Castello dei Varano – Serravalle del Chienti (MC)
Cenni Storici
Il varco appenninico che dai piani di Plestia porta verso l’Adriatico ha costituito da sempre un percorso obbligato per chi si spostava dal mare verso l’interno e viceversa e questo valeva sia per le greggi transumanti, pellegrini, viandanti ed eserciti.
Lungo l’unica strada di valico proprio all’imbocco della valle del fiume Chienti in un punto di passaggio cruciale tra la catena appenninica e il versante adriatico, questo fortilizio chiude la strada che porta alla vallata che ospita il paese situato in una porzione di territorio tra le catene dei monti dominate a sud dal massiccio del Monte Prefoglio (m. 1322 s.l.m.) e a nord da quello del Monte Maggio (m. 1236 s.l.m.).
Già in epoca repubblicana (III-II sec. a.C.) l’area risulta strutturata lungo un asse viario con edifici adibiti a punto di sosta e di alloggio (mansiones) sull’itinerario di collegamento tra l’altopiano plestino e il territorio camerte.
In età tardo-antica la zona è direttamente interessata dalle rovinose incursioni e dai passaggi di truppe degli eserciti invasori che attraversarono la penisola a partire dal V-VI secolo, come i Goti, i Bizantini e i Longobardi.
Questi ultimi rivitalizzarono il tracciato viario come arteria interna al Ducato di Spoleto nella direttrice della “Via della Spina“.
E’ con l’età comunale che Serravalle diventa una fortezza strategicamente importante per Camerino, in quanto situata all’incrocio delle zone di influenza dei comuni di Nocera, Spoleto e, soprattutto, Foligno.
Il castello di Serravalle, sorto tra il XII e gli inizi del XIII secolo, annoverato tra i possedimenti della Santa Sede, entra a far parte del sistema difensivo dello stato camerte nel 1240 d. C. in seguito alla donazione (Privilegio) da parte del cardinale Fieschi, salito poi al Pontificato con il nome di Innocenzo IV, al Comune di Camerino in piena guerra tra guelfi e ghibellini; al castello di Serravalle si aggiunsero in seguito quelli di Tufo e di Serramula.
Nel corso dei secoli a venire il castello fu classificato come “castrum Serravallis” nella descrizione albornoziana del “Descriptio Marchiae” e nel diploma di Paolo II.
I Serravallesi, staccatisi dalla Diocesi di Nocera Umbra, eressero una nuova Parrocchia, dedicata a S. Lucia, nella Diocesi di Camerino, e Serravalle assorbì anche nel nome gli agglomerati di Tufo e di Serramula.
Successivamente al Comune di Serravalle di Chienti furono aggregati i centri abitati di Cesi, Copogna e San Martino, i nuclei di Bavareto, Gelagna Alta e Gelagna Bassa, Castello, Taverne, Borgo, Dignano, Madonna del Piano, Corgneto, Costa, Acqua Pagana, Civitella, Col Pasquale, Voltellina, Colle Curti, Attiloni, Forcella e Castello d’Elce, nonché le case sparse delle contrade Casali, Colle Lepre e S. Croce.
Serravalle acquisì via via maggiore importanza specie dopo la costruzione della via Lauretana (oggi strada statale 77 della Val di Chienti), cosi che la popolazione venne aumentando.
Grazie a questa via devozionale, agli inizi del ‘500 il luogo è importante stazione di sosta, come testimoniano le numerose edicole votive della Madonna di Loreto sorte lungo il percorso e l’Ospedaletto dei Pellegrini, situato al centro del paese, di cui restano la facciata due-trecentesca, con porta ad arco acuto e caratteristica “porta del morto” a lato e le tracce di un affresco di Madonna con Bambino.
La fortificazione sulla gola del Chienti si deve ai Varano che nel punto dove la valle si restringe, alzarono le mura di confine, questa come altre faceva parte di un sistema difensivo creato da questa famiglia sulla riva sinistra delle sorgenti del fiume Chienti fino a Sefro destinata a chiudere la frontiera di Sud-Ovest.
La fortezza di Serravalle, i cui resti sono visibili nella frazione Castello, era stata realizzata a sbarramento della strada e, attraverso due porte fortificate, esercitava l’imposizione di un pedaggio per merci e viandanti.
Numerosi sono gli episodi storici legati alla fortezza camerte nel passaggio di truppe per tutto il XIV e XV secolo.
L’economia della zona si è trasformata in tempi recenti dopo la realizzazione della Statale 77 Val di Chienti che è diventata l’arteria principale di collegamento dell’Umbria al mare Adriatico; ad oggi tutto è tornato ad un tranquillo andirivieni di lento traffico locale dopo che ultimamente è stata realizzata la nuova superstrada di collegamento tra Foligno e Civitanova che ha tagliato fuori il percorso plestino tortuoso e stretto che attraversava il paese e tagliava in due la fortificazione dei Varano.
Aspetto
Scendendo da Colfiorito lungo la strada statale 77 superata la Fonte delle Mattinate e imboccata la discesa subito nella parte dove la valle si restringe sensibilmente si nota a sinistra sulla costa un’alta torre e sulla destra un moncone di muraglia dove insiste una grossa lapide dove campeggia una scritta:
RUDERI DELLA PODEROSA FORTEZZA CHE PROTEGGEVA IL DUCATO DEI DA VARANO DI CAMERINO 1300 c.
Il castello era costituito da un perimetro esterno a forma di quadrilatero irregolare dominato da 5 torri, di cui 3 allineate sul lato orientale della strada che da Castello saliva verso l’altopiano.
Di questa fortezza rimangono i resti della cinta muraria posta in pendio lungo il fianco del monte: una torre rettangolare piuttosto alta posta sulla destra della strada statale 77, che si conserva ancora in alzato dopo un moderno intervento di restauro, e un bastione diroccato di forma circolare, sulla sinistra e più in basso rispetto al piano della strada, oltre a questo si notano tratti semi-sommersi di mura.
Fonti documentative
Lorena Carbonari – Tesi di Laurea I Castelli e le Fortificazioni dei Varano – Anno Accademico 1986-1987
https://www.corriereproposte.it/cosa-sapere/serravalle-di-chienti-la-storia.html
https://www.qsl.net/ik6cgo/dci/castello_di_serravalle.htm
www.comune.serravalledichienti.mc.it
Mappa
Link alle coordinate: 43.064617 12.940321