Castello di Baccaresca – Gubbio (PG)

Il castello di Baccaresca sorge su una modesta altura tra Fossato di Vico e Branca.

 

Cenni Storici

La struttura si presenta ben conservato con ampi saloni decorati e camini rinascimentali, cantine e cappella, attorniato da un’azienda agricola.
Il fabbricato è costituito da un lungo corpo a tre piani con torre angolare merlata alla guelfa.
Il nome del castello, posto a controllo della viabilità sottostante, probabilmente deriva dalla presenza di “bacche” nei boschi circostanti.
Notizie del castello di Baccaresca si hanno a partire dal XII sec. dall’epoca della Signoria dei Duchi d’Urbino.
Nel 1394 viene confermato feudo di Corraduccio della Branca.
Dai Registri del Camerlengo che iniziarono a registrare i capitani che si avvicendano alla custodia del castello, sappiamo che Nicolaus Sforzolini, ne è il primo capitano nella custodia nel 1389; qualche anno dopo (nel 1396) il Comune di Gubbio, versa al figlio di Nicolaus Lodovico, due fiorini d’oro per le spese di mantenimento del padre trattenuto nelle carceri di Arezzo per “rappresaglia”, ma si ignora il motivo per cui era stato arrestato.
Dopo Nicolaus durato in carica fino al 1390, si susseguirono Paulus Angelelli (1390-91), Antonio di Alessandro Massoli (1406), Bartholomeus Benedicti (1416-17), Anthonius ser Case (1417), ser Francichinus de Fabriano (1427), Nanni de Vico (1431) e Baldus Nicholay (1433).
Il 3 ottobre 1406 il luogotenente del Conte Antonio consegna ufficialmente ad Anthonius Alessandri Massoli de Eug. rappresentante del Nobil Uomo Coradutinus D.ni Corradi de la Branca, il “ Castrum seu fortiltium Baccharesche” con tutte le cose e arnesi.
L’altra parte si impegna di difendere, governare, mantenere efficiente il castello.
In caso contrario si sottopone alla pena stabilita di 2000 fiorini d’oro.
Sul finire del Quattrocento fu assegnato a Carlo Gabrielli, valoroso duce delle milizie eugubine sollevate a favore di Francesco Maria I della Rovere duca d’Urbino (1508-38) contro Leone X (1513-21); da Gubbio respinse l’esercito pontificio guidato da Giampaolo e Gentile Baglioni.
Per le sue capacità militari divenne colonnello dei veneziani sotto il comando dello stesso Della Rovere nella guerra di Lombardia contro Francesco I di Valois-Angouléme (1494-1547), re di Francia, e respinse le truppe francesi dalla rocca di Cremona.
Elevato al grado di generale nel 1524, morì poco dopo per una ferita alla coscia riportata durante l’assalto di Garlasco.
Il castello di Baccaresca passò, quindi, agli eredi: Gabriele III, Filippo e Antonio II Gabrielli e successivamente a Francesco, conte di Baccaresca, che servì come generale delle truppe italiane durante la guerra del Portogallo e cadde nella battaglia di Alcazarquivir nel 1578.
Nel 1618 il territorio di Baccaresca era Contea di Francesco Maria Gabrielli; a lui infatti un suddito, certo Marco di Tiberio Moriconi, condannato a morte per sospetti rapporti con alcuni banditi e contumace, rivolge domanda di grazia per evitare il patibolo.
La famiglia Gabrielli si estinse nella seconda metà del 1700 con la morte di Girolamo e di Forte.
Il primo morì nel 1750 lasciando un’unica figlia Anna Maria, sposata con il conte Vincenzo Vincentini di Rieti; il secondo, nato nel 1702, si spense nel 1783 senza eredi (probabilmente era sterile) nonostante avesse preso due mogli: la contessa Isabella Valletta da Sezze e la contessa Cecilia Marini di Gubbio.
Nei secoli seguenti la proprietà di questo castello passa poi ai Vescovato di Gubbio, ai signori Stangolini Bensa di Genova, verso la fine del 1800 al Cav. del Lavoro Giuseppe Agostinelli, quindi per eredita al figlio Fernando.
Con l’avvento dell’Unità d’Italia nel 1861 tutta la proprietà passò al demanio, poi nel 1939 all’avv. Gioannini di Torino, nel 1968 ad una signora americana, poi al Conte Mario Bosca di Roveto, indi all’Ing. Talenti, poi ai signori Zanzi Beretta, ed infine all’attuale proprietario, il Lloyd Adriatico, che trasformò il cospicuo patrimonio terriero che lo circonda, in una moderna Azienda Agraria con programmi ambiziosi.
Nella cappella del castello dedicata a Sant’Anna , edificata nel 1845, ancora oggi consacrata, si celebrarono nel 1968 le nozze tra Monica Bosca, figlia di Mario dei conti di Roveto, e Ascanio Sforza Cesarini, nato nel 1944, figlio di Mario Bosio e Virginia Lotteringhi della Stufa.
Dall’unione nacquero Polissena (1969), Drusiana (1971), Vittoria (1972) e Muzio (1973).
Gli sposi, poi, offrirono il banchetto nunziale nel castello di Torre dei Calzolari, sempre di loro proprietà.
Nel 1993 è stato acquistato dagli attuali proprietari che, dopo un’intelligente opera di restauro, l’hanno destinato a struttura ricettiva.
 

Uso attuale

Il castello è stato trasformato in un relais con tutti i confort, arricchito anche da una piscina esterna integrata nel parco.
La struttura si sviluppa su tre livelli con ambienti che hanno mantenuto l’aspetto storico; al piano terra è stato sistemato un ristorante specializzato in piatti tipici della tradizione umbra.
 

Fonti documentative

Piero Luigi Menichetti – Castelli, Palazzi Fortificati, Fortilizi, Torri di Gubbio dall’XI al XIV secolo – 1979
Daniele Amoni – Castelli Fortezze e Rocche dell’Umbria – 2010
 

Per approfondimenti maggiori: www.relaisgubbio.com

 

Mappa

Link alle coordinate

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>