Castello di Belforte – Todi (PG)
Cenni Storici
Il Castello di Belforte, possente fortezza del XV secolo, si erge su un pendio di un piccolo colle alla sinistra del torrente Arnata a 6 km da Todi centro, in aperta campagna, circondato da boschi di querce e lecci, con una vista su un panorama unico e incontaminato.
La fortezza alta e quadrata con quattro bastioni fu eretta nel 1434 dai fratelli Giovanni Antonio e Giacomo Filippo di Brunoro Todeschini, si trova al centro di un vasto appezzamento di terreno.
I Todeschini, parenti di Pio II (Enea Silvio Piccolomini), si stabilirono in Umbria per volontà del pontefice il quale elargì loro benefici e possedimenti.
Antonio Todeschini, duca di Sessa e Amalfi, conte di Celano, sposò Maria, figlia di Giovanni II d’Angiò.
Francesco Todeschini Piccolomini salì al pontificato il 22 settembre 1503 con il nome di Pio III, ma morì dopo dieci giorni dall’incoronazione.
Il nome del castello deriva dalla famiglia Belforte, originaria di Volterra, che ne divenne successivamente proprietaria.
Roberto di Ottaviano Belforte, podestà di Todi nel 1298, dopo le nozze del fratello Paolo a Volterra si stabilì a Todi.
Dopo un periodo di forte indipendenza dal potere ecclesiastico, il possedimento, come tutti i castelli del tuderte, passò sotto l’influenza dei legati e dei governatori pontifici; la situazione si amplificò nel 1557, con l’elezione del cardinale Alfonso Carafa a governatore perpetuo di Todi per volere di Paolo IV (Gian Pietro Carafa), congiunto del cardinale e sostenitore del ripristino del tribunale dell’Inquisizione; l’insediamento dell’alto prelato portò all’instaurazione di un asfissiante sistema di controlli e autorizzazioni per la congregazione del Buon Governo.
Gli effetti furono evidenti: le ville e i castelli del territorio si spopolarono gradualmente, anzi molti andarono completamente in rovina.
Dei 260 insediamenti militari del secolo XIII ne restaro-no 123 nel 1587 che scesero a 107 nel 1607.
La leggenda narra dell’esistenza di un lungo tunnel sotterraneo ricco di tesori nascosti che collega Belforte agli altri due castelli limitrofi, “Fiore di Mezzo“e “La Torraccia“.
La roccaforte, severa e massiccia, fu ridimensionata nel corso del tempo e divenne casa colonica di proprietà della Congregazione di Carità delle Monache di Todi.
Dal 1972 il castello, in gran parte ristrutturato, è di proprietà della famiglia Dominici, ora è adibito a Bed & Breakfast.
Fonti documentative
http://www.castellodibelforte.it/
D. Amoni – Castelli Fortezze e Rocche dell’Umbria – Quattroemme 2010
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.