Castel San Giovanni – Cascia (PG)
Cenni storici
L’abitato si distende lungo lo schienale di uno sperone roccioso che s’innalza nel punto estremo occidentale della sottostante vallata omonima.
Il castello è posto su un terrazzamento che sovrasta la vallata di Padule e di Cascia conserva con Fustagna e Valdonica la organizzazione vicanica antica tripartita, caratteristica del Casciano, in perfetto allineamento.
L’antichità della frequentazione del luogo è attestata dall’esistenza, ad est del paese a quota 1030, di un recinto di forma circolare del diametro di m. 50 con terrazzamenti a gradoni degradanti in direzione di Fustagna.
Al margine nord-est del recinto è addossato ciò che rimane di un recinto circolare del diametro di m.15 circa; ne è poi registrato un altro analogo poco più a nord, a quota 1040.
L’area intorno è ricca di frammenti fittili.
Questi recinti che comunicano con altri castellieri, evidenziabili anche con il toponimo Castiglioni, controllano la via antica che da Maltignano – S. Trinita si dirigono all’altipiano di Chiavano – Villa S. Silvestro, come appare evidente dalla presenza di altri due “Castiglioni” a Valle Orsara e alla “Ritonna” di Villa.
Testimonianze di recinti si trovano anche sull’altra strada antica che da Padule sale a Valdonica e Chiavano-Villa, evidenziati da foto aeree (Schmiedt e Schippa) strada che prosegue attraverso Monte Francolino fino a Chiavano.
Se i castellieri testimoniano una frequentazione dal Bronzo finale (L. Costamagna), non mancano testimonianze del periodo romano, quali monete e frammenti laterizi e di macine di pietra vulcanica, anche nei pressi di Castel S. Giovanni (Franceschini/Ranucci/Emili).
L’altura (lo sperone roccioso), in cui sorge Castel S. Giovanni, sembra spianata/o artificialmente in modo da formare una specie di piattaforma rettangolare, provvista su tre lati di una difesa naturale costituita da scoscese pareti rocciose.
L’abitato è caratterizzato da due nuclei separati, a quote diverse, divisi da una sella.
Le abitazioni sono distribuite ai margini di una via mediana che lo attraversa.
Il castello ricordato dal toponimo doveva sorgere sulla parte più alta del poggio ma la trasformazione in villa dell’insediamento, avvenuta, come per molte altre località del Casciano, nel secolo XVI ha cancellato quasi del tutto ogni traccia di fortificazione.
Nel secondo e più basso nucleo di Castel San Giovanni era localizzato, probabilmente, un borgo: l’impianto regolare assunto dalle successive abitazioni sembra infatti ricalcare in parte una preesistente edificazione; spicca dal caseggiato comune un interessante edificio cinquecentesco che conserva l’elegante portale originale in pietra scolpita; le finestre, un tempo decorate con mostre in stucco, sono state in gran parte tamponate, accentuando così lo stato di abbandono in cui versa l’edificio.
È sede di Comunanza agraria, costituita con deliberazione del commissario regio del Comune di Cascia n. 136 del 26 gennaio 1919.
Dal 1930 al 1933 e dal 1938 al 1941 è stata amministrata dal commissario prefettizio, in seguito alla legge n. 1766 del 16 giugno 1927; la Comunanza è ancora in attività.
Lungo la strada per Fustagna si scorgono i ruderi della cinquecentesca Chiesa di San Giovanni Battista, piccolo edificio rurale.
Nella frazione agricola di Fustagna si trova la piccola Chiesa di Santa Maria, poco più di un’edicola, con tetto a due spioventi.
Fonti documentative
FABBI ANSANO Storia e arte nel comune di Cascia Arti Grafiche Panetto & Petrelli Spoleto, 1975
TOSCANO B., GIACCHÈ L., RAGNI B., GENTILI L., L’Umbria. Manuali per il territorio. La Valnerina. Il Nursino. Il Casciano, Roma, Edindustria1977
M. Franceschini, Memorie II; S. Ranucci, p.235; A. Morini, 1913, p.173-174; G. Schmiedt, 1965; F. De Angelis, 2015, p.127; O. Sabatini, Schippa in Umbria, A. Fabbi, 1975
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=27262
Nota
Foto e testi di Egidio Emili, Francesco Raggetti e Silvio Sorcini.
Da vedere nella zona
Chiesa di San Giovanni Evangelista