Castello di Agliano – Campello sul Clitunno
Cenni Storici
Agliano (1030 mt. s.l.m.) è una frazione del Comune di Campello sul Clitunno localizzata lungo lo spartiacque montuoso che separa la Valle Umbra meridionale dalla Valnerina.
Detto anche Rocca degli Alberici, sorge in posizione di grande bellezza paesaggistica.
È un suggestivo castrum (borgo fortificato) della montagna, sviluppatosi sulla fine del XIV secolo e posto a breve distanza dal tracciato dell’antica Via della Spina, a circa 18 km da Spoleto.
Nel 1490 Alliano (questo nome era ufficiale sino alla fine del XIX secolo, deriva da Allianum o Aglanum) risultava appartenere al distretto spoletino.
Agliano estese la sua importanza storico-politica sino ad essere considerata la “Sentinella” spoletina dei territori a Nord-Est.
Si ribellò invano a Spoleto nel 1522, assieme ad altri castelli montani, venendo però subito ricondotto all’obbedienza.
Pochi anni dopo si dette gli statuti comunitari (secolo XVI), costituiti da cinque libri cartacei, scritti in latino e in volgare, recanti le “approvazioni dei priori di Spoleto dal 1598 al 1793 e riforme dal 1600 al 1627“, ora conservati all’Archivio di Stato di Spoleto.
Il paese fu incorporato nel comune di Postignano alla fine del XVIII secolo.
La piccola comunità attraversò poi la breve esperienza della Repubblica romana e del governo napoleonico, poi come amministrazione autonoma, finché al momento della riorganizzazione amministrativa del restaurato governo pontificio, fu attribuita al Comune di Sellano, di cui divenne appodiato (motu proprio di Pio VII del 6 luglio 1816).
Nel 1817 le due comunità furono fuse ed appodiate a Cerreto e un successivo riparto, applicato nel 1828, le assegnò definitivamente a Campello.
La Comunità aveva propri organi amministrativi ed inviava propri rappresentanti al consiglio della comunità principale.
Nel 1860, al momento della formazione del Regno d’Italia, continuò a far parte del Comune di Campello come frazione.
Nel dicembre 1943, cinque contadini furono fucilati dalle truppe tedesche durante una azione di contrasto alla lotta partigiana.
Fino al 1950 contava più di 150 abitanti, ma poi si è spopolato progressivamente.
Aspetto attuale
Il Paese ha subito gravi danni durante gli eventi sismici umbro-marchigiani del settembre 1997.
Attualmente i pochi abitanti rimasti, che praticano l’allevamento del bestiame nei numerosi pascoli montani, al sopraggiungere della cattiva stagione si trasferiscono con i loro animali verso zone della pianura spoletina.
Solo nel corso della stagione estiva ai pochi stanziali si aggiunge un numero sempre maggiore di villeggianti che hanno ristrutturato molte case altrimenti destinate all’abbandono.
Nonostante le perdite l’abitato si presenta oggi con un tessuto edilizio abbastanza compatto, dominato dalla bella chiesa romanica di San Pietro, nella parte a valle vi era la chiesa di Santa Maria, oggi ridotta ad abitazione privata.
Le abitazioni conservano caratteri medievali con portali cinquecenteschi, antiche torri colombaie e molte finestre in pietra.
Nel piccolo cimitero, situato a circa un chilometro vi è un’altra chiesina, priva di interesse artistico.
Nei pressi di Agliano si trova la località Cesane, abbandonata da molti anni e completamente diruta
Fonti documentative
Spina e il suo territorio – storia ambiente e tradizioni popolariA cura di Giuseppe Guerrini e Luigi RambottiQuattroemme Editore Perugia 2013
FAUSTI LUIGI, I castelli e le ville dell’antico contado della città di Spoleto, Perugia, Editoriale Umbra, 1990
http://it.wikipedia.org/
http://www.comune.campello.pg.it/
http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TuttoAperto=0&RicLin=en&TipoPag=comparc&Chiave=252278&RicProgetto=reg-umb&RicVM=indice&RicSez=fondi&RicTipoScheda=ca
Nota
La galleria fotografica ed il testo sono stati realizzati da Silvio Sorcini.
Da vedere nella zona
Chiesa di San Pietro
Chiesa di Santa Maria Vergine de Montibus