Castello di Antognolla – San Giovanni del Pantano (PG)

Il castello è interdetto al pubblico perché sottoposto a lavori di ristrutturazione.

 

Cenni Storici

Sorge su un’altura (m. 416) completamente circondata da quattro monti che ne mascherano la posizione: Monte Massarello, Monte Santa Croce, Monte Tezio, il più alto, e Monte Gudiolo; ai suoi piedi si apre una vasta vallata che sfocia nella più ampia valle del Tevere.
Incerta è la sua origine, alcuni storici fanno risalire il primitivo insediamento agli Antoni Romani, altri, forse più attendibili, citano l’esistenza sul luogo, nel 1174, di un piccolo monastero di monaci dell’Ordine di S. Benedetto; infatti, specie nel settore dell’insediamento con più spiccati caratteri religiosi, si sono rinvenute tracce che si possono far risalire a quest’epoca.
La sua storia è strettamente legata alla città di Perugia che l’amministrava e la sua funzione era quella della difesa del territorio controllando l’importante via di comunicazione che l’attraversava.
Nel 1380 lo troviamo censito sotto il contado di porta S. Angelo e già in quell’epoca doveva già avere una consistenza notevole; in questo contado, esposto nella parte est di Perugia si hanno notizie di costituzione di centri più o meno estesi dal 1000 in poi, e tra questi troviamo il borgo di Santa Giuliana, Montalto, Monestevole, Polgeto, Romeggio, Serra Partucci, Migianella dei Marchesi, Valenzina ecc., tutti disposti nella fascia della valle Tiberina tra Perugia e Umbertide.
Anteriormente al 1380 si trova in un elenco relativo a Porta S. Angelo e figura con la dicitura “Antignole” ed è citato come “villa“.
Ciò evidentemente ci fa considerare come l’insediamento fosse costituito da un complesso di edifici intesi a soddisfare più che altro esigenze di carattere rurale; il termine “castrum” compare in altri elenchi e carte successive, dove la consistenza dell’insediamento ha assunto un preciso e distinto ruolo nella logica della difesa territoriale.
L’evento che costituirà pietra miliare nella storia del castello è indubbiamente la bolla dell’anno 1399 con cui il Papa Bonifacio IX erige in feudo la contea di Antognolla concedendola a Ruggero a riconoscimento per “le fatiche fatte per la Santa Sede“, quindi il beneficio avviene dopo che la proprietà del castello già da tempo era degli Antognolla.
In tale occasione la contea viene smembrata dal territorio perugino, passando alla giurisdizione della Chiesa.
Il castello fu teatro, tra il 1400 ed il 1500, di complotti, assedi, lotte per la supremazia tra le nobili famiglie perugine.
Data la particolare sicurezza del luogo, fu uno dei rifugi preferiti di fuorusciti perugini, come Jacopo degli Arcipreti che nel 1404 con altri nobili tra cui Pandolfo Baglioni e Donato di Ser Jacopo con i loro seguaci, qui furono assediati dalle truppe perugine per lungo tempo, finché il castellano lo consegnò agli assedianti.
Nel 1480 il castello fu preso dai Baglioni, divenuti signori di Perugia, poiché Niccolò di Antognolla si era opposto loro.
Bernardino e Ieronimo di Antognolla presero parte all’eccidio dei Baglioni nel 1500: Ieronimo fu decapitato e Berardino fu costretto all’esilio da Perugia, dove poté tornare solo nel 1523.
Gli Antognolla furono i padroni del castello sino al 1605.
Successivamente nel 1628 il nobile Cornelio Oddi, con assenso di Urbano VIII, acquista la contea di Antognolla dai Conti di Antognolla Berardino, Cesare, Nicolò e Fermo, per la somma di 22.000 scudi.
E’ alla famiglia Oddi che si debbono diversi interventi condotti nei riguardi sia del castello che del complesso religioso; infatti Lodovico Oddi nel 1787 decide di ricostruire integralmente l’edificio religioso e proprio nel corso di questi lavori, viene riscoperta la cripta sottostante completamente interrata.
La zona attuale della cripta doveva far parte proprio dell’insediamento benedettino di cui si accennava all’inizio, e questa doveva essere già abbastanza sviluppata nell’anno 1378 quando viene rinvenuto il corpo del creduto S. Ercolano, nella chiesa inferiore, che poi nei decenni successivi verrà completamente dimenticata.
Nel 1836 il marchese Giovanni Battista Guglielmi acquista dagli Oddi la contea di Antognolla.
Questa famiglia per mancanza di eredi maschi ne cedette la proprietà nel 1921 e, dopo alcuni passaggi di mano, finì tra i beni della società IFI (Istituto Finanziario Industriale) di proprietà della famiglia Agnelli.
Attualmente il castello è di proprietà di Andrey Yakunin, magnate russo figlio dell’oligarca Vladimir, già presidente delle ferrovie russe.
Oggi il castello e la tenuta sono interessati da un importante intervento di sviluppo turistico.
Nella vallata sottostante è presente un campo da golf considerato uno più belli e impegnativi d’Italia, il percorso di 18 buche si caratterizza per i suoi fairway lunghi e in pendenza, per i meravigliosi ostacoli d’acqua e per i green ampi e ondulati.
E’ stato concepito dal celebre architetto Robert Trent Jones Junior.
Nel 2018 il campo da golf è stato oggetto di importanti lavori di miglioramento, grazie ad un investimento multimilionario e a Settembre del 2019 Antognolla Golf ha ospitato il suo primo PGA of Italy Championship mentre ad Aprile 2021 ha ospitato una tappa del torneo internazionale Alps Tour 2021.
Nel 2022 si è aggiudicato il titolo di “Miglior Campo da Golf d’Italia” ai World Golf Awards ed è stato inseriti nella classifica Top100 della rivista britannica “Today’s Golfer“.
 

Aspetto

La struttura del castello con le sue costruzioni aggregate sono il risultato di una serie di interventi che si sono succeduti nelle varie epoche.
La torre più alta attaccata a questo nucleo, si può ritenere il primo volume costruito, poi con il tempo si sono venuti progressivamente ad aggregare altri volumi fino a pervenire alla chiusura dell’impianto che racchiude internamente un cortile pentagonale.
il castello e il borgo non sono il risultato di una progettazione unica e unitaria, ma la somma di aggregazioni successive avvenute nell’arco di settecento anni e sotto tre casati Antognolla, Oddi, Guglielmi.
Nell’arco di tempo quindi, che va dalla sua iniziale impostazione fino alla data del 1628, epoca in cui il castello passa in proprietà dei conti Oddi, assume via via formulazioni volumetriche più elaborate e sovrapposte, che lasceranno comunque ancora adito ad ampliamenti e modificazioni, per altri tre secoli.
 

Chiesa di Sant’Agata

Sulla cima del colle le prime strutture costruttive sono di carattere religioso; su un manufatto più antico si sarebbero insediati i benedettini costruendo una semplice chiesetta ad aula unica riparata dalle rocce emergenti dall’altura, in fondo alla quale avrebbero inserito l’abside sfondando un primitivo muro rettilineo.
La copertura doveva essere molto semplice, appoggiata sui muri perimetrali della struttura riparata.
Secondo il Grohmann risulta allibrata per venti libbre, cifra indubbiamente modesta, se confrontata con quelle di altre chiese della diocesi, a denuncia di una limitata ricchezza; nel 1495 questa chiesa era soggetta al monastero di S. Salvatore di Monte Acuto e si trova descritta nel catalogo delle chiese soggette a suddetta Abbazia compilato per ordine del Trojlo Baglioni allora Abbate commendatario della medesima e poi Vescovo di Perugia.
Gli Antonolla godevano del “giuspatronato” sulla parrocchia di S. Agata e sulla vicina di S. Savino di Summonte per cui era loro riservato il diritto di nominarvi i relativi parroci.
Singolare è il nome di S. Agata, santa di origine siciliana; probabilmente le ragioni vanno ricercate nella grande popolarità che col passare dei secoli tale santa ha assunto in tutta l’area italiana specie per le relazioni che intercorrevano fra Roma e la Sicilia.
Dai contatti che gli Antognolla avevano con il Papa è facile arguire come da Roma la sua fama si sia trasferita anche in Umbria.
La chiesa superiore venne costruita il linea con lo stesso asse della inferiore, con la facciata grosso modo perpendicolare a quella attuale, ad aula unica e con un solo altare.
In quel momento la chiesetta sottostante prende la forma di una cripta e viene incorporata nella perimetrazione del castello.
Nel 1787, con il rifacimento totale della chiesa medioevale da parte di e Lodovico Oddi, viene variato l’asse longitudinale, ruotandolo di circa 100°, e come conseguenza la nuova facciata guarda verso il castello.
 

Aspetto esterno

L’esterno semplice a capanna, presenta un orientamento dell’asse longitudinale esattamente nord sud.
In facciata si presenta con un tetto a capanna di pendenza limitata, con un pinnacolo al centro, la porta, in asse, è attualmente riquadrata da un aggetto in mattoni, poco più in alto compare un piccolo occhio circolare tamponato e ancora più su, sotto il colmo del tetto, una finestrina rettangolare che illumina il sottotetto.
Il Campanile quadrato in mattoni è settecentesco e sorge sull’angolo sinistra dell’edificio.
 

Interno

L’interno ad aula unica, la volta è a padiglione lunettata, con le lunette sull’asse longitudinale leggermente più alte di quelle laterali; presenta tre altari in nicchia rettangolare, sovrastati da volticina a botte; tutti e tre gli altari sono sopraelevati, di un gradino quelli laterali e di due quello centrale.
Sul muro perimetrale di sinistra vi è la porta che immette nella sacrestia, mentre esattamente in corrispondenza sul muro perimetrale di destra, un’altra porta si apre su una scala, salente verso la facciata, attraverso la quale si accede al coro.
Gli altari erano arredati con pale dipinte datate nel periodo che va dalla fine del XVII secolo ai primissimi anni del XVIII ed inoltre altre tele arredavano altre parti della chiesa, ora non più presenti perché depredate, stessa sorte è toccata ai numerosi arredi sacri.
Attualmente atti vandalici hanno spogliato completamente la chiesa.
 

La Cripta

Durante i lavori di ristrutturazione fu necessario consolidare le fondamenta e in quel frangente venne riscoperta l’antica cripta di Sant’Ercolano, completamente interrata, di cui si era persa la memoria sin dalle prime visite pastorali del XVI secolo.
La cripta, probabilmente risale al X secolo ed era dedicata a Sant’Ercolano, vescovo e compatrono di Perugia che qui fu inizialmente seppellito.
Questa si sviluppa sotto la chiesa superiore, e secondo la tradizione popolare nel 1378 fu trovata una porzione delle reliquie, credute di S. Ercolano I, vescovo di Perugia, le quali furono trasferite alla chiesa cattedrale dal cardinale Bontempi, allora vescovo della città; questo però ha determinato un contenzioso storico in quanto Ercolano vescovo e martire, fu decapitato in tempo di Totila, vale a dire sul finire del VI secolo e quindi queste reliquie non potevano certo riferirsi a quel santo.
La cripta, di dimensioni piuttosto limitate, è costituita da una pianta che si articola in una parte a pianta quasi quadrata con colonna centrale e in una parte più stretta di cui emerge la preminenza della dimensione longitudinale, terminante con l’abside semicircolare, orientata a est.
Dalla parte opposta all’abside sono presenti nel pavimento due lastre a chiusura di due vani tombali per la sepoltura.
Qui sono stati trovati affreschi anteriori al X secolo, si parla addirittura del VI secolo che raffigurano l’Ultima cena.
 

La storia del martirio di Sant’Ercolano

La storia del martirio di Sant’Ercolano ci viene trasmessa da Cesare Crispolti nel suo libro “Perugia Augusta” del 1648 e che così riporta:
Sono ancora nell’istessa cassa le Reiliquie del primo Santo Ercolano, il quale medesimamente fu Vescovo di Perugia, e ricevette la corona del martirio l’anno de la nostra salute 304 nella persècutione di Diocletiano Imperadore da Fabiano Prefetto in Perugia nell’Anfiteatro, come più diffusamente si racconta nelle Letioni, che si recitano nell’offitio il giorno della sua festa.
Queste sante reliquie, furono vedute nell’aprire di detta cassa da tutti quelli, che all’hora erano presènti, e erano conservate in uno invoglio, e peraventura erano quelle Reliquie, ò parte di esse, che l’anno 1378 furono con solenne pompa dal Castello di Antognolla trasportate in Perugia non potendoli in modo alcuno dire, che fossero,
sé non del primo S. Ercolano, sé l’altro fu veduto essere intiero.
“.
 

Fonti documentative

Ermanno Polla – Antognolla Storia e Architettura – 2001
Ermanno Polla – San Giovanni del Pantano e il suo intorno; analisi critica attraverso il rilievo – 1997
Angelo Lupattelli – Il Castello medievale di Antognolla nel territorio perugino- 1920

https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Antognolla

https://www.antognollagolf.com/it/home

https://turismo.comune.perugia.it/poi/castello-di-antognolla

https://www.ilmessaggero.it/umbria/antognolla_russo_resort_2026_yakunin_lavoro-7411358.html?refresh_ce

 

Da vedere nella zona

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