel vocabolo cui ha dato il nome, è la Chiesa di Santa Maria della Neve.
Poco sotto si trova il piccolo abitato di La Foca.
Nei dintorni di Camerata si trova un suggestivo anello di castelli e borghi
Cipriano
Il nucleo di Cipriano era composto da 16 fuochi, fu trasformato in villa dalla famiglia Borrioni, poi acquistato dai conti Prosperi Cipriano; aveva in antico una chiesetta dedicata a Santa Lucia e conserva tracce medioevali.
Monte Volparo
Monte Volparo, che è poco distante da Cipriano, ha origini romane, al suo interno era la Chiesa di Sant’Angelo, ora distrutta.
Olmeto
Sempre nella cintura castellare di Camerata troviamo Olmeto, in origine piccolo borgo trecentesco con 11 fuochi; presenta numerosi rifacimenti della fine del Cinquecento ed è stato delizioso rifugio estivo degli Stefanucci e degli Astancolle.
Porzone
Infine troviamo Porzone e Torre Camaglia, più tardi detta il Palazzaccio, presso l’omonimo fossato.
È nominata anche la Chiesa di San Pietro da Laureto (poi de Cerreto), che un conte Rapizzo donò all’abate di Farfa, oggi ne rimangono pochi ruderi.
Fonti documentative
AUR – Agenzia Umbria Ricerche – Todi e i circuiti del paesaggio – febbraio – luglio 2004
https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-69-perugia/5426-chiesa-di-santa-maria-della-neve
https://necrologie.repubblica.it/chiese/provincia-69-perugia/5428-chiesa-di-santa-caterina-dalessandria/descrizione#tab
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.